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Via Bocca, rattoppi col bitume invece dell’asfalto

di Gennaro Savio

 

FORIO – In via Bocca a Forio il pauroso dissesto stradale rappresenta da tempo un intollerabile stato di assurdo pericolo per pedoni, scooteristi ed automobilisti che quotidianamente la percorrono. Ma, nonostante questo, continua a non essere asfaltata. E pensare che nelle settimane scorse dopo che con la scarificatrice si era provveduto a grattare ciò che era rimasto del vecchio manto di asfalto, i residenti della zona avevano tirato un sospiro di sollievo pensando che fosse finalmente imminente il rifacimento del selciato. E invece da allora la posa dell’asfalto non è stata effettuata e la situazione in queste ore è letteralmente precipitata visto che con la pioggia il dissesto è vertiginosamente aumentato. Tanto è vero che stamattina i residenti preoccupati ed esasperati hanno preteso l’intervento del Comune. E così in via Bocca, in attesa che venga finalmente asfaltata a regola d’arte, ieri gli operai incaricati stavano riempiendo le buche di bitume. Si tratta di un’operazione tampone che purtroppo potrebbe rivelarsi del tutto inutile visto che il bitume utilizzato andrà via con il primo scoscio d’acqua.

“Siamo dinanzi ad una disamministrazione del paese vergognosa – ci ha dichiarato il consigliere comunale del PCIM-L Domenico Savio che dopo le segnalazioni dei residenti si è immediatamente recato in via Bocca – e per questa vergogna dobbiamo ringraziare il 74% degli elettori che hanno votato il sindaco Francesco Del Deo e la sua squadra. E mentre il Paese socialmente muore e con il sistema sprofonda letteralmente, si sperperano circa 108.000 euro per la collocazione delle luminarie natalizie. Si tratta di una vergogna politica ed amministrativa e il mio augurio è che questa amministrazione vada a casa al più presto. Ma in modo particolare mi voglio augurare che il popolo di Forio quando si ritornerà al voto nella primavera del 2018, prenda coscienza che oramai c’è bisogno di un rinnovamento politico e sociale radicale. Bisogna eleggere chi veramente – ha concluso Domenico Savio – culturalmente, politicamente e socialmente esprime i bisogni, le attese e le speranze del popolo lavoratore operaio e intellettivo del nostro comune”.

 

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