Chiamiamole pure storie di ordinaria follia. O ischitanità, se preferite, perché pian piano il sospetto che certi paradossi li si possa vedere solo dalle nostre parti comincia davvero ad essere forte ed insistente. E la storia che vi raccontiamo ha tutta l’opera di essere uno di questi. Come è noto, sono anni che riportiamo la pericolosità di Via Borbonica, un’arteria importante di competenza Provinciale, per la sede stradale pericolosa: una vera e propria trappola quotidiana e costante per automobilisti e centauri a causa della presenza di radici affioranti, buche, avvallamenti, per non parlare del deposito di rifiuti specie ingombranti che vengono abbandonati da cittadini incivili e che soprattutto non conoscono nè la raccolta differenziata nè tantomeno l’orologio.
Non è un caso che sono sempre molti gli incidenti, alcuni finanche mortali registrati negli anni passati sul tratto di strada in questione: per cercare di arginare il fenomeno si sono messi in atto una serie di escamotage molti dei quali decisamente discutibili e si è provveduto anche alla posa di segnali stradali indicanti per l’appunto il pericolo derivante dalle radici affioranti delle maestose piante di pini. La verità, a volerla dire tutta e senza girarci troppo intorno, è che per le pietose condizioni in cui versa e si presenta quella strada andrebbe chiusa immediatamente per motivi di sicurezza. Fatto che però, all’improvviso, dopo tante denunce per la pericolosità del manto stradale, da vari giorni, invece di interventi alla sede stradale, è arrivata una ditta che sta provvedendo non a mettere in sicurezza l’arteria viaria, ma a rifare i marciapiedi. Per carità, nulla contro un’opera che probabilmente era anche necessaria, ma per come sta combinata la strada pensare che si pensi a riparare il “male minore” risponde francamente ai paradossi di cui vi parlavamo in apertura di servizio. Ma in fondo anche Forio è Italia…
Gennaro Romano
