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Viaggio da Napoli a Barcellona al Laboratorio di simulazione del Nautico

Gianluca Castagna | ForioUn tempo c’erano i libri, per sognare di solcare i mari di tutto il mondo. Sfida, desiderio di libertà, esplorazione e avventura. Ma anche responsabilità, condivisione, spirito di gruppo e la voglia di misurare le proprie capacità di fronte alle incognite imprevedibili che la grande passione del mare riserva a chiunque voglia conoscerlo e amarlo. Se vivere il mare da protagonista è il sogno di molti, per gli allievi dell’Istituto Nautico di Forio “C. Mennella” è qualcosa di più. Non solo la curiosità e l’entusiasmo di spingersi verso un infinito quanto indistinto orizzonte dove cielo e mare si fondono, ma la consapevolezza di farla diventare la professione della propria vita.
Nell’attesa che i loro studi vengano completati, gli studenti dell’ultimo anno dell’Indirizzo “Trasporti e Logistica” possono navigare in mare aperto grazie alla fantasia, alla preparazione e alla tecnologia. Viaggiando virtualmente nel Laboratorio di simulazione all’ultimo piano della sede foriana del “C. Mennella”, laboratorio inaugurato nel dicembre del 2014 e che permette di simulare in modo straordinariamente realistico le diverse condizioni di navigazione, consentendo agli studenti di esercitarsi nelle procedure più delicate, come le manovre di entrata e uscita dai porti e tutte le manovre anticollisione possibili per la sicurezza della navigazione e la salvaguardia dell’ambiente marino. Del resto, le caratteristiche di alta professionalità e di particolari competenze tecniche che vengono richieste oggigiorno al personale navigante esigono frequenti esercitazioni pratiche che devono essere svolte con attrezzature e strumentazioni non semplicemente didattiche ma che siano esattamente quelle che si trovano sulle navi che solcano il Mediterraneo e gli oceani del mondo.

Valentina Troncia, allieva della 5^C al Nautico 'C.Mennella' (foto terza)La sfida prima degli esami è un viaggio da/per Barcellona. A bordo di sei ferry di linea, classe passenger Ro/Ro, scali a Civitavecchia e Savona, e una media di 700 miglia al giorno, con ogni genere di imprevisto da fronteggiare e risolvere. «Questo progetto è nato dal desiderio di partire per il viaggio di istruzione in crociera – confessa Valentina Troncia, della classe 5^ C – poiché non è stato possibile parteciparvi, abbiamo deciso di farlo lo stesso, non nelle vesti di passeggeri, ma almeno come parte dell’equipaggio di plancia. Abbiamo perciò pianificato un viaggio da Napoli a Barcellona (e ritorno), scegliendo sei navi in servizio di linea della Tirrenia, navi passeggeri dalla lunghezza di 125 metri per 25 di larghezza con una portata mass di velocità di 21 nodi. Tutto ciò è stato possibile grazie all’utilizzo del simulatore Transas 5000, di cui è dotato il nostro laboratorio».
I 19 studenti della 5^ C addetti alla pianificazione, sotto la supervisione dei loro insegnanti di navigazione Prof. Giuseppe Salvati e Prof.ssa Clementina De Simone, hanno dovuto valutare tutte le informazioni utili, pianificare il viaggio previsto, seguire il piano tenendo conto delle condizioni prevalenti. «Per affrontare la navigazione – spiega il Prof. Salvati – i fattori principali da tener conto sono molteplici: le caratteristiche della propria nave, il tipo di carico trasportato, la stagione dell’anno, l’efficienza degli strumenti e degli aiuti alla navigazione. Una volta acquisite tutte le informazioni utili al viaggio, la pianificazione è stata prima elaborata sulla cartografia tradizionale, tracciando tutte le rotte e i way point in sicurezza, poi sulla cartografia elettronica ECDIS, riportando i dati ricavati dalle idrografie cartacee. Al simulatore Transas si è creato uno scenario interattivo, 3 navi dello stessa classe Passenger Ro/Ro posizionate nel porto di Barcelona, altre 3 navi della stessa classe posizionate nel porto di Napoli. I ragazzi, divisi in 6 gruppi, hanno formato sulle 6 postazioni (le 6 navi) del simulatore un Team di 3 persone ognuno con un compito specifico. Il controllo del progredire della nave lungo il percorso pianificato è un processo continuo, che inizia dall’ormeggio e finisce all’ormeggio di destinazione. Quindi gli allievi hanno dovuto confrontarsi e prendere decisioni su tutte quelle problematiche che sono insorte durante il viaggio».
Foto quintaUn’esperienza dunque estremamente realistica che non ha risparmiato il classico “brogliaccio” di navigazione o capricciose condizioni meteo a mettersi di traverso e con cui bisognava fare i conti. «Non è stato sempre semplicissimo – aggiunge la giovane Valentina Trocia – ma siamo riusciti ugualmente a cavarcela aggirando gli ostacoli grazie alla nostra preparazione e all’impegno con cui li abbiamo affrontati.. Come nel golfo del Leone, una grande insenatura localizzata tra il confine spagnolo e la città di Tolone in Francia, dove soffiano forti il maestrale e il ponente. In quel caso, seguendo la traiettoria stabilita, avremmo preso il mare di traverso, che vuol dire sollecitazione alle strutture della nave, disagio per i passeggeri, riduzione della velocità. E’ stato necessario pensare a delle deviazioni, costruirci rotte brachistocrone per raggiungere il punto desiderato nel più breve tempo possibile senza accumulare ritardi. Altre difficoltà da superare – continua la studentessa – sono relative al traffico intenso sia nell’arcipelago toscano, sia dopo le isole di Hyeres, davanti alle coste meridionali della Francia, dove sono presenti numerose navi commerciali che vanno verso la Corsica e tornano indietro».

Foto secondariaLunedì 30 maggio il rientro simulato nel porto di Napoli della nave Athara, guidata dall’allievo Saurino, seguita dagli altri due ferry provenienti da Barcellona. Una manovra di ormeggio perfettamente eseguita, malgrado il golfo di Napoli sia une delle aree più trafficate al mondo.
L’esperienza formativa dei capitani di domani non si esaurisce nelle avvincenti simulazioni in laboratorio. Per molti di loro, stage già maturati presso alcune compagnie di navigazione che hanno arricchito il loro bagaglio di competenze e conoscenza.
«Un mese a bordo di un ferry di linea classe passenger Ro/Ro lungo la tratta Civitavecchia, Porto Torres e Barcellona» raccontano alcuni di loro. «Tutto ciò che abbiamo studiato a scuola ci è servito molto perché anche a bordo le fondamenta sono importanti e si affiancano alla pratica. Poi chiaramente è stata tutta esperienza in più che abbiamo acquisito e che ci tornerà utile nel futuro».

 

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