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Vie del mare e “caro tariffe”, le isole chiedono audizione in Regione

Non si placa il malumore delle comunità delle isole del Golfo di Napoli contro il caro trasporti. Le polemiche, infatti, come si ricorderà, sono scaturite qualche giorno fa, all’indomani dell’introduzione, da parte delle compagnie di navigazione marittima, di un aumento tariffario su alcuni titoli di viaggio e di un ulteriore differenziazione delle tariffe, sia per residenti che non, in base alle fasce orarie di esercizio delle corse. Se, infatti, fino a qualche giorno fa, era vigente la differenziazione, già non molto gradita, tra corse con obbligo di servizio pubblico e quelle residuali, ora, invece, viene introdotta la suddivisione delle tariffe in base ad una fascia oraria definita regionale e che va, approssimativamente, dalle ore 06.00 alle 9.30 del mattino, dalle 13.00 alle 14.30 del pomeriggio e dalle 18.00 alle ore 20.30 di sera,ed una turistica interessante le restanti ore  della giornata e particolari giorni della settimana.  Ad alimentare le proteste delle scorse ore, quindi, anche e soprattutto quanto accaduto nella vicina isola di Procida dove le corse aliscafo che fino a poche settimane fa erano considerate come OSP – cioè con obbligo di servizio pubblico e  che quindi avevano un costo per i residenti pari a 4.80€  – sono, invece, ora  rientrate nella fascia turistica e la cui tariffa, per tale motivo, è stata fissata a 7.00 € . Interessate da tali modifiche – lo ricordiamo – le corse veloci Snav Procida Napoli e viceversa delle ore 10.00 e delle ore 18.00 e delle ore 12.30 e 16.20.  Modifiche queste che ovviamente non hanno fatto piacere ai procidani, ma neppure agli ischitani che hanno reputato queste decisioni come l’ennesimo abuso di potere perpetrato dagli armatori operanti nel Golfo di Napoli e che, potrebbero quindi, col tempo, come si suol dire, prendersi il dito con tutta la mano.

Così, nella giornata di Sabato, mentre a Procida, l’associazione Autmare guidata da Nicola Lamonica, radunava gli abitanti dell’isola di Arturo per decidere eventuali azioni di protesta da intraprendere, anche ad Ischia, le varie associazioni di categoria e i rappresentanti delle sei amministrazioni dell’isola si sono riunite, presso il Bar Calise, per valutare attentamente la vicenda e decidere il da farsi.  Tra i presenti, oltre i rappresentanti del Coordinamento Mobilità Scuola-Ospedale, Il Consigliere di Serrara-Fontana, Emilio Giuseppe Di Meglio, il Consigliere di Lacco Ameno, Leonardo Mennella, il Consigliere del Comune di Forio, Peppe di Maio, il sindaco di Forio, Francesco Del Deo, Pietro Scaglione della Confcommercio, e l’albergatore Franco Di Costanzo. Oggetto del tavolo di discussione, la delibera di Giunta Regionale n. 67 del 7 Marzo 2013 che secondo il pensiero condiviso dai presenti, continuerebbe ad essere violata dagli armatori e dalla stessa Regione Campania, colpevole di non dare le dovute attenzioni al trasporto marittimi e a quanto stabilito dalla delibera stessa. Il documento in questione, infatti, non menzionerebbe l’esistenza di alcuna differenziazione delle tariffe in base alle fasce orarie, ma piuttosto farebbe riferimento alla presenza delle sole tariffe ordinarie e per residenti, oltre agli abbonamenti e alla possibilità dell’applicazione di un carnet pluricorsa. Sempre la suddetta delibera, inoltre, richiamerebbe,  in alcuni punti, il rispetto della politica tariffaria adottata dalla Regione Campania ai sensi dell’articolo 40 del 2002 e che, a maggior ragione non prevede la suddivisione in fascia regionale e fascia turistica.  Le perplessità mosse dal tavolo di coordinamento, quindi, non sono state tanto relative all’aumento delle tariffe per residenti, passate, lo ricordiamo da 5.50  € a 5.60 per le corse veloci in fascia  turistica e ad  € 8.90 e €  7.70 per Snav e Alilauro per le corse turistiche,  quanto piuttosto il troppo “lassismo” nella differenziazione delle tariffe che, oggi a maggior ragione, continua a danneggiare residenti e pendolari costretti a viaggiare da e verso la terra ferma in determinate fasce orarie.

“Bisognebbe- ha commentato l’avvocato Peppe di Maio, rompere definitivamente questa suddivisione nelle fasce orarie. Essere residenti non è una scelta  e non lo si può essere considerati solo in determinati orari della giornata. Con queste modifiche di continua ad operare in danno dei residenti e dei pendolari”.  Dopo una attenta e lunga discussione, amministrazioni e associazioni hanno quindi deciso di redigere, di comune accordo con Capri e Procida un documento unico, con il quale, si chiederà un’ urgente audizione, per la prossima settimana, alla Regione Campania, per discutere, con chi di competenza, delle nuove modifiche apportate al trasporto marittimo e sollevare  perplessità ed osservazioni a riguardo nel nome di tutti i residenti delle isole che continuano ad essere penalizzati, non solo dagli aumenti tariffari, ma anche da servizi che, nel complesso, non sono per nulla adeguati alle tariffe richieste. “Quanto accaduto in questi giorni – ha commentato l’avvocato Leonardo Mennella in rappresentanza del Comune di Lacco Ameno- è l’ennesima interpretazione degli armatori in danno alle nome vigenti in materia e che già avevano abusato in precedenza di quanto stabilito per le Corse con Obbligo di Servizio Pubblico  e quelle residuali. Se prima però tale suddivisione, con i conseguenti aumenti tariffari era stata giustificata attraverso l’aggiunta di corse, oggi, con queste nuove modifiche non sono giustificate da nessuna normativa o aggiunta di servizi”.

Mentre Procida è stata fortemente penalizzata da queste modifiche, per Ischia, però ci sarebbe un piccolo appunto da fare. Le corse che fino a qualche settimana fa erano considerate residuali – in particolar modo quelle dell’Alilauro da Napoli per Ischia delle ore 12.55 e delle 17.55, rientranti ora, invece nella fascia regionale sono  ritornate a costare 5.60 e non più quindi a tariffa residuale.  In tutto questo trambusto,insomma,  questo piccolo particolare sembra essere sfuggito alla comunità isolana per la quale, almeno, c’è questo fattore, seppure esiguo, positivo.  Resta comunque il fatto, che i residenti delle isole sono stanchi di subire continuamente le conseguenze di decisioni discutibili. Per questo motivo, quindi, la prossima tappa nella battaglia delle isole del Golfo, sarà quella di rivendicare con maggior forza il diritto dei residenti alla continuità territoriale, cercando di  combattere  questa ennesima e dubbia suddivisione tariffaria.

Sara Mattera

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