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Vietato sciorinare i panni, ma a Ischia Ponte se ne fregano

ISCHIA. Nemmeno il tempo di vararla che subito si è lanciato un messaggio chiaro ed inequivocabile: non c’è assolutamente la volontà di “piegarsi” a quella che una disposizione del primo cittadino e dunque un provvedimento che bisogna rispettare e al quale bisogna attenersi, punto e basta. La famosa ordinanza firmata da Enzo Ferrandino, che vieta di sciorinare i panni dai balconi in aree di particolare pregio del territorio del Comune di Ischia quali via Roma, Corso Vittoria Colonna e Ischia Ponte è stata palesemente violata proprio nel borgo antico, come mostra una foto pubblicata sui suoi canali social dal dinamico cittadino Giovanni Tufano, sempre pronto a segnalare quello che non funziona nel “sistema”.

Il Tufano accompagna la pubblicazione dell’immagine a dir poco significativa con un commento altrettanto pungente: “Siamo nel mese di agosto e c’è chi deve rispettare la nuova ordinanza emessa dal sindaco sul decoro urbano del nostro territorio, nei pressi dei centri storici frequentatissimi dai turisti e c’è chi sa perché, ha la facoltà di non rispettarla. Signor Sindaco, faccia smontare questo scandalo al più presto, siamo in piena stagione turistica,questi panni messi a sciorinare al sole e ben visibili nella foto, sono proprio indecenti”. Si attende adesso la reazione del palazzo e del primo cittadino, chiamato a dimostrare che l’ordinanza – che mediaticamente ha anche varcato i confini della nostra isola – non è stata soltanto un’operazione di facciata o la classica iniziativa “spot”. Nel suo dispositivo Ferrandino scriveva tra l’altro: “E’ stato rilevato sul territorio comunale e in particolare nei centri storici che la consuetudine di lasciare sciorinare i panni per l’asciugatura da balconi prospicienti sulla pubblica via, in cortili visibili al pubblico e sulla pubblica strada, risulta in contrasto con il decoro dei centri storici di un Comune a vocazione turistica che intende qualificare l’offerta turistica, assicurando agli ospiti condizioni di vivibilità e di tutela dell’estetica cittadina, soprattutto nelle zone a vocazione commerciali ed alle ree destinate al passeggio”. Poi ricordava anche che per i trasgressori erano previste ammende da un minimo di 25 a un massimo di 250 euro. Fatto che però, evidentemente, non deve aver spaventato più di tanto gli ischiapontesi.

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