CULTURA & SOCIETA'

LE STORIE DI SANDRA Per Rafiluccio e Fiorentina Barile

DI SANDRA MALATESTA

Ogni giovedì la mamma di Raffaella, Michele e Antonella Barile, aspetta con ansia che la figlia le legga i miei racconti ed è felice di ricordare quegli anni in cui anche lei viveva nei nostri vicoli con la sua nonna Fiorentina Pirozzi sposata con Antonio Di Manso. Il papà della piccola Fiorentina era Pasquale Di Manso, primogenito dei tre figli di nonna Fiorentina. Poi c’era Lucia che sposò Giannetto Di Scala (fratello di Domenica Di Scala proprietario del Bagno Italia) e infine Mario che sposò Sisina Pacifico. La piccola Fiorentina cresceva bella e felice con la passione per il taglio e il cucito.Cosi a 18 anni, dopo aver frequentato i corsi della signorina Carmela Iacono, meglio conosciuta come signorina dell’eleganza femminile, si diplomò in taglio e cucito sia da uomo che da donna.Comincio subito a lavorare anche dalla moglie, alla pagoda, di Vincenzo Colucci, e divenne presto una brava sarta e tante ragazze dei nostri vicoli andavano a imparare a cucire da lei. Fiorentina era una bambina che amava guardare dalla finestra della casa della nonna quelli che passavano, e ogni tanto nel primo pomeriggio riusciva a scendere un poco sulla spiaggia e a prendere i pesciolini mazzoni con i fazzoletti bianchi insieme alle sue amichette le figlie di Silicc e Carolina moglie di Sebastiano.

Poi venne l’amore e due belli insieme Fiorentina Di Manso e Raffaele Barile, si sposarono lavorarono fianco a fianco sempre innamorati, per 23 anni fino a quel brutto giorno in cui Rafiluccio morì ancora giovane improvvisamente e nel sonno. Da quel momento lei si fece forza per i tre figli che la amano tanto e non la lasciano mai sola, e, visto che non trovava ragazze per il cucito, trasformò la sartoria in negozio Boutique di abbigliamento e accessori per il mare aiutata dalla collaborazione dei tre figli ognuno in un ruolo diverso.Io ricordo di Fiorentina la bellezza di quel viso dai lineamenti incredibili, il modo di parlare calmo, e la pazienza che metteva in ogni cosa che faceva e anche il marito sembrava una statua greca alto e bello, e fu scelto per una piccola particina nel film IL Corsaro dell’isola verde. Cara Fiorentina, io già lo so mentre scrivo, che sarai tanto felice di questo racconto e che ti commuoversi. Ricorda sempre che io ti voglio bene e che ogni volta che venivo da te era così bello sentirmi tanto accolta con amore. Sei una donna speciale e i tuoi tre figli hanno ereditato da te e da tuo marito la bellezza dei lineamenti e la bontà ma, soprattutto il sorriso e la voglia di sorridere spesso..spero di vederti appena possibile bellissima e grande sarta Fiorentina.

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