CRONACA

Villa confiscata a Casamicciola, verso la chiusura del cerchio

Si avvia alla conclusione l’iter per la valorizzazione dell’immobile acquisito al patrimonio comunale

Si avvia a completamento l’iter per mettere a frutto e valorizzare la villa confiscata al boss. Come si ricorderà, il Comune di Casamicciola aveva aderito all’avviso pubblico della Regione Campania a favore dei Comuni per “il finanziamento di progetti di riutilizzo di beni confiscati e azioni di start-up di innovazione ed economia sociale”.

Il bene in questione è l’abitazione di via Spezieria confiscata tempo fa a un boss camorristico, poi acquisita al patrimonio comunale; l’ente del Capricho intende utilizzare adeguatamente tale immobile, comprendente un appartamento in condominio, un terreno agricolo e un appezzamento con fabbricato rurale. L’amministrazione, in particolar modo attraverso il presidente del consiglio comunale, avvocato Nunzia Piro, ha già tenuto tre riunioni coi titolari delle proprietà circostanti, per far sì che si avvii il processo di ripristino e di messa in sicurezza dei passaggi che portano al bene in questione, che sarà la sede del progetto di utilità sociale prescelto, per la partenza del quale la Regione ha sollecitato l’invio della convenzione che andrà completata coi dati relativi alla rappresentanza legale dell’ente.

Quando la convenzione sarà sottoscritta dalla Regione, il comune a sua volta avrà un mese a disposizione per inviare l’atto di concessione sottoscritto dall’ente gestore del bene, cioè la cooperativa che metterà in atto il progetto, per beneficiare del finanziamento assegnato. L’immobile in questione, situato a via Spezieria, nella parte alta di Casamicciola, fu sequestrato alcuni anni fa a un boss della criminalità organizzata dedito al contrabbando, Ciro Armento. Quasi due anni fa la giunta capitanata dal sindaco Giovan Battista Castagna aveva varato una delibera con la quale l’ente del Capricho manifestava l’interesse a utilizzare lo stabile e le due porzioni di terreno che vennero sequestrati al boss nella storica strada casamicciolese, per finalità e progetti sociali. Le operazioni di sequestro risalgono all’autunno del 2005: la villa, intestata a una prestanome, era utilizzata da Armento come rifugio durante la sua latitanza nel Comune termale. Si tratta di una costruzione su tre piani di duecento metri quadri, circondata da una superficie di oltre duemila metri quadri. Una delle tante proprietà che il boss deteneva sull’isola verde. I suoi familiari risultavano infatti titolari addirittura di altre tre abitazioni, in località Mandra a Ischia, in via Ulisse, in via Champault e alla spiaggia dei Pescatori.  

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