CRONACAPRIMO PIANO

Sesso con una minore e diffusione di foto osè, rischia il processo

Il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio per il 49enne V.D.A. che dopo aver avuto per diverso tempo rapporti con una minore, inviò materiale fotografico a scopo intimidatorio per evitare che la stessa interrompesse i rapporti con lui per riprendere quelli con l’ex fidanzato

Si deciderà il prossimo 4 marzo se scatterà o meno il rinvio a giudizio per alcuni indagati legato a una vicenda davvero molto delicata. Le accuse a carico di due soggetti ischitani, peraltro abbastanza conosciuti, sono decisamente gravi. rischiare il processo sono il 49enne V.D.A. e IL 36enne F.D.I. Il primo deve rispondere di pornografia minorile perché, come si legge nella richiesta di rinvio a giudizio firmata dal pubblico ministero Luigi Santulli, “con più azioni del medesimo disegno criminoso e in tempi diversi, utilizzando (omissis) all’epoca dei fatti minore di anni diciotto, produceva materiale fotografico che poi inviata a scopo intimidatorio al fine di commettere il delitto descritto al capo seguente alla stessa (omissis) e a (omissis) all’epoca fidanzato della predetta minore”. V.D.A. deve difendersi ancora dall’accusa di violenza privata “perché, mediante minacce di male ingiusto o di morte, nonché di diffondere immagini di (omissis) nuda o intenta in atti sessuali, in particolare sesso orale con il prevenuto, accuratamente reso irriconoscibile nelle foto, costringeva la predetta a rimanere con lui, a non frequentare altre persone, a lasciare (omissis), suo fidanzato dell’epoca, in più occasioni; nonché, mediante la condotta descritta al capo precedente (cioè inviando sette foto della suddetta omissis nuda e nell’atto di espliciti comportamenti sessuali prima al citato omissis e poi alla stessa) compiva atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere (omissis) a interrompere la sua nuova relazione sentimentale. Non riuscendo nell’intento per cause indipendenti dalla sua volontà, quali la reazione delle vittime che proseguivano la loro relazione”. Per la cronaca la violenza privata consumata e la tentata violenza privata si sarebbero consumate in un arco di tempo compreso tra il giugno e il dicembre 2015.

L’odissea ebbe inizio quando la ragazzina entrò in una banda musicale per suonare il flauto e qui incontrò l’attuale indagato. Gli incontri non si svolgevano soltanto presso lo studio dell’uomo, ma anche presso un’abitazione che lo stesso aveva preso in fitto a Forio

In questa vicenda entra anche l’intestazione di una sim card della Tim da parte di V.A. ai danni di un’ignara signora che in quel momento si trovava a Siena. Una scheda telefonica utilizzata per inviare il materiale fotografico senza poter per questo essere identificato. Per questo motivo F.D.I. deve rispondere del reato di favoreggiamento perché dopo aver provveduto a redigere il contratto telefonico ai danni dell’ignara donna “mediante dichiarazioni rese in data 8 gennaio 2016 presso gli uffici del commissariato di Ischia nelle quali diceva di aver dato la sim card descritta a V.D.A. e di averla attivata solo in serata quando è andata da lui la signora (omissis) che quel giorno era in provincia di Siena, aiutava V.D.A. a eludere le investigazioni dell’autorità”. Da qui la richiesta di processare i due ischitani con la giovane ragazza parte lesa.

La rottura tra i due si consumò per la volontà della ragazza di iscriversi all’Università e dunque di lasciare l’isola. Il 31 dicembre 2015 la denuncia presso il commissariato di polizia che fece scattare l’indagine. Una seconda persona, F.D.I., indagata con l’accusa di favoreggiamento

L’odissea della giovane ragazza, oggi ventiquattrenne, ha origine nel 2011, così come racconta nella denuncia sporta in commissariato il 31 dicembre 2015. Maria, nome di fantasia, all’epoca ha 14 anni ed entra in una banda musicale dove suonava il flauto.

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E’ qui che incontra V.D.A. che spesso inizia a manifestare una certa attenzione nei suoi confronti. Inizia a frequentare il suo studio esclusivamente per migliorare l’utilizzo dello strumento musicale poi però l’uomo mostra un certo interesse nei confronti della ragazzina convincendola col tempo anche ad avere rapporti sessuali con lui ed iniziando a ossessionarla mettendola nella condizione di limitare al minimo la sua socialità in virtù di una gelosia ossessiva. L’uomo aveva anche preso in fitto un’abitazione di Forio per poter rimanere con la giovane lontano da occhi indiscreti, a volte gli incontri si svolgevano anche presso uno studio di Ischia. La vittima ha la percezione di essere finita in un vicolo cieco ma per tutta una serie di motivi continua ad assecondare le pretese di V.D.A. Fino a quando, al termine del ciclo di studi, si vede impedito da quest’ultimo anche il permesso di poter andare a studiare all’Università lontano dall’isola. Un diniego che scatena una fortissima lite tra i due e la decisione di lei di troncare il rapporto proprio nel giorno di Santo Stefano del 2015. E fa di più contatta la moglie dell’uomo e confessa tutto quanto ha dovuto patire a suo padre. A quel punto la ragazza cerca di riprendersi la sua vita riprendendo anche i contatti col suo vecchio fidanzato ma a quel punto V.D.A. inizia a spedirle foto che la ritraggono in pose ose minacciando di pubblicarne altre. Facendo lo stesso col suo giovane fidanzato. Per la cronaca, nella denuncia sporta all’epoca presso gli uffici di via delle Terme alla presenza dell’allora dirigente Alberto Mannelli, la giovane ragazza rendeva noto anche un altro particolare decisamente inquietante, quello che cioè V.D.A. a suo dire già in passato aveva avuto relazioni con delle minorenni, un fatto che aveva potuto appurare perché l’uomo le aveva fatto leggere uno scambio di messaggi tra lui e una ragazza che aveva conosciuto in chat e con la quale aveva riferito di aver avuto rapporti sessuali. La ragazza, per la cronaca, è rappresentata dall’avvocato Antonio De Girolamo.

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