Villano e la sua “mission” da vescovo di Pozzuoli e Ischia
Il pastore delle due diocesi unite in persona episcopi ha fatrto il punto nella prima puntata della sua nuova rubrica radiofonica organizzata in collaborazione con Segni dei Tempi e Kaire
Ha preso il via, sabato 4 novembre, una nuova rubrica “In colloquio con don Carlo Villano, vescovo di Pozzuoli e di Ischia”, trasmessa da Primaradio, organizzata con Segni dei Tempi e Kaire. L’intervista è stata trasmessa in replica domenica 5 novembre alle ore 9:00, su Primaradio FM (Napoli-Caserta – 89,60 e 88,80 MHz), Primaradio Digital (Campania – DAB canali 10A e 6A) e in streaming (su: www.primaradio.eu). Nel primo incontro è stato fatto il punto sugli obiettivi e le priorità del ministero pastorale del vescovo dopo il recente insediamento. Don Villano ha presentato l’iniziativa degli incontri di sostegno psicologico che si svolgeranno (dalle ore 18 alle 20) venerdì 10 novembre nell’auditorium del Villaggio del Fanciullo a Pozzuoli e contemporaneamente nella parrocchia Immacolata e San Raffaele ad Agnano, poi venerdì 17 novembre nella parrocchia Sant’Artema a Monterusciello. Gli appuntamenti, da lui fortemente voluti, sono guidati da esperti dell’Associazione Emdr Italia, con la partecipazione dell’Ordine degli Psicologi della Campania. Aperti alla cittadinanza, sono gratuiti e realizzati con l’obiettivo di aiutare le tante persone che hanno manifestato ansia e preoccupazioni legate al fenomeno del bradisismo. Si prevede la realizzazione di nuovi incontri anche in altre zone.
«L’iniziativa di coinvolgere un gruppo di psicologi – ha dichiarato don Villano – significa come Chiesa sempre più stare insieme con le persone, condividere le loro ansie e le loro preoccupazioni. Con le nostre parrocchie, con i nostri parroci accompagniamo nel cammino di fede. Accanto a questo cammino, cerchiamo di sostenere le persone anche in questo ambito particolare». Lo scopo, quindi, è offrire un sostegno anche scientifico, una grande novità per la diocesi e per la Chiesa. «Scienza e fede non si contrastano, anzi, in un certo senso s’illuminano a vicenda. Cercano di dialogare tra loro. È il grande cammino che attende la Chiesa di oggi». Il vescovo, con grande semplicità, ha presentato anche alcuni aspetti del proprio operato. «Mi hanno sempre chiamato “don” Carlo – mette in evidenza – e continuano a chiamarmi così. Non vuole costituire nessun segno distintivo, ma un modo di essere che indica la partecipazione, la familiarità con le persone e anche molta vicinanza ai sacerdoti. Credo molto nella vicinanza del vescovo ai sacerdoti». Con altrettanta fermezza risponde alla domanda legata al suo ruolo di pastore in due diocesi storicamente molto importanti. «Le due diocesi unite “in persona episcopi” sono un dono per me da parte del Signore. Avverto molto questa responsabilità iniziando il cammino in due diocesi che sono così vicine, ma che si distinguono per aspetti diversi».
Bergoglio, viene sottolineato nell’intervista, insiste molto anche sull’attenzione all’ambiente, tanto più in un territorio come il nostro, riferendoci in particolare a tutta la Campania, che ha minacce continue, non soltanto da parte dell’uomo, ma dalla stessa natura. «Papa Francesco – ricorda il vescovo – ha dedicato una enciclica all’ambiente e questo credo che sia un fatto straordinario. Un punto focale nella nostra attenzione verso il creato, deve essere l’idea della “responsabilità”. Noi siamo responsabili di un ambiente che abbiamo ricevuto in dono e dobbiamo curarlo. Le domande che dovremmo porci con insistenza e con un senso critico molto serio, noi adulti e anche come Chiesa, sono: quale ambiente abbiamo ricevuto? Come ci stiamo vivendo? Come lo lasceremo a chi viene dopo di noi? Domande che implicano grande responsabilità e corresponsabilità nel nostro vivere insieme». Accorato l’appello, anche alla luce delle situazioni drammatiche a livello internazionale, sulla “missione” affidata ad ogni cristiano, alle diocesi di Pozzuoli e di Ischia, alla Chiesa nel mondo. «Siamo chiamati ad una missione di pace – afferma il presule – che per la Chiesa è una missione di annuncio evangelico. Annunciare il Signore significa annunciare la pace. Il pontefice è sempre più impegnato in questo percorso. Si può raggiungere la pace solo se chi è responsabile delle sorti dell’umanità si pone in un atteggiamento di dialogo».
In sintesi, viene messo in luce il valore della “corresponsabilità”, che significa anche coinvolgere molto i laici. «Corresponsabilità – conclude don Villano – è una parola che piace molto a papa Francesco. Siamo tutti chiamati ad essere corresponsabili della vita della Chiesa e della società nella quale viviamo, certo ognuno nella specificità della propria vocazione e del proprio ministero. Raggiungeremo la pace se tutti ci sentiremo corresponsabili di questo cammino e di questo invito alla pace».