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Vinitaly 2016, quando il 50 porta bene

di Malinda Sassu
E anche questa è fatta. Con meno confusione e più affari, si è partiti con la sorpresa del concerto live di Sting a Operawine, il pre evento del Vinitaly con i 100 produttori italiani selezionati dalla rivista americana Wine Spectator, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che inaugurava i padiglioni fieristici e l’indomani Matteo Renzi che portava a Veronafiere mister Jack Ma, il miliardario cinese che col suo portale Alibaba promette di riscoprire la rotta di Marco Polo in chiave digitale, con l’obiettivo di un boom di ordinativi online di vino italiano.

E per Ischia e la Campania? Un successo per l’export e la riconferma dei mercato interni. La vetrina più importante del mondo fieristico sul vino ha chiuso i battenti da poco ed è già tempo di bilanci e programmi futuri per Ischia e i suoi vigneti…almeno si spera. Perché, se è vero che Verona, capitale del vino dal 9 al 13 aprile, ha mantenuto la promessa di un Vinitaly 2016 da record, sostenuto dalle massime cariche dello stato, ora è il momento di continuare a mostrare l’orgoglio ischitano, quello della terra e dei suoi uomini, dei suoi paesaggi terrazzati e della bontà dei suoi vini. È tempo di non fermarsi ai successi e ai consensi ottenuti in questi giorni, ma di perseguire una linea fatta di defiscalizzazioni e abbattimento delle tasse locali a favore dell’agricoltura isolana, incentivare e supportare un comparto che si leghi al turismo enogastronomico, pensare a sforzi e progetti mirati da discutere con le istituzioni locali. Il Vinitaly ha dimostrato che l’Ischia delle eccellenze, quella che fa sistema, in un momento in cui la percezione del nostro stile del bere è al top, non è seconda a nessuno. Dal progetto di ricerca, voluto dall’ing. Giancarlo Carriero e il winewriter Ian D’Agata,sulle microvinificazioni di vitigni quasi sconosciuti e la certezza di una Guarnaccia come futura protagonista in mezzo a grandi biancolella, forastera e piedirosso alla celebrazione di tutti i vitigni nella lunga degustazione condotta da Marco Starace, moderatore della conferenza dedicata al 50mo della Doc Ischia. La memoria storicaattraverso le parole di Andrea D’Ambra che ha coinvolto i presenti raccontando della nascita del disciplinare e soprattutto con un Biancolella da vigne vecchie a riprova delle grandi potenzialità di invecchiamento del vitigno ischitano. E poiil momento celebrativo, quello più bello, con la foto collettiva di tutti i produttori dell’Isola a festeggiare la Doc con la maglietta simbolo dei 50 anni. E allora che dire? Solo un’esortazione,che parlino quelli che sono i veri protagonisti, ovvero i produttori e il loro lavoro infaticabile, che facciano sentire la loro voce, che siano sempre più le sentinelle di un territorio da salvaguardare e tutelare, non da svendere all’esterno ma da comunicare, ognuno con il proprio prodotto e il proprio stile, e soprattutto “insieme”. Uniti nella loro diversità nello stile produttivo perché questo è il fascino dell’Isola. Lo hanno dimostrato al Vinitaly, uniti si vince e si cammina più lontano.

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