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ISCHIA E’ MUSICA

Giovanni D’Amico, fondatore ed animatore dell’Associazione T.I.F.E.O. (Turismo, Ischia, Formazione, Eventi, Orientamento) nonché dell’Ischia International School Festival-Musica, Danza, Moda -e del Premio Internazionale Ugo Calise, ha inoltrato – da tempo – una proposta al Comune d’Ischia per intitolare ad Ugo Calise la piazzetta antistante l’ex Carcere Mandamentale. Credo che la pratica sia stata istruita, ma non sia stata ancora vagliata dal Sindaco e dalla Giunta comunale. Quell’area della Mandra è, in qualche modo, l’humus in cui si muove da anni la locale Associazione Largo dei Naviganti che, nella sottostante spiaggia libera, organizza annualmente (come la settimana scorsa per il 2018) la caratteristica Festa dei Popoli del Mediterraneo. Mi risulta che sarebbe stato desiderio dell’Associazione Largo dei Naviganti intitolare lo spiazzato a Ciro Curci, indimenticato cittadino della Mandra, ma i criteri della Soprintendenza non consentono una tale dedica, come non sarebbe accettabile la denominazione ufficiale di “Largo dei Naviganti”, corrispondente al nome della locale Associazione. L’amico, ex Sindaco d’Ischia, Peppe Brandi ha scritto, domenica scorsa, in un pezzo dedicato alla pietas popolare: “lo spazio prospiciente l’antico carcere Mandamentale, detto con bella intuizione Largo dei Naviganti”. Ma, in realtà, quello spazio non ha finora avuto una denominazione ufficiale. Non sembrano, dunque, esserci motivi di contrapposizione tra dediche alternative. Perché scegliere proprio quella piazzetta da destinare ad un duraturo ricordo del grande musicista Ugo Calise? Semplice, perché fu forte il legame di Ugo Calise col Rangio Fellone, mitico locale creato da Sandro Petti in quella che era la pineta Mazzella.

Si sarebbe potuto scegliere il tratto di strada tra gli alberghi Excelsior – Punta Molino e la spiaggia, ma quella via è già denominata Lungomare Cristoforo Colombo. La piazzetta tra l’albergo Punta Molino e l’ex carcere è già dedicata al grande geologo-vulcanologo Alfred Ritmann. Viene dunque naturale proseguire per l’ultimo tratto di via Champault fino alla piazzetta, dove esiste un panoramico bar e la struttura dell’ex carcere, dato in temporanea concessione all’ Associazione Largo dei Naviganti. La giornalista Anna Maria Chiariello, già assessore alla comunicazione al Comune d’Ischia, nel 2008, scrisse il libro: “Lucio Battisti – Emozioni ischitane”, con la prefazione di Peppino Di Capri. Scrive Peppino: “Il mio primo vero grande successo l’ho trovato, 50 anni fa, al Rangio Fellone… L’isola allora era la capitale della musica italiana”. Ora, senza voler esagerare a continuare a definirci “ capitale della musica italiana”, abbiamo, però, il diritto-dovere di ricordare a tutti, innanzi tutto a noi stessi, che – nell’ambito della musica leggera – Ischia non è solo Ugo Calise, ma anche Lucio Battisti, Peppino Di Capri, Mina, Domenico Modugno, Ornella Vanoni, Gino Paoli, Totò, Renzo Arbore, Fred Bongusto, Fausto Cigliano, Carlo Missaglia, Franco d’Ischia, Renato Carosone, I Campanino, i Rangers e Vito Colella e tanti altri che sicuramente mi sfuggono.

C’è anche una contrastata storia d’amore, nella musica leggera napoletana, legata ad Ischia: la storia del compositore Edoardo Nicolardi, innamorato della bella Anna Russo, il cui padre si oppose al legame dei due, facendo sposare la figlia col ricco Pompeo Corbera, ischitano possidente e termalista. Ad Anna Russo, Nicolardi dedicò la notissima canzone “ Voce ‘e notte”, da lui composta e musicata da Ernesto De Curtis. E quella “ voce ‘e notte” si elevava idealmente sotto un balcone ischitano. Al giorno d’oggi, dopo Enzo Gragnaniello, viene a Sant’Angelo un’altra grande artista come Teresa De Sio, che “ canta Pino” e cioé Daniele. E Renzo Arbore, a cui Ischia consegnò l’anno scorso, le chiavi del paese, non dimentica mai, nelle interviste che rilascia, di esaltare le bellezze di Ischia. Renzo ha seguito, anche quest’anno con passione, Piano & Jazz all’Auditorium Leonardo Carriero di Lacco Ameno. E, a proposito di Piano & Jazz, a parte i grandi esecutori che vengono attualmente a Lacco Ameno, come non ricordare anche il jazz come componente musicale presente nella storia musicale dell’isola? Ricordiamoci di Romano Mussolini, che iniziò a suonare un pianoforte che aveva trovato, negli anni del confino familiare a Palazzo Covatta, a Forio. Poi si aggregò ad Ugo Calise e insieme suonarono alla Conchiglia e al Rangio Fellone. Molto dopo, nel 1979, Romano inserì in un suo album discografico di successo, dal nome “Soft & Swing”, la canzone “Blues for Ugo”, dedicata al grande Calise. E se dal jazz, passiamo alla musica classica, come non ricordare la storia isolana del più grande compositore inglese contemporaneo, nonché grande direttore d’orchestra, Sir William Turner Walton e la sua eredità musicale dei Giardini La Mortella, tuttora emblema musicale dell’isola. Come dimenticare che nel 1953 ci onorò, con la sua presenza, Arturo Toscanini, magistrale direttore d’orchestra che, alloggiato all’albergo Suisse a Casamicciola, effettuò una cura completa di bagni e fanghi nel bacino di La Rita di Michele Castagna. O come possiamo tacere di Felix Bartholdy Mendelssohn che, nel maggio 1831, soggiornò a Lacco Ameno presso don Tommaso De Siano e che sue musiche vengono spesso suonate da eccellenti orchestre giovanili, ai Giardini La Mortella. Né possiamo passare sotto silenzio che Hans Werner Henze, grande musicista tedesco soggiornò ad Ischia e visse una travagliata e drammatica storia d’amore con la poetessa Ingeborg Bachmann, nonostante egli fosse omosessuale. Perfino nel drammatico terremoto di Casamicciola del 1883, la musica classica assume un ruolo importante per quanto beffardo: Nel giorno del terremoto, sulla Piccola Sentinella, a Villa Sauvé, la giovane figlia del marchese Tupputi cantò, come era solita, alcuni lieder di Schumann. C’era, però, nella comitiva, un inglese che volle suonare la Marcia Funebre di Chopin. Ci fu chi, data la tristezza di quella musica, preferì uscire dalla sala, come il marchese Cappelli. Durante la Marcia Funebre, il terremoto scatenò il finimondo, Cappelli si salvò. Lisa morì e con lei molte altre persone. Vogliamo altresì ricordare che nel 2002 il grande maestro Herbert Von Karajan faceva i bagni in piscina ai Poseidon,allora diretti da Gianni Calise.

Sono, inoltre, grato al maestro Carmine Pacera, di avermi dato notizia di un grande compositore ischitano: Silvestro Palma (o Di Palma o De Palma), nato a Barano d’Ischia il 15 marzo 1754 e morto a Napoli l’8 agosto 1834. Studiò musica con Carlotta Di Palma, figlia del Principe di Sansevero (proprio il mitico esoterico della Cappella ove è situata la statua del Cristo Velato, nota in tutto il mondo). Dopo aver frequentato il Conservatorio di Santa Maria di Loreto, si perfezionò nella composizione col maestro Giovanni Paisiello. Un altro grande musicista e compositore fu il foriano Giacinto Lavitrano (Forio 1875-Algeria 1938). Qualche anno fa, per l’Officina della memoria, il Comune di Forio officiò questo suo figlio artista che ebbe successo soprattutto in Giappone. La sua specializzazione fu nella musica per mandolini e strumenti a plettro. Uno dei più grandi impresari teatrali lirici di tutti i tempi, Domenico Barbaja, abitò in una villa di Casamicciola, sulla collina del Belvedere, che si chiamava Villa del Rostinale e poi successivamente Albergo della Gran Brettagna. Barbaja fu impresario di grandi musicisti come Gioacchino Rossini e Gaetano Donizetti. Nella sua villa Barbaja ospitava, a rotazione, decine di cantanti lirici, musicisti, musicofili. Infine parliamo del soggiorno a Testaccio, nel 1786, di Giovanni Paisiello che, qui sull’isola compose l’opera Il Pirro, su libretto di Giovanni De Gomorra. Ma Il Pirro non è stata l’unica opera lirica ad essere composta ad Ischia. Sull’isola, presso la casa di campagna della baronessa Talleyrand, fu scritta anche l’opera buffa “Le Pescatrici” da Giacomo Gotifredo Ferrari da Roveredo.

Dopo questo excursus, dopo questa incursione nel mondo della musica che ha permeato la nostra isola, è il caso di riallacciarci al titolo e all’incipit di questo articolo. Ischia e musica, Ischia è musica! E allora, uno dei figli d’Ischia e figlio, naturalmente,  anche del Comune di Oratino, Ugo Calise, ha o no diritto, dopo essere stato perfino – per meriti artistici – al cospetto della Regina d’Inghilterra, ad essere ricordato con l’intitolazione a suo nome della piazzetta antistante l’ex carcere? Ritengo di sì e un inatteso “no” delle istituzioni, suonerebbe offesa non solo ad Ugo ma a tutta la storia musicale di cui l’isola è intrisa e di cui abbiamo voluto darvi modestamente conto.

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