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Visita della Protezione Civile, l’ira di Arnaldo Ferrandino su Borrelli

ISCHIA. Una nota dai toni e dai contenuti duri, fortissimi. E’ quella che il consigliere di minoranza di Casamicciola Terme, Arnaldo Ferrandino, ha indirizzato al responsabile dell’ufficio tecnico arch. Agnese Cianciarelli ed al capo dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, avente ad oggetto “terremoto Casamicciola Terme, richiesta chiarimenti”. Il motivo del contendere, o meglio dell’ira funesta del Ferrandino, è una riunione che si è svolta di recente nel palazzo municipale del Capricho. “In data 15 marzo 2018 – esordisce l’esponente politico – avendo appreso che presso il Comune di Casamicciola erano presenti degli ‘inviati’ della Protezione Civile, si recava presso il presidio che funge da Comune, dove riceveva conferma di detta presenza e che era in corso una riunione. Con la massima educazione possibile interrompevo, per qualche secondo, detta riunione (tra l’altro, per motivi ignoti, a porte chiuse a chiave) e dopo essersi qualificato quale consigliere comunale, chiedeva ai presenti se, terminata la riunione stessa, fosse stato possibile effettuare un giro nell’area terremotata, al fine di verificare che le opere di messa in sicurezza procedessero secondo i piani previsti”. E’ chiaro, ma lo diciamo a beneficio dei nostri lettori meno attenti, che il riferimento è legato alla presenza di una delegazione della Protezione Civile che sbarcò sull’isola su richiesta del sindaco Castagna per un incontro legato alla necessità di accelerare alcune procedure e pratiche burocratiche legate al terremoto.

Arnaldo Ferrandino è veramente incazzato e prosegue così la sua esposizione: “La risposta di uno dei presenti (volgendo le spalle al sottoscritto interlocutore, evidentemente riteneva di estrema e fondamentale importanza il proprio ruolo e il lavoro che stava in quel momento svolgendo) fu che il loro compito consisteva in una mera consulenza al tecnico comunale, che non avevano ricevuto alcuna disposizione per il controllo del territorio, e che se avesse il sottoscritto insistito, causando disagio alla riunione, loro sarebbero andati via. Pertanto il sottoscritto, allibito da tale risposta, è andato via, salvo ritornare alcuni minuti dopo (ed avere ottenuto l’apertura della porta chiusa a chiave dopo insistenti bussate) per anticipare al responsabile dell’ufficio tecnico comunale arch. Cianciarelli, che avrebbe provveduto a richiedere le generalità e la funzione svolta nella riunione dai presenti, atteso il luogo in cui era svolta e soprattutto la funzione pubblica dei presenti stessi”.

Arnaldo Ferrandino è un fiume in piena e continua senza mettere il piede sul freno, anzi elenca una serie di richieste al responsabile dell’UTC: “Orbene, alla luce di quanto sopra il sottoscritto – scrive – nella sua qualità chiede all’architetto Cianciarelli di conoscere: generalità, funzioni e ruoli svolti dai presenti (escluso ovviamente i dipendenti comunali); l’esito della riunione, con copia del verbale della stessa”. Non mancano le richieste anche per Borrelli: “Al capo della Protezione Civile dott. Borrelli, al netto delle inutili polemiche sul comportamento dei suoi ‘inviati’ chiede di sapere: se dopo mesi di totale assenza della Protezione Civile dal territorio di Casamicciola Terme, abbia senso inviare una squadra di tecnici (tra l’altro, se non erro, piovuti dal cielo a mezzo elicottero) solo per fare della consulenza; se contrariamente a quanto risposto al sottoscritto dai tecnici stessi, la ricognizione sul territorio sia stata ugualmente fatta, ed in tal caso l’esito e il motivo per cui a tale ricognizione non abbia potuto partecipare anche il sottoscritto in modo da potersi, in quanto consigliere comunale ma soprattutto terremotato, rassicurare che, contrariamente a ciò che appare ‘ictu oculi’, tutto sia sotto controllo e che i lavori procedono secondo i lavori prestabili”.

L’esponente di minoranza chiede poi lumi anche sui “criteri seguiti nella individuazione della zona rossa nella immediatezza del sisma ed i criteri seguiti nella riduzione della stessa zona rossa, considerato che non vi è stato un intervento globale di messa in sicurezza nella ex zona rossa. Inoltre nello specifico chiede di sapere come mai, in ampie porzioni di territorio (per esempio Viale Paradisiello e via Iasolino) la maggioranza degli edifici siano stati classificati con lettera E-F della procedura Aedes, e a tutt’oggi non vi è stata alcuna messa in sicurezza degli stessi, lasciando il territorio fruibile a chiunque, con evidenti gravissimi pericoli per la pubblica e privata incolumità; se tutto quanto sopra riportato, risponde alle disposizioni normative vigenti in materia di calamità naturali; che fine abbia fatto la richiesta al Governo di nomina del commissario per la ricostruzione, che nella riunione tenutasi a Roma, a metà gennaio presso la sede della Protezione Civile, il dott. Borrelli si era impegnato a inoltrare di lì a qualche giorno. Per quanto tutto sopra esposto, in caso di mancata esauriente e tempestiva risposta, si riserva di inviare dettagliato esposto all’autorità giudiziaria competente”. Insomma, Arnaldo Ferrandino non esclude di scrivere alla Procura della Repubblica per questa riunione che a lui evidentemente proprio non è andata giù. Una vicenda che, quindi, corre il rischio di avere degli strascichi e vivere i “tempi supplementari”.

Gaetano Ferrandino

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