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Enolab, scoprire l’Italia con un bicchiere di vino

di Isabella Puca

 

Ischia – L’isola si prepara a festeggiare i suoi vini che, 50 anni or sono, furono tra i primi a ricevere il marchio DOC, e come farlo se non iniziando a brindare, naturalmente? La cultura del vino si fa sempre più radicata sul nostro territorio; sempre più sono, infatti, coloro che bevono e vogliono bere, con coscienza. Nei locali è apprezzata la figura del sommelier che consiglia il vino da associare per degustare al meglio i sapori del pasto. É nato per questo il progetto “Eno Lab”, a cura della delegazione AIS Ischia&Procida, così da  offrire una serie di attività collaterali al mondo del vino per  implementarne la conoscenza e la cultura. «L’attività principale – ha detto Tommaso Mascolo, presidente dell’Associazione Sommelier Ischia e Procida – è incentrata su una serie di incontri legati ad argomenti meno comuni, coinvolgendo, come trascinatori, enologi, degustatori e personaggi del mondo del vino e dintorni. Quindi  rivolto non solo a sommelier e soci AIS ma a tutti i wines lovers». La formula è quella di un tema, scelto di volta in volta, che viene poi dipanato, in clima amicale, attraverso degustazione alla cieca  dei prodotti. «Il primo appuntamento – ci racconta ancora Tommaso – ha riguardato il Piedirosso: l’Enfant terrible Del Sud. Con la complicità dell’enologo Gerardo Vernazzaro e di Andrea e Sara D’Ambra, si è raccontato di questo vitigno e del vino, troppo spesso trascurati, attraverso la comparazione di prodotti  provenienti dai vari areali campani». Ieri sera, invece, vista la vicinanza alle festività natalizie si è parlato, degustandole naturalmente, di bollicine prodotte, rigorosamente da uve italiane, e abbinate ai dolci delle feste. A far da “Cicerone dei bicchieri” è stato Marco Starace, consigliere nazionale AIS insieme con Tommaso Mascolo. Protagoniste la Franciacorta e il Trento Doc,  denominazioni spumantistiche di eccellenza più conosciute e  un pò invidiate anche all’estero che hanno fatto solo da apertura per tutta una serie di bollicine alternative, prodotte rigorosamente da uve italiane, che potrebbero rappresentare diverse soluzioni per i brindisi augurali.  A fungere da arena è stato il banco circolare dell’Alchemie – Friends Club. «L’obiettivo – ha detto ancora Mascolo – è quello di comunicare, attraverso il vino, curiosità, storia, cultura ed eccellenze della nostra  bella Italia, anche sfatando miti e leggende comuni». Di sicuro un valido progetto per chi il vino lo ama già e per chi invece vuole imparare ad amarlo attraverso la conoscenza. Ciascun ischitano dovrebbe, infatti, conoscere la storia del vino isolano che s’intreccia con miti e leggende proprio come un trespolo di vite. Quelli ischitani furono, infatti, i primi vini italiani a potersi fregiare della Dominazione di Origine Controllata ed era il 1966; l’antico nome che i romani diedero all’isola, quello di “Aenaria” significa proprio “terra del vino” . Saperne di più sui vini equivale a saperne di più della storia dell’intera isola che continua ad affacciarsi  al mondo, non soltanto per le terme o i suoi incredibili paesaggi ma anche e soprattutto per la sua tradizione enogastronomica. Per info e prenotazioni Giu Iacono (Divina) 339 26 53 328

 

 

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