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Vittime e familiari, dentro il dramma della ludopatia

ISCHIA. Finalmente anche sulla nostra isola è sorto il gruppo locale dell’associazione Giocatori Anonimi. La lotta contro la ludopatia, la dipendenza patologica dal gioco d’azzardo, segna così anche a Ischia un fondamentale punto a favore nel lungo e durissimo percorso che le persone vittime di questa autentica piaga sociale sono chiamate ad affrontare insieme ai loro familiari. L’iniziativa era in preparazione da diversi mesi, e Il Golfo ne ha seguito l’evoluzione. Chi scrive ha avuto la grande fortuna di essere invitato al primo incontro del gruppo, sabato scorso presso la sede di Ischia Ponte. Sì, proprio una grande fortuna, perché le testimonianze dei presenti, pur costellate da dolore e sofferenza, sono riuscite a superare i profondi crepacci dell’incomunicabilità e a diffondere un potentissimo afflato di speranza e di ottimismo: mai come in questo caso vale il luogo comune secondo cui l’unione fa la forza.

I partecipanti all’incontro sono giunti da varie parti d’Italia: quello di Ischia Ponte è infatti il gruppo numero 105 nel nostro Paese. Uomini e donne provenienti da tutta la Campania ma anche dalla Puglia e da altre regioni, per testimoniare le proprie esperienze e squarciare quel pesante velo di omertà e di falso pudore che nelle zone dell’Italia meridionale ancora avvolge le famiglie colpite da questo flagello. Il responsabile ischitano di “Giocatori Anonimi” ha fortemente voluto questo incontro: «Vogliamo dimostrare che possiamo farcela, che tutti possono farcela. Oggi fra l’altro, io “festeggio” i sei anni di lontananza dal gioco».

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