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«Sono viva per miracolo, grazie agli “angeli” che mi hanno salvata»

Sorride e scherza con noi Amabile Baldo, la donna che sabato scorso ha rischiato di perdere la vita nelle acque che bagnano la spiaggia della Chiaia, nel Comune di Forio. L’arzilla pensionata di Cortina d’Ampezzo, che fino a qualche anno fa ha esercitato la professione di infermiera, come ogni anno è giunta a Ischia per trascorrere assieme al marito Bruno Frison, ex hockeista su ghiaccio e pluricampione italiano, un periodo di riposo sulla nostra isola. La donna, che si autodefinisce «miracolata», in effetti è stata suo malgrado protagonista di una spiacevole disavventura che le sarebbe potuta costare un prezzo molto alto se non fosse stato per l’intervento provvidenziale dei suoi «angeli». Dopo averci fatto accomodare attorno al tavolo della cucina della sua amica Marilena Monti, la signora Amabile ci ha raccontato quanto accadutole nella giornata di sabato.

«Sono andata a fare il bagno a pochi metri dal ristorante “Nonna Carmela”. Ritornando a riva, sono improvvisamente inciampata in una buca abbastanza grossa che si trova sott’acqua. Premetto che non sono in grado di nuotare, ma ho comunque tentato di venire a galla una prima volta, ed è lì che probabilmente ho incominciato a bere acqua di mare senza volerlo. Dopo il primo tentativo di riemergere, sono andata di nuovo sotto, ma ho avuto la forza di risalire in superficie per respirare e chiedere aiuto. Poi sono tornata di nuovo sotto, ma per fortuna una signora, che si chiama Marilena D’Adamo, mi ha vista annaspare ed è venuta in mio soccorso. Da questo punto in poi i miei ricordi si interrompono perché ho perso i sensi».

«Quando mi sono ripresa, ho trovato accanto a me la donna che mi ha salvato, ovvero l’infermiera Susi Capuano. Sia lei che Marilena sono stati due angeli, e ovviamente lo sono anche i bagnini, tra cui Vito, e tutti coloro che in qualche modo mi hanno strappato a morte certa. Io ero già morta…». A questo punto la signora Amabile viene interrotta dal marito Bruno, che con tono scherzoso ha affermato: «È andata male anche stavolta (ride, ndr)». Dopo la faceta interruzione del signor Frison, Amabile ha proseguito il proprio racconto: «Non so come abbia fatto (si riferisce alla manovra effettuata dalla Capuano, ndr), so soltanto che ho iniziato a rimettere l’acqua che avevo ingerito e subito dopo ho avvertito un senso di totale benessere. Dopo l’intervento di Susi non ho accusato alcunché, tant’è vero che non volevo neppure recarmi in ospedale, non fosse altro perché non volevo che mio marito – che in quel frangente non era con me – accusasse un malore non appena appresa la notizia. Mi creda, in quel momento ero più preoccupata per lui che per me stessa».

Dopo averci raccontato del suo salvataggio, la signora ci ha parlato della sua vita e del suo amore per Ischia. «Sia io che mio marito abitiamo a Cortina d’Ampezzo, in provincia di Belluno. Per noi Cortina e Ischia sono due “perle”, e sono anni che ogni estate veniamo qui a Forio». Indicando la signora Marilena Monti e le case lì vicino, Amabile ha poi affermato con affetto: «Questi sono i miei carissimi amici, e spesso ci ospitiamo a vicenda. Marilena è la mia più cara amica, potrei addirittura dire che è mia figlia. Tra i miei affetti c’è anche Lucia Filoso, uno dei tanti angeli che mi circondano quando sono qui a Forio. L’assistenza che ho ricevuto sulla spiaggia della Chiaia è stata ineccepibile, e non potrò mai ringraziare abbastanza chi è corso in acqua per salvarmi. Oltre le persone che ho già citato in precedenza, voglio ringraziare di cuore Mario del ristorante “Nonna Carmela” e Vincenzo del ristorante “La Ruota”. Se non fosse stato per Susi e per tutti gli altri, sarei senza alcun dubbio passata a miglior vita».

La signora Amabile ci ha congedati dicendo che a suo avviso «la Chiaia è la migliore spiaggia del mondo anche grazie a coloro che ci lavorano». Ringraziando la signora Amabile per averci fornito questa sua preziosa testimonianza e augurandole di poter godere di ottima salute, cogliamo l’occasione per elogiare quanti, ogni giorno, si adoperano per rendere le nostre spiagge e le nostre strade più sicure per residenti e turisti. La vicenda della signora Amabile Baldo ci conferma ancora una volta che gli ischitani, oltre ad avere una naturale inclinazione all’ospitalità, hanno anche un grande cuore. E siamo certi che il turismo sulla nostra isola non si regge soltanto sui servizi materiali che vengono offerti all’utenza, ma anche su quella grande umanità che è alla base della nostra cultura.

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