CRONACAPRIMO PIANO

Vivere nelle “tenebre” tra Barano e Buonopane

Da mesi guasti frequenti all’illuminazione pubblica in diverse aree del Comune montano e così quando arriva il buio muoversi diventa quasi una scommessa, sia per i pedoni che per chi si mette al volante

di Matteo Sadowski

In queste settimane è molto ricorrente il tema della sicurezza stradale, con manifestazioni e altre azioni che hanno come scopo scuotere le amministrazioni per portarle a intraprendere azioni efficaci al fine di alzare il livello di sicurezza delle strade isolane. Richieste con un obiettivo nobile che però si scontrano con una realtà nella quale troppo spesso la strada non offre neanche i più semplici e basilari criteri di sicurezza. I marciapiedi, per fare un esempio, sono uno degli elementi base per un livello minimo di sicurezza per i pedoni, purtroppo le dimensioni delle nostre strade non di rado rendono impossibile la costruzione anche di marciapiedi stretti. La zona di Buonopane rispecchia a pieno questa problematica, dove in alcuni punti non si riescono a incrociare due auto, figuriamoci pensare addirittura al come sarebbe la situazione se fosse presente un marciapiede. Perché quindi parlare di una cosa che pur “volendo” non può essere fatta? Semplicemente per usarla come preludio al problema di cui scriveremo, che più che un semplice problema è letteralmente una combo che mette seriamente a rischio l’incolumità di tutti coloro che transitano lungo le nostre strade.

Ci troviamo sempre a Buonopane, dove da almeno due mesi la pubblica illuminazione, sia lungo la strada principale, che nelle varie arterie, sembra soffrire di serie problematiche di funzionamento. Per fare una media approssimata potremmo dire che quando piove (ma anche se non piove ultimamente), una volta su tre, smettono di funzionare i lampioni stradali creando un grave pericolo per tutti coloro che per un motivo o per l’altro devono percorrere queste strade, soprattutto se a piedi. Per riportare il guasto cronologicamente più recente, nell’ultima settimana per ben tre giorni non sono stati attivi i lampioni dal ponte di Nitrodi fino alla Macelleria “Ischia Salumi”, immerse nelle tenebre anche via Ritola e via S. Giovanni Battista, dall’inizio di Buonopane fino all’omonima chiesa. I restanti giorni invece abbiamo potuto notare alcuni dei lampioni attivi, solo uno ogni tre più o meno, ma sempre meglio del buio pesto dei giorni precedenti.

Ma parliamo dell’ultimo caso, ancora una settimana prima, per fare un altro esempio, le tenebre avevano avvolto quasi tutta la frazione, lasciando al buio anche la piazzetta, la zona della pizzeria e via dicendo. Potremmo a questo punto pensare di improvvisarci bookmakers e accettare scommesse sul quali saranno le prossime zone a restare al buio. Diciamo questo giusto per sdrammatizzare un po’, ma in realtà non c’è tanto da ridere, perché è una cosa null’altro che Insostenibile che quasi nel 2022 uscendo di casa bisogna avere con sé una torcia non sapendo se a cinquanta metri di distanza ci sarà luce per strada. E non è accettabile che una persona che si trova a camminare lungo la strada per tornare a casa, andare in qualche negozio o magari portare il cane a fare una passeggiata debba affidare la propria salute, se non proprio la vita, alla torcia del telefono e alla speranza che gli autisti alla guida non si distraggano proprio in quel momento. Si potrebbe dire che l’unico punto positivo, almeno di questo periodo, sono le festività natalizie che si avvicinano; infatti le lucine natalizie appese alle case, in sinergia con le luci segnaletiche di qualche impalcatura, offrono in alcuni punti un minimo di illuminazione che ci separa dal buio pesto “prenatalizio”.

Ovviamente ci auguriamo che prima che le lucine natalizie finiscano negli scatoli, in attesa delle prossime festività, il comune e chi di dovere si attivi per risolvere questo serio problema, che oltre a essere un diritto fondamentale per la sicurezza di chi transita lungo le strade pubbliche, risponde anche a determinate normative che regolano appunto il corretto funzionamento della pubblica illuminazione. E giusto per aggiungere una simpatica nota finale, magari sarebbe anche il caso che chi si occupa dell’illuminazione non si dimentichi di “spegnere la luce” di giorno, perché vedere le luci accese di giorno e spente di notte diventa una vera e propria presa in giro.

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