Volano “stracci” tra Ignazio e Carotenuto
Mezzogiorno di fuoco in municipio a Casamicciola tra l’assessore Barbieri e il vicesindaco ormai “defenestrato” da Giosi Ferrandino: uno “show” con le urla che si sono udite sin dalla strada richiamando l’attenzione di molti. E sulle cause…

Lo abbiamo scritto sabato scorso e la nostra indiscrezione non è sbagliata. Anzi, la confermiamo e la sottoscriviamo in toto. L’attuale vicesindaco di Casamicciola Terme, Antonio Carotenuto, sarà la seconda “testa” a cadere rispetto alla giunta originaria che venne composta dal sindaco Giosi Ferrandino all’indomani della vittoria alle elezioni amministrative del maggio 2023. La prima fu quella di Loredana Cimmino che – quando si rese conto che nulla avrebbe fermato il primo cittadino dal revocarle l’assessorato – preferì la più onorevole strada delle dimissioni dall’incarico. Non è dato sapere che intenzioni abbia invece l’avvocato, che però nella mattinata di martedì si è reso protagonista di un vero e proprio mezzogiorno di fuoco all’interno del palazzo municipale di via Salvatore Girardi. Secondo quanto raccontano le voci di dentro, infatti, il professionista sarebbe entrato in rotta di collisione con un altro esponente dell’esecutivo, Ignazio Barbieri: tra i due si sarebbe partiti da qualche scambio verbale fino a quando la tensione sarebbe salita alle stelle e con essa i decibel. Alcuni impiegati avrebbero lasciato le loro stanze per verificare cosa stesse accadendo perché le urla sono state davvero incredibili, oltre il lecito, al punto tale che non è mancato chi – scherzando ma magari non troppo – ha rimarcato come le urla tra i due contendenti si siano distintamente avvertite anche dalla strada.
L’episodio che ha scosso non poco la politica casamicciolese conferma anche un’altra indiscrezione, quella che cioè parlava di una parte della maggioranza in crisi e che viveva di fatto da separata in casa. E il faccia a faccia Barbieri-Carotenuto è la spia oggettiva di un malessere che davvero diventa ormai difficile da tenere celata e che riteniamo, a questo punto, metterà in condizione il sindaco Ferrandino a dover intervenire quanto prima per evitare che una situazione già decisamente bollente possa implodere e oggettivamente provocare anche qualche situazione imbarazzante non solo dal punto di vista politico-amministrativo. E a proposito di “separazione”, il dopo Carotenuto è già iniziato e lo si intuisce visionando con una certa attenzione l’albo pretorio del Comune di Casamicciola. Sullo stesso sono state pubblicate proprio nella giornata di ieri alcune delibere di giunta che portano la firma di Ilaria Ferrandino, Annalisa Iaccarino, Giosi Ferrandino e Ignazio Barbieri ma non quella di Carotenuto che risulta assente. Una sorta di “canto del cigno”anticipato, in attesa di eventi che secondo le scarne indiscrezioni che trapelano dovrebbero maturare anche in tempi abbastanza ragionevoli, non appena l’ingegnere avrà deciso (a nostro avviso, in ogni caso, lo ha già fatto) come e soprattutto con chi ridisegnare il suo scacchiere.
Nel frattempo ci si interroga sui motivi che possano avere generato la furente lite verbale tra Ignazio Barbieri e Antonio Carotenuto ma su questo vige il riserbo più assoluto e nessuno intende sbottonarsi, il che la dice lunga su come il conflitto sia decisamente delicato e la spaccatura tra le parti insanabile, dopo una parte della consiliatura che era stata caratterizzata dal “volemose bene”, con il primo che spesso aveva difeso a spada tratta il secondo. Qualcuno a voce bassa ipotizza, ma a riguardo non ci sono conferme, che le divergenze siano legate a questioni inerenti il porto turistico, che il Comune termale da questa stagione gestirà completamente in house ed in economia e che nel contempo è pure una struttura alla quale Carotenuto ha guardato sempre con interesse lavorativo e professionale. Ma a prescindere dalla genesi dei contrasti tra i due, ormai è chiaro: Carotenuto è un corpo estraneo all’amministrazione giosiana, anzi di fatto non ne fa più parte. Manca solo la sentenza: la scriverà il sindaco o lo farà in autonomia l’avvocato? Un interrogativo che nasconde una sola certezza: non manca molto per scoprire la verità.