CRONACA

Waterfront, il Ministero chiede chiarezza al Comune

L’ente del Capricho è chiamato a fornire dettagli sulla proposta progettuale di ampliamento e riqualificazione dell’area adiacente al porto

Anche il Comune di Casamicciola era stato ammesso, con riserva, al programma di azione e coesione (Pac) “Infrastrutture e reti” 2014-2020. Si tratta di un programma finalizzato a garantire “uno sviluppo competitivo dei territori delle regioni meno sviluppate del Mezzogiorno” e contribuisce al raggiungimento degli obiettivi del piano “Europa 2020”, attraverso azioni ed interventi volti a migliorare l’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, oltre che promuovere sistemi di trasporto sostenibili.

In particolare, il Pac Infrastrutture e Reti 2014/2020 persegue una serie di obiettivi: innanzitutto migliorare la sostenibilità ambientale delle aree portuali delle Regioni interessate. Poi migliorare l’accessibilità di aree vocate da un punto di vista turistico, privilegiando attività fuori dai grandi flussi turistici. Il programma interviene nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia e si articola in sei Assi tematici. Quello riguardante Casamicciola è l’asse B, intitolato “recupero dei waterfront”, cioè “l’ampliamento e la riqualificazione degli approdi dei moli e dei Terminal Crociere dei porti, la sistemazione e la riqualificazione funzionale e urbanistica delle aree portuali, il miglioramento della connessione materiale tra i centri urbani e le aree portuali”.

Il Ministero ha richiesto spiegazioni su come il Comune intenda strutturare la procedura di “project finance” e se per il finanziamento della residua quota si intenda procedere con fondi propri o privati

Nel caso del Comune termale si tratta dell’area costiera davanti al complesso immobiliare del Pio Monte della Misericordia (a sua volta oggetto di una iniziativa di recupero). Tuttavia il progetto del Comune per il recupero del “fronte del porto” è stato, come detto, ammesso con riserva nella graduatoria provvisoria attualmente all’esame del gruppo di valutazione del Ministero per le Infrastrutture. Proprio il Ministero ha inviato una nota all’ente con una richiesta di chiarimenti necessari alla procedura di valutazione tecnica.

In particolare, visto che secondo quanto riportato nella proposta progettuale il finanziamento è concesso per la realizzazione di un intervento in “project finance” (ai sensi dell’articolo 183 D.Lgs. 50/2016), il Ministero chiede informazioni su come si intenda strutturare ed attuale tale procedura. Inoltre, siccome nel caso di presenza di aiuti di Stato il finanziamento sarà in percentuale sull’intero ammontare dell’investimento, viene chiesto di specificare come si intende procedere per il finanziamento della restante quota: si chiede cioè se il Comune vuole procedere con fondi propri o con fondi privati (immaginando dei rientri in fase di gestione dovuti, a titolo di esempio, al ricavo di gestione delle auto elettriche).

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Il Ministero nella nota fra l’altro ha ricordato che, con riferimento alla quota a carico del beneficiario, è consentito anche l’accesso a forme di finanziamento bancario, purché a condizioni di mercato: il contributo a carico del beneficiario deve quindi essere esente da aiuti di Stato in qualsiasi forma. Le richieste appena citate dovranno essere evase entro due settimane: altrimenti, se il Comune non invierà i chiarimenti richiesti, la valutazione della proposta di progetto verrà eseguita soltanto sulla base della documentazione già agli atti. Il rischio è quello di essere scalzati dalla graduatoria dei progetti ammessi, e di perdere quindi il finanziamento. Adesso tocca agli uffici comunali di Casamicciola dipanare gli interrogativi del Ministero.

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