Zaro, ci risiamo: rinvenute altre lastre di catrame
FORIO –
Se le piante presenti nel bosco di Zaro avessero il dono della parola e del movimento, senza alcun dubbio, dopo aver imprecato contro gli incivili di turno, li picchierebbero in maniera selvaggia, non fosse altro per far loro comprendere che determinati rifiuti vanno conferiti negli appositi contenitori e non in una radura. Nonostante le denunce del nostro quotidiano e di alcuni attivisti locali, la situazione a Zaro, invece di migliorare, peggiora di giorno in giorno. La circostanza è eloquentemente testimoniata dall’istantanea scattata da un cittadino, Salvatore, che “armato” di smartphone ha documentato il profondissimo degrado in cui versano diverse aree del bosco di Zaro, dove sono presenti numerose lastre di catrame che sono pericolose non solo per la natura, ma anche per la salute dell’uomo.
Quello che vi abbiamo appena riferito non è un caso isolato: un paio di settimane fa, infatti, pubblicammo le sconvolgenti immagini riprese dal videomaker Pietro Coppa, che scrisse: «La località Zaro invasa dal catrame. Non parlo di coscienza (è chiaro che non c’è), ma questi “signori” (che scaricano) non hanno figli e nipoti?». Anche in quell’occasione, a catturare la nostra attenzione e quella di Coppa furono le numerose lastre di catrame che qualche delinquente aveva ben pensato di abbandonare nell’edenica area boschiva, dove sorgono un luogo dedicato al culto mariano e la celeberrima villa “La Colombaia”, per anni residenza estiva dell’apprezzato regista meneghino Luchino Visconti. Se ciò non bastasse, alcune settimane prima avevamo pubblicato le foto di Umberto Lucio Amore (“protagonisti” delle istantanee erano secchi di vernice, bidoni che contenevano solventi, tubi e cavi elettrici). Speriamo che il Comune di Forio ponga fine a queste vergognose situazioni, che non solo danneggiano l’immagine della cittadina all’ombra del Torrione, ma anche quella dell’intero territorio ischitano.