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Zaro, non c’è più religione: eternit a due passi dalla Madonna

A distanza di qualche mese dall’ultimo articolo, torniamo ad occuparci del bosco di Zaro, uno dei polmoni verdi più lussureggianti del Comune di Forio e dell’intera isola d’Ischia. Come di certo ricorderanno i lettori più attenti, nel servizio pubblicato alla fine del mese di luglio evidenziammo la massiccia presenza, nell’area boschiva, di rifiuti di ogni genere: tra questi figuravano anche molti profilattici, abbandonati da qualche amante dopo aver consumato un amplesso con la propria compagna. In quell’occasione sottolineammo non solo la non liceità dell’insozzare un luogo pubblico, ma anche la scarsa lungimiranza degli anonimi incivili, che continuando a perpetrare simili scempi consegneranno alle future generazioni (e quindi anche ai propri figli) un’isola e un pianeta sporchi e malsani.

A differenza del celebre motto latino, neanche le parole scritte sono rimaste. Nonostante i nostri moniti, infatti, c’è chi ha ben pensato di deturpare il bosco di Zaro con dell’amianto. Le nostre parole, come sempre, sono sostenute dai fatti, e nel caso di specie dalle fotografie scattate in loco da Pietro Coppa. Il videomaker di “Ischia Reporter”, da sempre attento alle problematiche che affliggono il territorio foriano e isolano, ci ha consegnato delle istantanee che lasciano davvero poco spazio all’immaginazione: quelle che vedete ritratte sono lastre di eternit, materiale notoriamente cancerogeno e che ha già mietuto molte vittime in Italia e all’estero.

L’amianto fotografato da Coppa, per la cronaca, si trova in un posto ben preciso del bosco di Zaro, ovvero nei pressi del luogo di culto dove da anni si venera l’omonima Madonna. Non volendo entrare nella sfera religiosa (che nel caso di specie non ci interessa affatto), è opportuno evidenziare che quel luogo è periodicamente frequentato da centinaia di fedeli e non fedeli, che a contatto con l’eternit potrebbero sviluppare – nel medio e lungo termine – una serie di gravi patologie. Alla luce di queste considerazioni, riteniamo folle da pare del Comune di Forio permettere che delle persone si riuniscano in una località così rischiosa. Prima di rendere fruibile l’area, l’amministrazione comunale dovrebbe disporre la bonifica della stessa da parte di una ditta specializzata. In secondo luogo, è necessario che il Comune – in tempi ragionevoli – installi delle telecamere in quella zona: in questo modo sarà possibile monitorare con efficacia il bosco, punendo all’occorrenza coloro che dovessero buttarvici rifiuti. Due provvedimenti – quelli che abbiamo appena elencato – che l’amministrazione dovrebbe subito attuare per tutelare non solo l’ambiente, ma anche i cittadini e i turisti che da anni scelgono la nostra isola, che merita di tornare “verde”.

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