Zizì Gate, arriva la diffida dei consiglieri di minoranza
ISCHIA. I consiglieri comunali di minoranza di Ischia hanno inoltrato un’interrogazione al sindaco d’Ischia, Enzo Ferrandino, al prefetto di Napoli e al segretario comunale avente ad oggetto “Diffida per risposta parziale all’interrogazione presentata tramite Pec in data 14 aprile 2018”. Nel testo “I Consiglieri Comunali Trani Gianluca, Cenatiempo Ciro e Sorrentino Antonello espressione del gruppo consiliare Ischia Cambia e Domenico De Siano, Giustina Mattera e Antonio Mazzella espressione del gruppo consiliare Forza Italia, premesso che i sottoscritti consiglieri hanno presentata al Sindaco di Ischia mediante PEC in data 14.04.2018 interrogazione con risposta scritta ai sensi dell’art. 43 co. 2 e 3 del T.U.E.L. 267/2000 in riferimento alla navetta denominata “Zizi”; RILEVATO CHE con tale interrogazione si chiedevano una serie di chiarimenti, quali: per l’affidamento del servizio navetta è stata fatta una Delibera di Giunta, determina del Comandante o Ordinanza Sindacale? VISTO CHE l’ente non avendo ancora approvato il bilancio di previsione si trova attualmente in gestione provvisoria quale esigenza e con quale motivo ha giustificato l’assunzione e l’impegno di spesa e da chi è stato autorizzato e con quale atto? L’affidamento del servizio che durata prevede? Ci saranno proroghe? Sul quale Capitolo di Spesa è stata prenotato l’impegno e in che data? A quanto ammonta il costo del servizio? Come si è arrivati alla determinazione di eventuale somma da pagare? Per affidare il servizio di navetta è stato fatto un bando pubblico, al quale potevano partecipare altri soggetti ovvero richiesta a più operatori economici? Trattandosi di affidamento di servizio di valore certamente superiore a 1.000,00 la procedura è stata gestita tramite MEPA? E’ stata valutata la possibilità di gestire tramite i tassisti ovvero tramite la società in house Ischia Ambiente SpA?
Una serie di interrogativi che non hanno avuto risposta esauriente ai quali si accompagnano un’altra serie di perplessità. I consiglieri comunali infatti ricordano che “con nota prot. n. 13743 del 15.05.18, trasmessa tramite PEC in pari data, il sindaco del Comune di Ischia ha trasmesso Ordinanza Sindacale n. 44 del 06.04.18 pubblicata all’Albo Pretorio SOLO in data 15.05.2018 ancorchè richiesta durante i lavori del consiglio comunale del 27 aprile 2018 e successivamente il 02 maggio 2018 tramite pec e senza alcun riscontro anche se durante i lavori fu detto che esisteva tale ordinanza” prima di aggiungere “che la predetta ordinanza non chiarisce con quali procedure sia stato selezionato la ditta esecutrice; che con tale nota il sindaco di Ischia ha riscontato solo allegando un’ordinanza per quanto richiesto dalla interrogazione in oggetto, trasmessa per via PEC in data 14.04.2018; che alla data odierna sono trascorsi i trenta giorni previsti dalla norma per dare riscontro; Inoltre si rileva che alla data odierna il servizio risulta ancora attivo e non è dato conoscere se ancora a titolo sperimentale o oppure no”.
Gli esponenti di minoranza aggiungono poi che “il Decreto Legislativo n.267/2000 (TUEL), all’articolo 43, prevede, da una parte, il diritto dei consiglieri comunali di presentare interrogazioni e mozioni e di ottenere dagli uffici competenti tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato e, dall’altra parte, l’obbligo per il Sindaco o gli assessori da esso delegati di rispondere entro trenta giorni alle interrogazioni ed ad ogni altra istanza di sindacato ispettivo presentata dai consiglieri; lo Statuto Comunale e il Regolamento del Consiglio Comunale confermano il suddetto termine di 30 giorni per fornire risposte alle interrogazioni e, in particolare, detto ultimo Regolamento prevede che, in caso di richiesta di risposta in Consiglio, la risposta è data, di norma nella prima adunanza del Consiglio che si tiene entro il termine di cui sopra. Nel caso in cui entro il termine predetto non si tengano adunanze del Consiglio, la risposta è data per iscritto. Se il consigliere interessato lo richiede, l’interrogazione e la risposta sono comunicate per riassunto al Consiglio, alla prima adunanza. L’art. 328 c.p. (Rifiuto di atti d’ufficio. Omissione) prevede che il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni. Fuori dei casi previsti dal primo comma, il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che entro 30 giorni dalla richiesta di chi vi abbia interesse non compie l’atto del suo ufficio e non risponde per esporre le ragioni del ritardo, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a €. 1.032. Tale richiesta deve essere redatta per in forma scritta ed il termine di trenta giorni decorre dalla ricezione della richiesta stessa; – la mancata risposta alle interrogazioni dei Consiglieri, oltre a costituire una compromissione del diritto dei consiglieri proponenti ad esercitare con pienezza, tempestività ed efficacia il proprio mandato consiliare, è da interpretare a tutti gli effetti come una mancata risposta alla cittadinanza tutta, poiché l’Amministrazione è tenuta a riscontrare tali istanze non solo per questioni di correttezza istituzionale ma per chiarire le linee di indirizzo del Governo cittadino ed orientare così al meglio le azioni dei consiglieri”.
Da qui i consiglieri di Ischia Cambia e Forza Italia diffidano “il Sindaco pro tempore del Comune di Ischia, a procedere, entro e non oltre ulteriori 7 (sette) giorni dall’inoltro della presente, a fornire risposta alla interrogazione sopra indicata, con l’avvertenza che, in mancanza, si procederà presso le competenti sedi amministrative e/o giudiziarie. Si allega, in calce alla presente, ricevuta della PEC trasmessa in data 14.04.2018 e nota del Sindaco con allegata Ordinanza ricevuta mediante PEC in data 15.05.2018”.