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Il viaggio di Lucio, da Ustica a Venezia in barca a vela passando per Ischia

di Isabella Puca

foto Miro Iacono

Ischia – Capelli bruciati dal sole, un sorriso magnetico e tante storie da raccontare. Ha fatto tappa a Ischia il viaggio di Lucio Bellomo giovane siciliano che, con la sua Maribelle, una piccola barca a vela di 6 metri e 15 cm di lunghezza, sta percorrendo il Mediterraneo.  Nel 2012 ha realizzato un giro della Sicilia a tappe, seguita da una barca da appoggio, nell’ambito del progetto Periplo, il 15 aprile la partenza verso un nuovo progetto. Un periplo di 4 mesi, da Ustica a Venezia: 2300 miglia nautiche, 33 isole e un piccolo uomo assetato di avventura. Il progetto si chiama proprio così: 33 isole e una settimana fa, dopo Procida e Capri, è toccato alla nostra isola d’Ischia.  Venezia la tappa finale del tour dopo quattro mesi in mare: Alicudi, Filicudi, Salina, Lipari, Vulcano, Panarea, Stromboli, Capri, Procida, Ischia, Ventotene, Ponza, Isola del Giglio, Isola d’Elba, Palmaria, Capraia, La Maddalena, Sant’Antioco, San Pietro, Marettimo, Levanzo, Favignana, Pantelleria, Lampedusa, Linosa, Ortigia, Gallipoli, San Domino, Grado e Burano, le 33 isole. «Come in ogni viaggio autentico, la motivazione va anzitutto ricercata in un bisogno personale di avventura. La passione per il mare – e la vela in particolare – è così sfociata nell’idea di navigare in solitario, aggiungendo una connotazione “estrema” e di ricerca anche interiore. L’ispirazione viene poi da un’attrazione ancestrale per il Mediterraneo che mi porta, attraverso le isole, a riscoprirne le radici e al tempo stesso i suoi rami insulari rivolti verso il futuro». È così che spiega il suo progetto Lucio che aggiunge alla pratica del viaggio, un altro tipo di esperienza, quella del racconto.  «33 Isole è un progetto di viaggio. Un viaggio insolito attraverso tutte le isole minori italiane abitate, su una piccola e originale barca a vela, senza cabina e in solitaria. Alla scoperta, più che degli echi del passato, del futuro di queste isole e di quei giovani che, spinti da un fortissimo senso di appartenenza, hanno deciso di realizzarvi sogni ambiziosi, moderni, innovativi. La fotografia di un’Italia e di un Mediterraneo apparentemente marginali eppure reali, vivi; importanti». Ospite della Lega Navale Isola d’Ischia e Villa Maria, questo Ulisse Moderno racconta, infatti, le storie dei giovani isolani che hanno deciso di restare e di investire sul proprio territorio. E ieri mattina, accompagnato dall’architetto Simone Verde, si è recato presso il Corbaro Park per raccogliere e tramandare sui suoi canali social la storia di Gaetano e Max  che, nel 2016, hanno deciso di mettersi in gioco e dedicarsi anima e corpo al ripristino di questo parco, che si trova a metà strada tra il centro di Forio e il villaggio di Santa Maria al Monte tra capre e prodotti caseari a km zero.  Sul suo profilo Facebook il racconto di ogni tappa, “Ci lasciamo alle spalle anche Procida. Isola unica, virtuosa, viva, con 10 mila anime in 4 km2 e che non si spegne d’inverno, piena di vera gente di mare per tradizione. L’accoglienza è degna di questa tradizione. Grazie di cuore, davvero, a Nicola Scotto Di Carlo (e alla sua famiglia) che ci ha dedicato tutto il suo tempo per svelarci lo spirito di Procida e mostrarci come lo si possa traghettare verso il futuro. Poi a Gianni e a Domenico, che credono che bisogna ripartire dai ragazzini e dagli sport di mare. E a Roberto Gabriele e alla sua Associazione Vivara Onlus – Amici delle piccole isole, con le sue perle di saggezza sul fascino e l’importanza delle piccole isole. E infine alla Lega Navale Italiana Procida per l’ospitalità». Così scriveva prima di approdare col vento sulla costa ischitana dove sosterà per un po’ prima di riprendere il suo viaggio alla volta di Ventotene portando con sé un po’ della nostra isola.

 

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