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Raffaele Brischetto: «Sulla disabilità serve lungimiranza e programmazione»

di Sara Mattera

Ischia. Problemi psichici, motori, malattie rare o genetiche: al giorno d’oggi sono diversi i milioni di italiani, costretti a convivere con una qualche forma di disabilità, alle prese, quotidianamente, con mille difficoltà spesso causate da numerose barriere non solo architettoniche, ma anche e soprattutto burocratiche e “mentali”. Ieri, in tutto il mondo, si è celebrata la Giornata Internazionale delle Disabilità. Un’iniziativa prevista dal “Programma di azione mondiale per le persone disabili”, adottato nel lontano 1982 dall’Assemblea Generale dell’ONU e recepita poi dall’Unione Europea al fine di promuovere la conoscenza sulle svariate problematiche che affliggono centinaia e centinaia di diversamente abili in tutto il mondo e promuovere al contempo, il diritto all’inclusione. Anche sulla nostra isola sono tanti i cittadini disabili che cercando faticosamente di superare le numerose difficoltà legate spesso anche ad una mancanza di attenzione da parte sia delle istituzioni locali che  di quelle regionali. Ecco perché, in occasione della Giornata del Disabile, abbiamo parlato con Raffaele Brischetto, referente della UILDM di Ischia e Procida, che da diversi mesi sta portando avanti, insieme ai suoi collaboratori, diverse iniziative di sensibilizzazione per l’abbattimento delle barriere architettoniche e non solo.

Raffale a che punto è il progetto “Io sono Filippo”?

«Il progetto continua nella sua marcia lenta, ma tallonante nei riguardi delle amministrazioni comunali. Infatti, ben due risultati si sono ottenuti nel mese di ottobre: a Procida con il lancio del servizio quotidiano, sollecitato da noi e da Lucia Mameli delegata comunale, del Eav Bus attrezzato con pedana e nel  Comune di Barano con l’abbattimento dello scalino di un marciapiede sollecitato da noi e da Tony Buono facente parte dell’amministrazione baranese».

A maggio, in occasione della “Pedalata Comoda”, le amministrazioni di Ischia promisero che entro novembre avrebbero deliberato per l’abbattimento delle barriere architettoniche, ma allo stato attuale sembra non sia  stato ancora fatto nulla. C’è qualche novità a riguardo?

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«Abbiamo raggiunto un risultato positivo.  Recentemente, il Comune di Lacco Ameno ha, nei termini stabiliti, deliberato sui PEBA su nostra sollecitazione, degli architetti del PIDA e di Salvatore Castagna facente parte dell’amministrazione di Lacco Ameno. Altri comuni lo faranno nei prossimi giorni».

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C’è già qualche iniziativa in cantiere per i prossimi mesi?

«Tra il 12 e il 15 dicembre effettueremo una conferenza stampa a Lacco Ameno per ufficializzare la delibera ed iniziare il lavoro di monitoraggio».

Ieri era la giornata internazionale del disabile.  Quali sono a tuo parere la maggiori difficoltà che le persone con disabilità – di qualsiasi tipo – hanno?

«La strada da percorrere sulla via della piena inclusione è ancora lunga, sia in Italia che nel mondo. La Convenzione sulle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità si impegna fortemente a preparare la strada per cambiare la percezione delle persone con disabilità e promuovere appieno le loro capacità e una pari partecipazione delle stesse nelle società in cui vivono. Si batte perché gli Stati aumentino la consapevolezza e combattano gli stereotipi legati alle persone con disabilità, anche incoraggiandone la rappresentanza delle  stesse, in modo coerente, nel rispetto dei diritti umani. Oggi, in condizioni idonee le persone con disabilità studiano, lavorano, praticano sport, vanno in vacanza. A condizioni idonee le persone con disabilità frequentano cinema, teatri, musei, ristoranti. A condizioni idonee hanno amici, formano famiglie. ..Ma sono proprio quelle “condizioni idonee” che troppo spesso mancano o sono compresse dalla carenza o assenza di investimenti e risorse».

Quanto fa lo Stato per chi è portatore di handicap?

«L’Italia spende poco per la disabilità  posizionandosi al di sotto della media europea, nella parte bassa della classifica. Nella maggior parte dei casi le famiglie gestiscono da sole ciò che i servizi non offrono, rinunciando a molto, spesso anche al lavoro. Come ha commentato anche Vicenzo Falabella, Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap abbiamo avuto evoluzioni e accelerazioni, ma abbiamo  anche una stringente necessità di avviare e consolidare politiche inclusive delle persone con disabilità per migliorarne le effettive condizioni di vita».

Anche tu hai una forma di disabilità. Quali sono state le maggiori difficoltà che hai riscontrato?

«La prima difficoltà è stata quella di accettarmi e poi di rendere la mia vita e la mia relazione di lavoro – limitata nei movimenti – accettabile agli altri, sia  ai membri della famiglia che sul lavoro, cercando di dimostrare qualche qualità oltre ai numerosi difetti.  Successivamente le barriere mentali di qualcuno e quelle architettoniche, cominciando dagli edifici pubblici, alle chiede dai marciapiedi alle strade, dai mezzi di trasporto ai negozi».

Di recente l’amministrazione del Comune di Ischia è tornata a parlare della volontà di proseguire il progetto per la realizzazione della piscina per disabili. Cosa pensi a riguardo? Credi si tratti di una mera manovra elettorale?

«Nonostante le oltre 6000 firme raccolte qualche anno fa e le promesse elettorali sia di sinistra che di destra nella fattibilità della piscina, non si è riusciti ad intercettare un bando europeo ad hoc o l’intervento dei privati a causa anche dei tagli nella sanità per il supporto ai disabili.  A mio parere, se l’amministrazione comunale è ritornata a parlare del progetto è grazie alla costante e ammirevole richiesta di una madre di una giovane disabile che desidera una vita migliore per la figlia e per tutti coloro che sono affetti da malattie neuromuscolari o danni causati da incidenti».

In occasione di questa giornata del disabile, c’è qualche messaggio che vorresti lanciare a chi gestisce, anche a livello isolano, la cosa pubblica e dovrebbe garantire servizi efficienti per chi è portatore di handicap?

«Il messaggio che lancio soprattutto ai sindaci e alle amministrazioni comunali di Ischia e Procida è quello di guardare lontano nella programmazione a lungo termine e pensare che l’età media nei prossimi anni sarà più alta con problemi connessi sono solo alla disabilità, ma anche all’anzianità. La vita, l’organizzazione, la struttura de0lgi edifici pubblici e privati dovrà essere completamente diversa per rendere più vivibile la vita dei cittadini. Personalmente, a riguardo, sono a disposizione per eventuali consulenze propositive».

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