«I miei ricordi legati al Bar Calise di piazza degli Eroi sono tantissimi, così come gli aneddoti che potrei raccontare per ore. Impossibile, quindi, elencarli tutti. Senza esagerare, posso dire che la mia vita contrassegnata da impegni politici, sociali e giornalistici, si è intrecciata a più riprese con il “Caffè” di Emiddio Calise, il Bar per eccellenza dell’isola d’Ischia. Innanzitutto, così come per la stragrande maggioranza degli ischitani, anche per me da ragazzo ha rappresentato il punto di ritrovo con gli amici per poi diventare, nel tempo, il luogo di incontro con tutti coloro con cui c’era necessità di scambiare due chiacchiere. Tante le conferenze stampa, le riunioni, le assemblee ed i convegni tenuti nel salone superiore, o nella sala del piano-bar, grazie alla proverbiale disponibilità del signor Emiddio. Tra le tante ricordo con grande nostalgia la presentazione che tenemmo della mia candidatura a sindaco di Ischia nelle elezioni del 2017 con mio padre Domenico seduto accanto a me per sostenermi. E che dire del fatto che da bambino e da ragazzo a casa nostra non sarebbe stata domenica senza le squisite paste di Calise? Una tradizione che mio padre rinnovava puntualmente in qualsiasi giorno festivo dell’anno. Quante scorpacciate di dolci che sembravano non bastarti mai tanto erano golosi. E poi la frequentazione con mia zia Franca, la cliente più affezionata del Calise in cui per sessant’anni non è mai mancata, dal giorno dell’inaugurazione sino alla sua chiusura. Sempre presente. E nel mentre si chiudeva per sempre il ciclo storico del Bar Calise, quasi fosse un destino segnato da tempo, un mese fa si è concluso anche il ciclo della vita di mia zia per cui alla riapertura non potremo più incontrarci e bere assieme quel caffè che per anni abbiamo condiviso assieme a mia madre Maria, i miei figli e i tanti frequentatori di Calise che quotidianamente attorniavano il tavolino a cui amava sedersi».
