ARCHIVIO 5POLITICA

Cesare Mattera: Io, politico operaio indignato dal “caularone”

Di Francesco Ferrandino

ISCHIA. Una lunga militanza nel Partito Socialista Italiano, iniziata nel lontano 1970.  Nel decennio successivo entra in Consiglio comunale: dopo alcuni anni all’opposizione, viene eletto Sindaco di Serrara Fontana per due mandati consecutivi, dal 2001 al 2011. Attualmente, Cesare Mattera è vice-sindaco  nell’amministrazione guidata da Rosario Caruso.

Lei si è più volte definito un “sindaco contadino”, sempre fiero di questa qualifica: ci spiega perché?

«Io ho sempre odiato i titoli onorifici. Io sono un cittadino come tutti gli altri, chiamato dagli elettori a rivestire la carica di sindaco, ma ho sempre inteso tale ruolo come un servizio da rendere alla comunità, quindi non ci tengo a rivendicare i titoli formali, e al contempo sono fiero delle mie origini. L’umiltà è uno dei miei valori fondanti, e io mi ritengo una persona umile. Se i miei concittadini mi hanno spesso chiamato a far parte dell’amministrazione cittadina, penso che sia anche perché hanno riconosciuto tale mia natura, fatta di semplicità e appunto di umiltà. A volte mi è persino capitato, quando ero sindaco, di andare a pulire personalmente le strade all’alba, o di cambiare una lampadina al lampione sul marciapiede, senza dover attendere le bibliche tempistiche amministrative. Non ho mai digerito coloro che brandiscono la propria carica come un’arma, del tipo “Lei non sa chi sono io!”, e non ho mai amato le luci della ribalta, preferisco sempre una posizione defilata, da cittadino prestato alla politica, che intende la stessa politica in modo pragmatico. Oggi posso dire di essere molto fiero dei miei anni da sindaco al servizio del paese».

Quest’anno Serrara Fontana torna al voto, ci può anticipare qualcosa sui possibili scenari? E soprattutto, la compagine che la vede nei panni di vicesindaco, ricandiderà Rosario Caruso?

Ads

«Credo che Caruso sarà ancora il nostro candidato. Spero che Rosario venga riconfermato, in modo tale che egli  ripeta quella che fu la mia esperienza decennale alla guida dell’amministrazione. Alcuni sussurrano che io voglia ricandidarmi alla carica di sindaco per la terza volta, ma in realtà non ho mai avuto questa intenzione: sono soltanto voci messe in giro per tentare di rompere l’armonia nella maggioranza. Io stesso non sono sicuro di ricandidarmi al consiglio. Lo farò se i miei concittadini me lo chiederanno, vedremo. Il mio contributo posso darlo in tante forme,  all’interno del consiglio, oppure, perché no, dall’esterno».

Ads

Come giudica l’ultimo quinquennio di amministrazione guidata dal sindaco Caruso? È  vero che tra Lei e il primo cittadino non sempre c’è stato feeling?

«Penso che il bilancio sia positivo. E guardi che lo dico pur se, per natura, io non sono mai soddisfatto di quello che faccio, perché cerco di ottenere sempre il massimo. Certamente è facile criticare dall’esterno, ma quando ci si trova ad amministrare un paese ci si rende conto delle infinite problematiche che si è chiamati ad affrontare ogni giorno, attimo per attimo, continuamente. Nessuno riesce a risolvere interamente tutti i problemi, piccoli e grandi, perché sono davvero moltissimi. Allargando lo sguardo oltre Serrara Fontana, penso che l’intera isola d’Ischia potrebbe e dovrebbe essere il fiore all’occhiello d’Europa, ma la burocrazia italica è spesso un ostacolo potentissimo, che talvolta rende complicata anche la più piccola azione di manutenzione, come ad esempio la sistemazione di una buca sulla pubblica strada. Per quanto riguarda i rapporti tra me e Caruso, posso dire che io ho sempre lavorato per tenere unito il gruppo, qualche volta ho dovuto ingoiare qualche amarezza, ma ovviamente ognuno ha il suo modo di amministrare e di interpretare la carica per cui si è stati eletti, e va sempre rispettato. Qualche volta ci sono state delle “frizioni”, ma penso che ci siano ampi margini per trovare un’intesa in vista della prossima consultazione elettorale, altrimenti, ripeto, posso anche dare il mio apporto “dall’esterno”, senza per forza sedere in consiglio. Io intendo la politica come un servizio pubblico, che viene immediatamente dopo le incombenze familiari e lavorative, magari Rosario la intende in modo leggermente diverso, ma come ho detto prima, ciascuno di noi può e deve mettere in pratica il proprio modo di interpretare la politica amministrativa, come è giusto che sia».

Serrara Fontana è da sempre un paese che presenta due realtà territorialmente (e non solo) agli antipodi, quali Serrara e Sant’Angelo: perché spesso sembrano due mondi opposti che non riescono a legarsi?

«È proprio un fatto di conformazione territoriale, che ovviamente può aver influito sulla diversa evoluzione delle realtà locali. Però possiamo vedere questa caratteristica anche come una ricchezza, nel senso che abbiamo un territorio molto vario, composto da un’ampia e ricca zona montana e da una zona marittima altrettanto incantevole. Una peculiarità che diviene un punto di forza».

Ecco, parliamo proprio di questo: quanto può crescere il suo Comune dal punto di vista turistico, dotato di bellezze incomparabili? E cosa andrebbe fatto per valorizzarle ulteriormente?

«Sì, abbiamo la fortuna di vivere in posti meravigliosi. Prendiamo ad esempio Sant’Angelo: che sia un luogo stupendo non lo diciamo soltanto noi,  sono i turisti provenienti da ogni parte del mondo che non smettono di lodare e di dimostrare con la loro affluenza l’amore che provano per il nostro paese. Ovviamente possiamo e dobbiamo sempre cercare di migliorare, e su questo non smetterò mai di invocare una maggiore unità e solidarietà tra i serraresi. Cittadini, imprenditori, amministratori, devono collaborare in modo permanente per una sempre migliore accoglienza turistica. Si va lontano solo se siamo uniti. L’amministrazione ovviamente dovrà promuovere la giusta programmazione per valorizzare ulteriormente le ricchezze presenti sul territorio. Col sindaco abbiamo già parlato di una prossima riqualificazione della stupenda zona dei Frassitelli, dove alla sentieristica già presente vogliamo affiancare alcun chalet per attirare sempre più turisti ed escursionisti, dotando i percorsi delle necessarie misure di sicurezza. Tutte cose che vogliamo inserire nel Piano Urbanistico Comunale. L’isola d’Ischia è piena di luoghi incantevoli che spesso nemmeno gli stessi isolani conoscono, e credo che a livello di sentieri montani sarebbe opportuno un progetto in collaborazione tra i vari Comuni».

 Di recente si è tornato a parlare diffusamente del Comune unico: ci illustri la sua posizione in merito.

«Sono da sempre contrario al Comune unico. Sull’isola non c’è la mentalità adatta. Sono convinto che Serrara Fontana diverrebbe la Cenerentola dell’isola, in caso di unificazione amministrativa. Nei vari Comuni attuali esistono problemi che non vengono risolti da decenni, pur con un’amministrazione del posto: come potrebbero mai essere risolti da un’amministrazione centralizzata? Forio e Ischia diverrebbero le località dominanti sull’intera isola, e gli altri comuni sarebbero ridotti a periferia, senza l’adeguata attenzione. Fra l’altro, in epoca fascista fu un’esperienza già tentata, con esito fallimentare. Io non ho pregiudizi; se i fautori del Comune unico mi mostrassero un adeguato e approfondito studio atto a dimostrare che problematiche fondamentali, quali i trasporti, la disoccupazione, gli abbattimenti, le fognature, la raccolta dei rifiuti e via dicendo possano essere risolte, beh, in quel caso io sposerei subito l’idea del Comune unico. Ma senza nessuna programmazione, senza nessun serio studio, com’è possibile sostenere tale progetto?»

L’asse Giosi Ferrandino-Domenico De Siano sembra duro a morire. Lei cosa ne pensa di questo duopolio, spesso denominato “caularone”?

«Guardi, visti i personaggi in questione, tutto è possibile, non mi stupirei di nulla! Io ho sempre creduto nelle istituzioni così come nell’appartenenza partitica, oggi invece i partiti non esistono più. Sull’isola siamo quindi costretti ad assistere a meri accordi di potere, tra personaggi incuranti dei propri fallimenti politici. Non c’è più alcuna dignità. Io ho sempre inteso le alleanze nel vero e più alto senso “politico”,  dirette a realizzare cose positive per il paese. Oggi invece la politica è diventata un mercato, una compravendita di merci. Oggi si assiste allo squallido spettacolo di consiglieri eletti in una compagine che poi saltano impunemente nello schieramento opposto. Che fine hanno fatto i valori? Sono i valori che fanno la persona, sia a livello morale sia a livello politico: se non esistono più, allora la politica è morta».

Quello appena trascorso, tra Metanopoli a Ischia e Free Market a Barano, e gli arresti di Giosi Ferrandino e Stanziola, è stato un anno abbastanza nero dal punto di vista “giudiziario” e anche mediatico. Secondo Lei sono soltanto episodi che, si spera, si concluderanno con la riconosciuta innocenza degli accusati, oppure pensa che diversi  fenomeni di corruzione siano ormai radicati anche sulla nostra isola?

«Chi si candida a rivestire cariche pubbliche, deve essere una persona specchiata, al punto di rimetterci persino soldi propri, ma che non deve mai approfittare del proprio ruolo istituzionale a fini personali. Detto questo, non credo affatto che sull’isola d’Ischia la corruzione sia radicata come purtroppo avviene altrove in Italia. Credo, e lo spero, che Ischia sia lontanissima da certi livelli di malaffare che quotidianamente vengono alla luce in altre zone d’Italia. C’è stato un periodo, durante il mio primo mandato, in cui anch’io fui bersagliato da denunce, al punto da presentarmi in Procura spontaneamente, per spiegare la mia estraneità a qualsiasi interesse personale nell’amministrazione pubblica».

Qual è il più grande risultato che ha raggiunto quando era sindaco, ed invece il suo più grande rimpianto?

«Nei miei dieci anni alla guida dell’amministrazione ho avuto diverse soddisfazioni. Siamo infatti riusciti a portare a termine diverse opere pubbliche, a partire da Sant’Angelo fino alle zone centrali del paese. Sono sempre stato molto attivo presso le varie sedi istituzionali nel cercare e trovare ogni tipo di finanziamento che potesse essere utile per Serrara Fontana, realizzando tante opere, piccole e grandi, senza trascurare nessuna frazione del Comune. E adesso stiamo per inaugurare anche il Centro Polifunzionale, una grande opera di cui il paese aveva assoluto bisogno. Di rimpianti particolari non ne ho. Certo, come ho detto, la burocrazia a volte ha frenato la realizzazione di qualche altro progetto».

Cosa vorrebbe dire ai suoi concittadini in vista della prossima campagna elettorale?

«Faccio un appello in particolare ai giovani, che devono tornare a interessarsi della politica, perché il futuro possano costruirselo con le loro mani. Oggi dal punto di vista umano siamo molto carenti, Ischia è un’isola “litigiosa”, dove spesso manca anche il saluto tra i suoi abitanti. La politica invece deve tornare a essere una “questione di cuore”, praticata con sincerità. Non è sufficiente  criticare chi amministra. Tutti devono scendere in campo, la politica deve tornare a essere di tutti».

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex