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Free Market, il racconto di Irace: «Un “guardiano” controllava i nostri incassi»

Continua il processo originato dall’inchiesta Free Market, e continuano le lunghe deposizioni dei testimoni indicati nell’altrettanto lunga lista del pubblico ministero. In questa fase, con gli avvocati delle difese piuttosto “abbottonati”, è proprio il piglio risoluto del  p.m. Giuseppina Loreto a caratterizzare un dibattimento che da qualche udienza in qua si è focalizzato sul ramo “testaccese” dell’inchiesta,  quello relativo all’organizzazione dell’attività mercatale e degli eventi di piazza. Eventi che, secondo l’accusa, sarebbero stati al centro di un “sistema” di gestione da cui diversi imputati avrebbero tratto ingiusto vantaggio patrimoniale, consistente nella divisione degli utili derivanti dall’organizzazione delle fiere e dei mercati citati. Nell’udienza di ieri, sui quattro testimoni in programma, si è presentato soltanto il signor Raffaele Irace, organizzatore di manifestazioni fieristiche, tra le quali il noto Expo Ischia, che nel 2013 si svolse proprio a Barano, nei luoghi teatro dei presunti reati ipotizzati dalla Procura di Napoli.

Durante la deposizione, Irace ha spiegato di aver conosciuto il tenente Antonio Stanziola (uno dei dodici imputati) nel 1991 proprio attraverso la sua attività. Il teste ha riferito di essere stato avvicinato da Stanziola per concordare la sua partecipazione a un evento, una sagra di fine estate, in modo tale che Irace invitasse a partecipare anche una serie di espositori presenti all’Expo organizzato poche settimane prima. In cambio di tale collaborazione alla riuscita dell’evento, Irace ha dichiarato che gli sarebbe stato riservato un stand, uno spazio fieristico, gratuitamente.

Il pubblico ministero durante l’esame ha invitato il teste a specificare alcuni aspetti, a partire dalle modalità con cui Irace arrivò a partecipare alla manifestazione. L’invito era venuto da Stanziola, mentre formalmente era stata un’associazione locale a chiedere la sua partecipazione. Tale sodalizio, il cui nome inizialmente sfuggiva al teste, era la “Testaccio Grandi Eventi”: Irace avrebbe dunque avuto il suo stand senza versare denaro, anche se, come ha spiegato egli stesso, mise a disposizione alcune strutture per contribuire alla migliore riuscita dell’evento, svoltosi nella zona di piazza Mar del Plata. Tuttavia, l’associazione testaccese non avallò l’accordo economico originario, richiedendo una percentuale dell’incasso e stabilendo che una persona di fiducia avrebbe dovuto sorvegliare la cassa dello stand. Nessuna fattura sarebbe stata emessa al termine della manifestazione, durante la quale Irace, il cui spazio vendeva prodotti gastronomici, non mise in vendita bibite, un gesto “di cortesia” verso lo stand limitrofo. Il pubblico ministero ha chiesto lumi sulle modalità con cui lo spazio gestito dal teste riceveva l’alimentazione elettrica, e come erano state chieste ed ottenute le relative autorizzazioni. Irace ha risposto di non aver mai saputo né chiesto come gli venisse fornita la corrente elettrica, mentre sul fronte-autorizzazioni la risposta non è stata diversa: «Non inoltrammo richiesta formale di autorizzazione: dal momento che Stanziola era un componente dell’ufficio tecnico comunale oltre che ufficiale di polizia municipale, ritenemmo di non dover sollevare la questione».

L’esame del testimone si è poi dipanato nel cercare di far luce sui rapporti tra l’associazione Testaccio Grandi Eventi e i vari espositori partecipanti, fino a quando il pubblico ministero ha concentrato l’attenzione su uno degli episodi poi rivelatisi determinanti nella genesi dell’inchiesta e dunque del processo stesso. Durante una manifestazione denominata “Il Villaggio del Gusto”, Irace vide Alessandro Slama discutere animatamente con Stanziola. Il secondo aveva bisogno di un certo quantitativo di panini da vendere allo stand dell’associazione, e dopo un diverbio Slama consegnò solo una parte del quantitativo richiesto. Il pm ha ricordato al teste le sue dichiarazioni sommarie rese ai Carabinieri, quando Irace dichiarò di aver udito Stanziola dire in malo modo a Slama: «Non ti faccio partecipare all’Expo», ma anche rivolgere allo stesso Irace in modo perentorio la frase: «Non far partecipare Slama all’Expo». Il teste ha preso atto delle sue dichiarazioni dell’epoca, cercando in qualche modo di ridimensionare la portate delle frasi che sarebbero state pronunciate dal tenente Stanziola. Irace ha anche confermato di aver consegnato egli stesso alcuni panini, cinque, all’esponente della polizia municipale. Gli avvocati dei numerosi imputati, come detto in apertura, sono stati piuttosto inoperosi: l’avvocato Alfredo Sorge, legale di fiducia di Stanziola, ha posto alcune domande al teste mettendo in luce alcuni problemi riguardanti l’autorizzazione in cui sarebbe incorso Irace e la sua società per le manifestazioni fieristiche organizzate nel Comune di Ischia. Rispondendo a uno dei giudici del collegio, Irace ha chiarito che i pagamenti relativi all’Expo venivano effettuati con un bonifico intestato al Comune, mentre per le manifestazioni testaccesi ciò avveniva senza documentazione fiscale. È intervenuto il Presidente Pellecchia, il quale ha voluto capire se Stanziola c’entrasse in qualche modo con l’organizzazione dell’Expo, ma secondo Irace il tenente non aveva alcun legame con tale manifestazione. In particolare, per l’Expo 2013, organizzato eccezionalmente a Barano, il referente di Irace era Antonio Buono, mentre le prime due tranche di pagamento dovuti al Comune sarebbero stati pagati con bonifico: il terzo sarebbe stato saldato “a compensazione”, tramite la fornitura di alcuni servizi in un momento successivo. In chiusura, quando il pm ha posto alcune domande conclusive, Irace ha affermato che nel rapporto con la Testaccio Grandi Eventi la sua società per l’unica volta non aveva emesso fattura. Inoltre, sempre stando alle parole dell’organizzatore di eventi, l’episodio testaccese costituirebbe la prima volta in cui la società dei fratelli Irace si è imbattuta nell’usanza di vedersi assegnato un “tutor” alla cassa. Prossima udienza a marzo: il Presidente ha disposto l’accompagnamento coattivo per Umberto Simeone, che sarà ascoltato insieme a Luigi Mattera e Chiara Esposito, i quali ieri hanno inviato un certificato medico per giustificare l’assenza.

Francesco Ferrandino

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