INCHIESTE

Ischia e il caso studio sull’efficacia dei vaccini

Ad oggi l’isola rappresenta il territorio italiano con la percentuale più alta di popolazione immunizzata che a breve verrà in contatto con un flusso di turisti decisamente superiore alla popolazione residente, e allora ecco la prova del nove: riusciranno i vaccini a proteggere gli ischitani dalla contaminazione esterna?

Anche quest’anno la tanto attesa e sperata quota zero che ci consentirà di trascorrere un’estate per lo meno più tranquilla, è arrivata. Con l’associazione ingegneri Ischia sin dall’inizio della pandemia mi sono occupato dei report statistici riguardanti il numero dei contagiati ischitani, abbiamo cercato di mettere un po’ d’ordine nei numeri di questa complessa pandemia vista la naturale predisposizione al calcolo che contraddistingue noi ingegneri (tutti i dati raccolti sono disponibili sul sito dell’Associazione). Ringrazio i sindaci dei sei comuni ischitani per la disponibilità e la puntualità con cui ci hanno fornito tutti i dati necessari alle elaborazioni dei report statistici, report che non sostituiscono i rapporti ufficiali delle autorità sanitarie. Lo scenario che ha caratterizzato la seconda e terza ondata è del tutto diverso rispetto a quello della prima, infatti il primo rigido lockdown italiano durato circa tre mesi ha di fatto limitato il diffondersi del virus riducendo di parecchio il numero di contagiati e deceduti. Le misure meno rigide adottate tra la seconda e terza ondata, condizionate soprattutto da aspetti di natura economica, hanno avuto effetti meno contenitivi rispetto al propagarsi del virus. La prima ondata ha visto una maggiore concertazione di positivi e decessi nel comune di Serrara Fontana, comune con il minor numero di abitanti dell’isola d’Ischia, condizionato fortemente dal focolaio scoppiato nella casa di riposo per anziani situata nel suddetto comune. La seconda è terza ondata hanno visto numeri decisamente differenti in termini di contagi e decessi distribuiti proporzionalmente alla popolazione dei sei comuni ischitani e quindi concentrati principalmente ad Ischia e Forio, i comuni con il più alto numero di abitanti .

Diverso anche il confronto in termini di ospedalizzati e terapie intensive, infatti il minor numero di tamponi effettuato durante la prima ondata, non ha permesso di individuare tutti gli asintomatici presenti sul territorio ischitano, l’85% dei positivi della prima ondata risultava asintomatica mentre per la seconda abbiamo avuto circa il 97 % di asintomatici. Leggermente al di sopra delle medie nazionali la percentuale di popolazione contagiata per i comuni di Forio e Lacco, Serrara Fontana rappresenta il comune con più alte percentuali sia in termini di contagio che di letalità del virus, il tasso di letalità per questo comune risulta di gran lunga superiore rispetto a tutti i comuni dell’isola, complessivamente circa il 3% della popolazione ischitana è stata contagiata con un tasso di letalità del 1,5 %.

Numeri e misure restrittive completamente differenti adottate tra prima e seconda e terza ondata hanno condizionato fortemente la propagazione del virus sul territorio isolano, il 18 maggio del 2020 uscivamo da un duro lockdown che aveva fortemente influenzato l’andamento della curva degli attuali positivi ed aveva permesso all’isola di raggiungere contagio 0 il 13 giugno 2020. Quest’anno il maggior numero di tamponi effettuato e le minori misure restrittive adottate hanno determinato un numero più elevato di contagi durante i mesi di marzo ed aprile. Il mese di maggio è stato caratterizzato da un numero di guariti superiore al numero di nuovi contagiati che ha portato il numero degli attuali positivi quasi ad eguagliare quelli dello scorso anno nello stesso arco temporale, ed è stata raggiunta la tanto attesa quota zero il 2 luglio 2021.

La rapida decrescita forse è imputabile alla campagna vaccinale di massa partita di fatto agli inizi di marzo ed esplosa verso la fine di aprile, la cui reale efficacia si potrà di fatto misurare con certezza verso gli inizi di ottobre 2021 quando forse, come rilevato lo scorso anno, la stagionalità dell’epidemia renderà più aggressiva l’epidemia. Una campagna vaccinale che ha visto come non mai uniti i sindaci dei sei comuni e la maggior parte della popolazione verso un unico obiettivo, 6 comuni con tante differenze ed un unico obiettivo, forse Ischia come isola dovrebbe prendere spunto da questo episodio per rendersi conto della propria forza.

È propria la correlazione tra contagi e vaccini che potrebbe di fatto rendere l’isola un grosso caso studio per la valutazione dell’efficacia dei vaccini anche nei confronti delle varianti, la campagna di vaccinazione di massa ha raggiunto numeri decisamente maggiori rispetto alle altre isole del golfo napoletano, Ischia ha superato l’85% della popolazione vaccinabile circa 40 mila persone hanno quasi completato l’intero ciclo vaccinale considerando il forte utilizzo sull’isola del vaccino monodose Janssen di Johnson&Johnson, rendendo almeno teoricamente immuni gli abitanti isolani. Ad oggi quindi l’isola d’Ischia rappresenta il territorio italiano con la percentuale più alta di popolazione immunizzata che a breve verrà in contatto con un flusso di turisti, mi auguro, circa tre volte superiore rispetto alla popolazione residente, riusciranno i vaccini a proteggere la popolazione residente dalla contaminazione esterna?

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* PRESIDENTE ASSOINGEGNERI ISCHIA

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