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Non solo piazze e locali, il covid si “moltiplica” in famiglia

Immagini e foto di assembramenti generano sicuramente sdegno e sono indice di assenza di senso civico, ma in questa seconda ondata del virus quello che non si vede crea danni maggiori, come la convivenza nella stessa abitazione con un positivo. A Il Golfo umori ed impressioni in questo focus

Abbiamo guardato, ed è giusto farlo perché al netto sono il senso di uno scarso senso civico, agli assembramenti in luoghi particolarmente frequentati come il borgo antico di Ischia Ponte, dove domenica sono arrivati volontari della Protezione Civile e polizia municipale che la mascherina non è un optional piuttosto che un “accessorio” ma va indossata obbligatoriamente. Così come certo non passano inosservati gli aperitivi foriani che rispetto alle serate del giovedì pre covid hanno cambiato fascia oraria ma non certo affluenza di pubblico, ovviamente nei fine settimana. Si parte a mezzogiorno e si va avanti a oltranza, o almeno fino a quando non arriva il triplice fischio finale dell’arbitro, pardon del DPCM, che scatta inesorabilmente alle 18.

Abbiamo guardato e continuiamo a guardare con estrema attenzione a fenomeni del genere, perché non vanno bene e non sono tollerabili. E non a caso anche le forze dell’ordine hanno intensificato la propria attività di sensibilizzazione andando a far sentire il peso della propria presenza laddove le più basilari norme non vengono purtroppo rispettate. Ma siamo certi che il problema sia davvero questo, o meglio, per non correre il rischio di essere fraintesi, sia soprattutto questo? A giudicare dall’elenco dei positivi che quotidianamente (con ritardo o meno conta poco, almeno nello specifico) l’Asl fornisce ai Comuni, si evidenzia un dato assolutamente inequivocabile. Il grosso dei contagi nasce dall’ambiente familiare, dal momento che un positivo non riesce per ovvi motivi ad isolarsi in maniera “perfetta” in un ambiente dove è costretto giocoforza a dover convivere con i suoi congiunti. In molti casi, peraltro, condividendo ad esempio necessariamente i servizi igienici. Insomma, appare francamente impossibile pensare che i conviventi possono sentirsi al sicuro e infatti molto spesso l’effetto domino in ambiente familiare è di fatto una inappellabile “sentenza”. E allora abbiamo voluto coinvolgere alcune persone e chiedere in linea di massima cosa hanno dedotto relativamente alla seconda ondata del coronavirus anche sulla nostra isola.

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