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Marano dà il benservito alla Ego Eco

FORIO – A vederla tranquillamente operare in quel di Forio, viene quasi da pensare che quel versante della nostra isola sia un mondo a parte. Perché davvero la Ego Eco, la società che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani all’ombra del Torrione, continua a collezionare figurelle ovunque si “esibisce” con la sua attività ed in maniera a dir poco imbarazzante. Non bastasse quanto vi abbiamo raccontato la scorsa settimana, con la vicenda relativa alle condanna del patron Vittorio Ciummo e della figlia Augusta Ciummo davanti alla Corte d’Appello per fatti legati alla gestione del settore N.U. in quel di Minturno, adesso arriva un’altra grana di quelle che francamente lasciano a dir poco interdetti e dovrebbero far scattare l’allarme rosso, sempre che a Forio ci si preoccupasse ancora di queste cose. Stavolta a prendersi la scena è Marano, cittadina dell’hinterland partenopeo, non proprio il luogo più ameno di questo mondo e lo diciamo senza offesa per nessuno. Qui la Ego Eco svolge la sua attività ma sarebbe a un passo dall’uscita di scena, secondo quanto riportano alcuni portali specializzati sui fatti dell’area nord partenopea. Secondo alcune indiscrezioni, infatti, la ditta è da tempo attenzionata dalle forze di polizia, che indagano sugli appalti ottenuti in diversi comuni della Campania, tra cui proprio Marano. Vicende queste note anche sulla nostra isola, non a caso Ciummo è tuttora ristretto agli arresti domiciliari proprio per i fatti legati alla gestione degli appalti nei Comuni di Forio, Lacco Ameno e Monte di Procida. La Ego Eco – secondo alcune indiscrezioni delle ultime ore – potrebbe essere destinataria (a breve) di un’interdittiva antimafia e sarebbe l’ennesima mazzata per l’azienda ciociara e per il suo amministratore, la dimostrazione che davvero piove sul bagnato. Una decisione del genere, ovviamente, sarebbe una macchia che finirebbe inevitabilmente col pesare sulla “vita” aziendale, che ne avrebbe un grosso freno per motivi che crediamo sia finanche troppo superfluo dover specificare al lettore.

Ma l’azienda con sede legale a Cassino, sempre secondo quanto riferiscono al di là del mare, è destinata a lasciare Marano indipendentemente dall’esito delle indagini. Interdittiva o meno, insomma, il destino di Ciummo sarebbe già segnato e definito e tutto questo per due ordine di motivi. Il primo è di natura finanziaria e riguarda il problema della fidejussione (la Banca d’Italia non ha risposto e non risponderà al quesito formulato dal Comune di Marano), il secondo invece è quello relativo al classico film già visto (ed anche sull’isola ne sappiamo qualcosa) e cioè le inadempienze del servizio di pulizia del paese. Si va anche nello specifico, per la verità, facendo riferimento allo spazzamento delle arterie, che da mesi non viene garantito con continuità nella stragrande maggioranza delle arterie cittadine con evidenti malumori da parte della popolazione che inevitabilmente si riflettono su chi amministra il paese.

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