CRONACA

Capitani di lungo corso e di macchina, ecco l’interrogazione

L’obiettivo è quello di ripristinare qualifiche e professionalità di soggetti che oggi sono stati ridotti alla più generica qualifica di marittimi

I titoli di capitano di lungo corso e di capitano di macchina erano titoli professionali marittimi previsti dal codice della navigazione del 1942, che il combinato disposto da alcune norme emanate fra il 1997 e il 2011 ha cancellato. In queste settimane nel merito è stata presentata una interrogazione parlamentare. A renderlo noto è lo stesso proponete, il deputato Arturo Scotto del PD in un’interrogazione al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Quei professionisti del mare, oggi, sono stati immeritatamente ridotti alla più generica qualifica di marittimi. Si tratta di realtà e professionalità molto importanti per il nostro paese e che in particolare per le comunità marittime come quelle delle isole del Golfo di Napoli. Il tema dell’esponente democratico, appare quindi di cogente importanza ed attualità. Come lo stesso deputato evidenzia:“Attualmente la qualifica di comandante su navi di stazza lorda pari o superiore a 3.000 GT e la qualifica di direttore di macchina su nave con macchinario per la propulsione principale di 3.000 kW di potenza o maggiore, può essere assunta da marittimi in possesso dei certificati di competenza (CoC) previsti dalla IMO STCW/78 nella sua versione aggiornata– spiega il deputato nel merito dei direttori di macchina, aggiungendo poi per i capitani- Per quanto sopra, i Capitani di lungo corso ed i Capitani di macchina e quanti erano contemplati ed inclusi nei cancellati contenuti dell’articolo 123 del codice della navigazione, hanno subito l’ingiustificabile, inammissibile, inaspettata e imprevedibile perdita di un titolo professionale che, oltre ad avere un alto valore professionale, aveva un suo valore storico da elevare al massimo livello la dignità di chi ne era in possesso”.

Secondo Scotto che indugia nel dettaglio degli addentellati normativi “negli altri paesi marinari, è avvenuto, esiste sicuramente il Certificato di competenza rilasciato in ottemperanza a quanto previsto dalla Convenzione STCW/78 nella sua versione aggiornata, ma anche il titolo professionale che riconosce il giusto livello dignità e il giusto livello di una particolare e distinta professionalità a quei lavoratori di alto profilo professionale nautico e tecnico che rientrano nella categoria degli appartenenti agli Stati Maggiori delle navi mercantili”.

Per questo e per quanto subito dagli ufficiali italiani, sottolinea l’esponente politico, auspicando interventi e revisioni della normativa italiana “si richiederebbe il ripristino dei contenuti dell’articolo 123 del codice della navigazione, nella versione antecedente alla data dell’entrata in vigore della legge 27 febbraio 1998, n. 30 (Gazzetta Ufficiale del 28 febbraio 1998, n. 49), riconoscendo, alla presenza dei certificati di competenza (CoC) previsti dalla STCW/78 nella sua versione aggiornata, i titoli professionali che senza nessun comprensibile motivo furono inaspettatamente cancellati”.

Dunque per questi motivi al deputato “pare necessario e auspicabile un allineamento dell’Italia a quanto avviene in tanti altri Paesi di antica e consolidata tradizione marinara”, da cui la domanda al Ministero su “quale sia la posizione del Governo in merito alla vicenda in esame e se non si ritenga opportuno adottare iniziative normative per una modifica della disciplina al fine di ripristinare il titolo professionale di capitano di lungo corso e il titolo di capitano di macchina, per ridare la giusta dignità e maggiori opportunità di inserimento a chi opera in un comparto tanto importante per il nostro Paese”.

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