APPELLO PER IL RIZZOLI
Nuova nota del CUDAS al direttore dell’ASL Napoli2 Nord Mario Iervolino, il comitato punta l’indice sulla carenza di medici e infermieri che costringono spesso a trasferire in terraferma pazienti che potrebbero essere curati sull’isola. E all’orizzonte si profilano i pensionamenti di ben tre primari…
Torna a farsi sentire e lo fa naturalmente su una tematica da sempre particolarmente cara. D’altronde se CUDAS è l’acronimo di Comitato Unitario per il Diritto alla Salute è chiaro che attenzioni e riflettori siano sempre puntati sulla sanità. E così il comitato presieduto da Gianna Napoleone ha indirizzato una nota al direttore generale dell’ASL Napoli 2 Nord, Mario Iervolino, e per conoscenza ai sindaci dell’isola d’Ischia avente ad oggetto “Situazione attuale e prospettive presidio ospedaliero Anna Rizzoli”. Così esordisce la Napoleone rivolgendosi al suo interlocutore: “Egregio direttore, desta sempre più preoccupazione la situazione in cui versa l’ospedale dell’isola che, proprio quando l’annuncio dell’atteso avvio dei lavori per l’ampliamento lasciava intravedere un adeguamento alle reali esigenze del territorio, si ritrova a fare i conti con una crisi già evidente, che minaccia di peggiorare significativamente nei prossimi mesi, tanto da farci temere per la complessiva funzionalità della struttura, presidio vitale e imprescindibile per la popolazione ischitana e per i suoi ospiti italiani e stranieri”.
La presidente del Cudas poi aggiunge: “Come lei sicuramente saprà, si registra già una seria carenza di personale in tutti i settori e a tutti i livelli, tanto da limitare l’efficienza di alcuni reparti, a cominciare dall’Ortopedia, che non è più in grado di garantire la dovuta assistenza di notte e nei festivi, rendendo necessari trasferimenti in terraferma, con tutti i disagi che ne conseguono per i pazienti e i loro familiari, anche per patologie che potrebbero essere tranquillamente gestite in loco, se vi fossero abbastanza medici specialisti e infermieri. Non gode di migliore salute l’Ostetricia-Ginecologia, per non parlare delle difficoltà quotidiane in cui si dibattono gli ambulatori specialistici, quelli che ancora si riesce faticosamente a mantenere attivi e che, comunque, sono sempre meno in grado di rispondere ai bisogni dell’utenza. Mancano, inoltre, specialità importanti, penalizzando fortemente chi ne avrebbe bisogno e, per curarsi, deve rivolgersi in terraferma e fare i conti con i limiti dell’insularità. A questo quadro già sufficientemente problematico, si aggiungono le novità attese per i prossimi mesi, allo stato, tutte negative. Il pensionamento il 1° gennaio 2024, tra poco più di due mesi, di ben tre primari di reparti fondamentali come la Chirurgia, la Cardiologia e la Pediatria, non solo farà perdere al Rizzoli degli ottimi professionisti, ma sguarnirà ancora di più reparti a corto di personale. La Pediatria, in particolare, rischia di ritrovarsi nell’impossibilità pratica di assicurare una funzionalità h24 sette giorni su sette, con conseguenze pesanti, e la Chirurgia pure risulterà fortemente depotenziata”.
Insomma, un quadro tutt’altro che rassicurante, anzi che può tranquillamente essere definito a tinte fosche. Gianna Napoleone poi prosegue rivolgendosi sempre a Iervolino: “La popolazione di un territorio insulare, perdipiù delicato come gli eventi hanno mostrato anche negli anni recenti, non può permettersi un depauperamento continuo e progressivo della propria già neppure sufficiente dotazione ospedaliera e, in generale, sanitaria. E, invece, è proprio quello che sta accadendo e che è ormai sotto gli occhi di tutti. Così come il cantiere, fermo da mesi, della nuova ala di cui abbiamo ancora, inspiegabilmente, solo la prima pietra, a dispetto dell’accurato cronoprogramma dei lavori annunciato in occasione della sua apertura”. Poi la conclusione: “In considerazione di tutto ciò, sollecitiamo a codesta Direzione generale iniziative concretamente utili a sanare le tante carenze attuali, nella consapevolezza che l’insularità richiede soluzioni specifiche e anche innovative, affinché bandi e avvisi pubblici vadano a buon fine. E auspichiamo che si trovi quanto prima il modo per riprendere i lavori di ampliamento, recuperando rispetto al cronoprogramma finora disatteso. In linea con le nostre precedenti lettere, reiteriamo la richiesta di un Direttore sanitario a tempo pieno per l’ospedale Rizzoli che, proprio per l’aggravio dei problemi dell’insularità, compresi i buchi negli organici, ha bisogno di una presenza costante e dedicata, come purtroppo non è.
In attesa di riscontri negli atti e nei fatti e anticipando che continueremo, come Comitato, a seguire le vicende del Rizzoli e a tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica isolana, porgo distinti saluti”.