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Campetti negati, arriva il colpo da “KO” di Enzo: un’ordinanza ne dispone l’apertura

ISCHIA. Nell’intervista rilasciata al nostro giornale e pubblicata domenica, le sue parole avevano creato scalpore nell’estabilshment politico del Comune di Ischia per ben altri motivi, come i più attenti lettori ricorderanno. Ma quando si era parlato di strutture sportive, il presidente del consiglio comunale Ottorino Mattera era stato abbastanza polemico ed aveva sottolineato in un passaggio: «Se avessimo la disponibilità di palestre come quelle del Secondo Circolo Didattico di Ischia dell’IPSAR Telese, del Liceo Scotti di Ischia – che sistematicamente vengono sottratte all’utilizzo dei nostri figli – le cose andrebbero diversamente. E invece bisogna fare i conti con il bigottismo e la “micro mentalità” che certi dirigenti hanno nel pensare che le strutture siano di loro esclusiva pertinenza. Invece la scuola deve aprirsi al territorio, e questo non accade. Avete visto i locali dell’ex sezione distaccata di Tribunale? Appena consegnati alla scuola Mennella, alla prima occasione si fa in modo di interdire ai ragazzi l’accesso ai campetti. La verità è che la mentalità va cambiata, ma nessuno tranne il sottoscritto prova a fare una crociata su tali temi». Parole forti e prive di ogni diplomazia, che però a quanto pare avevano fatto breccia nel “cuore” del sindaco d’Ischia prima ancora di essere pronunciate.
Perché sarà un caso,ma Enzo Ferrandino ha emesso un’ordinanza, la n. 160, con la quale dispone che “nelle more della definitiva sistemazione dell’accesso alle aree esterne destinate alla pratica sportiva nonché all’edificio scolastico di via Michele Mazzella attualmente provvisoriamente destinato all’Istituto di Istruzione Superiore Cristoforo Mennella, che i cancelli posti sul lato sud est del perimetro della superficie di pertinenza siano lasciati aperti e sgombri da qualsiasi impedimento per consentire la libera fruizione degli spazi esterni all’edificio destinati alla pratica sportiva scongiurando qualsiasi rischio determinato dai tentativi di scavalcamento della recinzione da parte di minori”. Insomma, in parole povere, la dirigente scolastica o le istituzioni del Mennella non potranno più prendersi la briga in maniera arbitraria di chiudere i cancelli e impedire così ai giovani di poter accedere al campo di basket ed a quello di calcio, come fin qui accaduto nonostante diverse proteste e pressioni di genitori e movimenti politici e associazionistici. Nella medesima ordinanza, Enzo Ferrandino dispone anche “che gli uffici dell’Area Tecnica, Lavori Pubblic, Manutenzione e Protezione Civile ciascuno per quanto di competenza, provvedano alla immediata verifica che le condizioni all’interno delle aree destinate alla pratica sportiva ne consentano la libera fruizione degli utenti in condizione di assoluta sicurezza, provvedendo se del caso agli interventi indifferibili e urgenti tesi a garantirne la fruizione”. Per la serie, se qualcosa bisogna fare perché l’accesso non soltanto sia libero ma anche sicuro, il sindaco d’Ischia pretende che lo si faccia in fretta, senza perdere ulteriore tempo. L’ordinanza, per la cronaca, è stata notificata anche alla Città Metropolitana di Napoli e soprattutto alla dirigente scolastica della scuola Mennella, che non potrà far altro che applicarla.
Nel provvedimento da lui firmato, Enzo Ferrandino fa riferimento anche ad un rapporto a firma del comandante della polizia locale Chiara Boccanfuso dal quale, si legge nell’ordinanza, “risulta che, a seguito della provvisoria destinazione già sede del Liceo Scotti poi sede provvisoria del Tribunale di Napoli sezione distaccata di Ischia, sito in Ischia alla via Michele Mazzella ora in uso alla Città Metropolitana di Napoli, per le esigenze dell’istituto di istruzione superiore Cristoforo Mennella, le aree esterne all’edificio perimetrale dalla recinzione in ferro, già adibite a campetti di pallacanestro ed attività sportive, risultano allo stato precluse alla pubblica fruizione in orario non scolastico, con la conseguenza che ragazzi – anche di età minore – al fine di svolgere le attività precedentemente liberamente praticate negli spazi esterni che risultavano aperti al pubblico, sono soliti scavalcare la recinzione in ferro delle aree sportive perimetrale, con grave pericolo per la loro incolumità personale anche in considerazione della particolare conformazione della recinzione i cui elementi decorativi risultano appuntiti in più punti”.

Gaetano Ferrandino

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