POLITICAPRIMO PIANO

C’E’ IL TERZO MANDATO, FELICI E SCONTENTI

E’ arrivato l’ok dal consiglio dei ministri per le candidature ter per i sindaci dei Comuni fino a 15.000 abitanti. Sorride Gaudioso, che nel 2027 avrebbe dovuto cedere il passo, si rammarica Enzo Ferrandino che invece dovrà terminare il suo percorso con la fascia tricolore. Pascale e la Iacono già erano candidabili a vita, Giosi addirittura fino al 2033

C’è chi ride, chi piange, chi osserva gli eventi senza curarsene più di tanto perché magari ci sarà tempo per pensarci o discuterne. Nella giornata di ieri è arrivato ufficialmente l’ok a quella che era una bozza del DL elezioni che è arrivato in Consiglio dei Ministri che contiene tra l’altro le disposizioni sull’election day di giugno per europee e amministrative ma soprattutto l’articolo che introduce il terzo mandato per i sindaci dei Comuni con una popolazione compresa tra i 5mila e i 15mila abitanti, mentre viene eliminato ogni limite per quelli sotto i 5mila. Nulla di nuovo dal fronte, trovano conferma le indiscrezioni arrivate già all’inizio dell’anno solare dalla Capitale e di cui vi avevamo puntualmente informato. Adesso che però è tutto ufficiale non si può non guardare a questo mutamento normativo osservando cosa cambia sulla nostra isola. Di fatto, nell’immediatezza, e cioè al prossimo giro di giostra, le nuove disposizioni penalizzeranno soltanto Enzo Ferrandino, l’attuale sindaco d’Ischia che fino all’ultimo ha sperato che la legge fosse estesa anche ai Comuni fino a 15.000 abitanti, cosa che gli avrebbe consentito di ripresentarsi all’elettorato alla prossima tornata amministrativa a Ischia, in programma nel 2027. Purtroppo però la “barriera” posta al limite dei 15.000 abitanti lo costringerà a cedere il passo e a fermarsi ad appena un decennio alla guida dell’ente di via Iasolino.

Se Enzo Ferrandino è quello che ha motivi per dolersi, chi esulta più degli altri è Dionigi Gaudioso, sindaco di Barano, per i motivi esattamente opposti. Dionigi infatti, che era stato rieletto sindaco per la seconda volta sempre nel 2022, sarebbe stato impossibilitato a ricandidarsi, poi il quadro è cambiato e il passaggio del limite a 15.000 abitanti farà sì che nel 2027 potrà eventualmente ripresentare la sua investitura a candidato primo cittadino del Comune collinare. Per il resto Stani Verde pure dovrà fermarsi al suo mandato, ma considerato che ha ancora nove anni e mezzo di potenziale sindacatura davanti a sé certo ha ben pochi motivi per dolersi. Sulla carta ha motivi per sorridere anche Giosi Ferrandino, che pure è sindaco da poco più di sei mesi: volendo potrà ricandidarsi non soltanto nel 2028, ma addirittura fino al 2033. Insomma, guardando anche alla carta d’identità, il nuovo quadro legislativo gli potrebbe consentire di indossare la fascia tricolore fino ai 75 anni. Chi invece ha accolto la notizia senza alcuna sorpresa sono i sindaci di Lacco Ameno e Serrara Fontana, Giacomo Pascale e Irene Iacono: il terzo mandato per i Comuni fino a 5.000 abitanti era già stato deciso precedentemente e dunque c’era poco da “scartare la sorpresa”. La cosa sicuramente intrigherà più il “Barone” che Irene, visto che il primo cittadino del Comune del Fungo è al secondo mandato e senza che mutasse lo scenario avrebbe dovuto sfilarsi la fascia per cederla a qualche altro aspirante sindaco. A concludere andando proprio nelle pieghe del testo, lo stesso recita quanto segue: “Per i sindaci dei Comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti, il limite previsto dal primo periodo dell’articolo del Tuel che fissa un tetto massimo di due mandati si applica allo scadere del terzo mandato. Le disposizioni di cui ai precedenti periodi non si applicano ai comuni con popolazione fino a 5.000abitanti”. Pertanto, al contrario di quanto filtrato nei giorni scorsi, in cui si paventava una possibile esclusione della norma dal decreto, quest’ultima è rimasta nel testo. Facendo, come succede spesso in questi casi, da nord a sud l’inevitabile distinzione tra felici, scontenti e indifferenti.

Chi di sicuro ha buoni motivi per sparare i fuochi d’artificio è l’ANPCI – Associazione Nazionale Piccoli Comuni Italiani – che parla in una nota ufficiale di “vittoria memorabile, storica, memorabile per una battaglia di diritto che la nostra Associazione rivendica con forza da anni. 21 anni fa con la legge 81 del 1993 veniva imposto il limite di mandato per i sindaci. Da quel giorno l’Anpci, in solitario, ha iniziato senza soluzione di continuità una battaglia contro questa disposizione che limitava i diritti dei cittadini di scegliere i propri amministratori. E’ stata una battaglia che ha visto scendere nelle piazze migliaia di sindaci e di cittadini dei piccoli comuni che si è formalizzata in centinaia di emendamenti e di disegni di legge presentati solo da parte dell’Anpci, in decine di ricorsi giurisdizionali (anche se oggi molte altre associazioni cercano furbescamente di intestarsi la paternità). Adesso, con l’approvazione del Decreto Ministeriale per le elezioni del 2024, il limite di mandato viene esteso da due a tre mandati consecutivi per i Sindaci dei comuni da 5mila a 15mila abitanti ed eliminato per i sindaci dei comuni con popolazione sotto i 5000 abitanti rimettendo esclusivamente in capo ai cittadini la volontà di riconfermare o meno il sindaco uscente. E’ una vittoria della democrazia e del diritto di eleggibilità dei cittadini previsto dalla costituzione e, consentitemi, una grande vittoria dei sindaci tutti ed in particolaredei sindaci Anpci”.

L’associazione dei piccoli Comuni italiani prosegue poi così la propria nota: “Abbiamo lottato con orgoglio, mossi dalla passione e dall’amore nei confronti delle nostre splendide comunità, manifestando in tutte le sedi istituzionali senza mollare mai. Abbiamo perso tante battaglie, ma la nostra tenacia, la nostra perseveranza, il nostro immane sforzo di non arrendersi mai fino alla fine, ci hanno premiato. Oggi siamo arrivati alla fine: abbiamo vinto la guerra grazie a questo riconoscimento che arriva dal Consiglio dei Ministri e non possiamo che essere grati al Governo del Presidente Onorevole Giorgia Meloni per aver finalmente rimosso una
‘stortura’ del nostro ordinamento statale. Grazie! Nei Piccoli Comuni è stata ripristinata la Democrazia, la possibilità dell’elettorato di decidere chi fa il Sindaco e per quanto, con l’unico ‘limite’ del consenso e della fiducia necessaria alla persona da parte dei suoi cittadini, senza condizioni imposte dall’alto. Vincoli che hanno reso in questi anni difficile reperire candidati disposti a dedicarsi alla propria comunità nel tempo maturando l’esperienza necessaria per realizzare l’obbiettivo che ci accomuna: il bene comune. L’Anpci esprime soddisfazione anche per l’estensione del terzo mandato ai comuni dai 5mila ai 15mila abitanti: lo riteniamo un passo necessario per arrivare, qualora lo si ritenga opportuno, a rimuovere anche per questa fascia ogni limite”.

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