Gianluca Castagna | Lacco Ameno – Che scuola viva è quella che non comunica, né opera concretamente sul territorio? Se non costruisce rapporti più stretti, non solo formali, per sensibilizzare e promuovere la conoscenza delle questioni ambientali? Lacco Ameno, territorio ricco di stimoli naturalistici e storici, consente di sviluppare un’azione educativo-didattica su un’adeguata integrazione scuola-ambiente. Basta volerlo e scendere in campo per una nuova consapevolezza che parta dalle nuove generazioni, i cittadini di domani. Sono loro che orienteranno le scelte sostenibili del futuro, che adotteranno stili di vita sempre più virtuosi, costruendo le migliori condizioni per la salvaguardia delle risorse del territorio e dell’intero pianeta.
«Alla conclusione di questa seconda annualità» ha raccontato Lilly Cacace, responsabile Legambiente, « le tematiche dei due moduli si sono fortemente intrecciate: crediamo molto che l’impegno civile, la cittadinanza attiva e il rispetto dell’ambiente siano legati in modo indissolubile. E’ stato bello incrociare le tematiche: l’incontro con il Prof. Sollino, con le sue lezioni di botanica e scienza; quello con la giornalista Isabella Marino che ci ha raccontato le infestazioni della Marchelina ellenica e quella, oggi più grave, della Toumeyella parvicornis, e di come i cittadini, organizzandosi possono dare un forte contributo alla risoluzione di problemi che affliggono i nostri alberi. Con i nostri piccoli ambientalisti abbiamo affrontato l’argomento anche da un punto di vista normativo, giuridico, spiegando loro cosa prevede la Costituzione. E poi la parte più creativa, spettacolare, con la doppia performance di Alessandra Calabrese, che ha interpretato la maga Altea ma soprattutto Julia Butterfly, la ragazza che vent’anni fa ha vissuto su una sequoia per quasi due anni pur di impedire che un bosco venisse raso al suolo.»
«In questo percorso» ha continuato la Cacace «abbiamo avuto due tutor spettacolari, splendide: le maestre Sofia Calise e Maria Giovanna Monti. Straordinarie. Hanno lavorato con noi in piena collaborazione, dandoci un fortissimo fortissimo anche da un punto di vista didattico, solidali con noi di fronte alla difficoltà pratiche. E poi la preside Assunta Barbieri, che ha sempre creduto nell’importanza dei progetti di educazione ambientale. Anche le famiglie sono state disponibili e attente. Sono certa che molti genitori sono stati contagiati dall’amore che i loro figli hanno oggi per l’ambiente e la natura. E poi, naturalmente, c’è questa splendida iniziativa di voler far inserire le magnolie di Villa Arbusto nell’elenco degli alberi monumentali italiani.»
Negli scorsi mesi, malgrado le difficoltà post-sisma, i piccoli studenti del “Vincenzo Mennella”, non si sono persi d’animo e armati di macchina fotografica, penna e taccuino, si sono anche improvvisati reporter sul territorio denunciando le criticità dell’Isola d’Ischia. Un sopralluogo a Villa Arbusto ha destato la loro curiosità e preoccupazione per gli abitanti più antichi di quel parco: le meravigliose Magnolie Grandiflora. Scrivono infatti Sara Iacovella, Mara Lubreto, Giorgia Sozio, Morena Casciello, Lucia Buono, Teresa Di Costanzo e Francesca Cigliano: «A Villa Arbusto si trovano tre alberi di magnolia a cui abbiamo dato i nomi di Altea, Annabel e Ariel. Ognuno di loro è molto alto, con un tronco davvero robusto. Una delle magnolie, Altea, ha il cancro. Questi alberi sono un bene comune, ovvero un bene che appartiene a tutti i cittadini. Per questo abbiamo deciso di inserirli nel nostro progetto scolastico. Vorremmo che tutte magnolie di Villa Arbusto venissero iscritte nel registro degli alberi monumentali regionali. Sarebbero i primi esemplari di Ischia ad entrarvi. Un vero onore.»
E’ un gesto importante, di forte valore simbolico», ha sottolineato la Dirigente scolastica del “Mennella” Assunta Barbieri. « Il rispetto dell’ambiente, la crescita sostenibile, la tutela del territorio, non solo fisico ma inteso come patrimonio culturale, faranno sempre parte della nostra offerta formativa. Anche per i moduli green di Scuola Viva, si è conclusa con successo la seconda annualità. Il progetto, che avrà lo stesso titolo, farà parte anche della terza annualità. A questo proposito voglio esprimere tutta la mia soddisfazione per il cammino percorso finora insieme a tanti studenti della primaria e della secondaria di primo grado. Abbiamo portato a termine moduli molto interessanti, dalla Street art al teatro. Riconfermati anche per questo anno con qualche novità: un modulo di vela, anzitutto, e un progetto che riguarda le nostre radici più antiche ma di cui non voglio svelare troppo. Solo il titolo: “Sulle strade di Pithekoussai».
La petizione
L’attrice Alessandra Calabrese: «Il gioco è uno degli strumenti più forti dell’insegnamento»
L’attrice Alessandra Calabrese, con la complicità della collega Milena Cassano, ha partecipato al progetto in una vesta tutta creativa. Una dimensione importante per l’approccio con i giovani studenti di Lacco Ameno.
«Lavorare con i ragazzi è un’esperienza grandiosa, che forma anche chi dovrebbe essere il formatore», ammette Alessandra. «Essere un’attrice mi aiuta tantissimo. Perché la creatività è un elemento molto presente tra i bambini, quindi se riesci a pensare come loro, entri immediatamente in sintonia con il loro mondo. La recitazione, d’altro canto, implica capacità di gioco, e il gioco è uno degli strumenti più efficaci per l’insegnamento. I bambini imparano volentieri, in fretta, si impegnano, ti seguono ovunque tu voglia portarli.».
Esperienza e bilancio positivi. «Sicuramente. Abbiamo raccontato due storie molte diverse, una più fantasiosa, quella di Altea, l’altra legata alla realtà e a un gesto radicale ma di grande importanza come quello di Julia Butterfly. I bambini si sono sentiti molto coinvolti: nel gioco “Come se fosse”, quello che racconti diventa vero, reale. Tu sei veramente quel personaggio e loro si divertono, ti ascoltano e assorbono come spugne. E’ una grande responsabilità, bisogna anche essere all’altezza di sostenere la loro curiosità e le loro domande». (Gia. Ca)