LE OPINIONI

IL COMMENTO Il Rizzoli, Ascione e il segno della continuità

DI GIUSEPPE AMALFITANO

Ho letto con grande emozione la notizia che il dott. Enrico Ascione ha preso servizio nell’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno. E infatti sono tornato indietro nella mia vita di quasi 50 anni, quando ho avuto il privilegio di lavorare per molto tempo assieme a suo padre “Giggino” Ascione. L’Ospedale Rizzoli di quei tempi era molto diverso da quello attuale. In effetti c’era solo la Chirurgia (con gli ottimi chirurghi Bassi e Rinaldi) e il dott. Ascione era l’unico anestesista e solo qualche anno dopo (quando fu trasferita la Maternità da Ischia a Lacco Ameno per creare gli uffici dell’USL 21) l’Ospedale cambiò volto e fu necessario creare i Reparti di Ginecologia e Pediatria e quindi furono assunti altri medici e gli fu affiancato il dott. Giovanni Trani che purtroppo (come tanti altri medici e infermieri di quei tempi) non c’è più. Ebbene Giggino Ascione era la vera anima del Rizzoli e quando c’era lui anche tu lavoravi tranquillo poiché davvero potevi contare sui suoi consigli e sul suo aiuto in caso di bisogno. Era amico di tutti e conosceva tutti e sapeva superare e risolvere i momenti di tensione e di superlavoro con qualche battuta spiritosa mostrando qualche saggia strada da seguire.

Fra i miei ricordi ce n’è uno che mi piace raccontare perché davvero dimostra l’altruismo e l’amore per il Rizzoli che Giggino ha sempre dimostrato di avere. Ebbene io ero specializzato in Idrologia Medica e Medicina scolastica e Igiene ma queste specializzazioni non comportavano una assidua frequenza all’Università e insomma si poteva studiare quasi solo sui libri e poi sostenere l’esame. In Anestesiologia e Rianimazione invece è molto più importante la pratica ed il contatto col paziente e quindi bisogna frequentare le lezioni con assiduità. Quando dissi al Dott. Ascione che mi sarebbe piaciuto iscrivermi proprio in Anestesiologia lui fu contentissimo perché davvero avrebbe gradito molto avermi come suo collaboratore e si offrì di sostituirmi anticipando di qualche ora il suo ingresso in Ospedale e permettermi così di prendere l’aliscafo per Napoli alle 7,30 di mattina, uscendo quindi in anticipo dopo aver trascorso la notte di guardia in ospedale. E per alcuni mesi seguimmo questo iter pazzesco e massacrante e fui io in verità (che avevo anche molti assistiti delle mutue e andavo anche a lavorare in alcune Terme) a capire che davvero non era più possibile andare avanti così e quindi decisi di non frequentare più l’Università e rinunciai a specializzarmi in Anestesiologia. Insomma lui si sacrificava (assumendosi anche una grande responsabilità!) per potermi permettere di concretizzare i miei sogni e si dispiacque (quando gli comunicai la mia decisione) di non dovermi più aiutare. Sono certo che suo figlio sarà stimato e amato come suo padre e starà già ascoltando altri racconti ed altri elogi di chi ha conosciuto il suo papà e gli ha voluto davvero bene. 

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

1 Comment
Più vecchio
Più recente Più Votato
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Giovanni Pilato

Purtroppo noi colleghi del Rizzoli non abbiamo avuto il piacere di lavorare con il compianto Peppino, grande professionista e lavoratore. Benvenuto Enrico. Noi ischitani dovremmo essere orgogliosi di lavorare sulla nostra isola.

Pulsante per tornare all'inizio
1
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex