LE OPINIONI

IL COMMENTO Ischia e il valore dell’aria salubre

DI ANTIMO PUCA

Aria salubre. Cucina sana. Zero traffico e ritmi lenti. Soprattutto dopo la pandemia è questo che i viaggiatori cercano per le proprie vacanze. L’aria buona è un elisir di lunga vita. Ischia un tempo ne aveva così tanta da essere cantata come isola dall’aria salubre. La qualità dell’aria dovrebbe costituire un marchio territoriale. Ischia è ricca di aria salubre tra colline e aree boschive comprensive di pini, querce, castagni, abeti, ulivi e lecci. Nell’entroterra vi sono luoghi che, grazie anche al clima temperato, consentono di respirare aria salubre e di vivere una vacanza ad alto tasso “green”. Bisognerebbe puntare su un turismo consapevole e sensibile, che guardasse al territorio, alla cucina locale (agriturismi e ristoranti km0) e all’aria salubre. Incentivare aria salubre vuol dire favorire la produzione locale i prodotti a km 0 e quindi le piccole imprese del territorio crescerebbero in termini di occupazione. Investire sulla valorizzazione della nostra identità locale, sull’attenzione per l’ambiente e l’arredo urbano vuol dire rendere evidente la componente estetica di Ischia. L’aria salubre permette di creare nuove reti di relazione che vanno oltre i luoghi, verso modelli di sviluppo locale, e anche turistici, che hanno bisogno di lentezza e autenticità. Operare il passaggio da un’economia tradizionale a un’economia dell’immateriale, dà valore al contenuto locale. Valorizza quello che i romani chiamavano genius loci, talento dei luoghi, la sua unicità e la sua natura portatrice di identità.

Dietro il concetto di lentezza si nasconde il desiderio di riappropriarsi di ritmi, luoghi, sapori, emozioni che evidenziano e rafforzano la qualità dei territori, qualità che, a sua volta, ne rende evidente la bellezza e l’identità. Qualità è lentezza. Caratteristica che sembra ormai entrata nello stile di vita della società post-moderna. Possibile nuova sfida per le future politiche di sviluppo territoriale. La lentezza costituisce, insieme alla identità territoriale e all’aria salubre, quel patrimonio intangibile del territorio, capace non solo di incrementarne il valore aggiunto e la competitività, ma anche il benessere della comunità locale e di aumentarne la visibilità Le auto sono armi improprie. Quando non rimangono bloccate in un ingorgo diventano sempre più veloci e letali. Bisognerebbe prioritizzare i bisogni di pedoni e ciclisti riducendo lo spazio per le automobili. Il possesso dell’auto privata è positivamente correlato al reddito. Laddove, quindi, gli interventi sulla mobilità individuale mirano ad aumentare gli spazi per pedoni e biciclette, gli stessi hanno anche una funzione di riequilibrio delle disuguaglianze sociali. Il problema dell’inquinamento da traffico, riconducibile non solo alle emissioni e allo scarico delle auto ma altresì all’ormai rilevante porzione derivante dall’abrasione di freni, pneumatici, asfalto ecc., non sarebbe risolto da un mero passaggio alla mobilità elettrica.

Se Ischia vuole, infatti, abbracciare davvero un paradigma di rigenerazione ambientale e sostenibilità è indispensabile ottenere che la scelta della mobilità attiva sia resa sempre più sicura e attrattiva consentendo a tutti (a partire dai più fragili come bambini e anziani) di beneficiare della vivibilità degli spazi pubblici. Un risultato che ridurrebbe le disuguaglianze esistenti nell’uso dello spazio pubblico e che si può conseguire solo all’attuazione urgente di un obiettivo chiaro: ridurre quantità e velocità delle auto. Chi sceglie Ischia lo fa per l’aria carica di aromi balsamici dei pini. Per l’ombra. Per il cuscino verde in cui era immerso il tessuto urbano L’identità di un luogo non è data tanto da coloro che ci vivono, quanto da tutto quello che sopravvive a noi legando chi c’era prima a chi ci sarà dopo. Il patrimonio vegetale costituisce elemento prezioso della rete ecologica isolana, risulta particolarmente rilevante non solo per l’apporto paesaggistico della scena urbana, ma anche per le importanti funzioni ecologiche relative al contenimento dell’inquinamento, della capacità di contenere l’effetto di calore che svolge per la qualità e la vita stessa dei cittadini. La sfida per l’equilibrio dei nostri Comuni con la natura è ancor più rilevante a fronte dell’emergenza climatica e impone comportamenti sempre più responsabili e attenti verso il patrimonio di verde esistente, un bene comune che ha anche in termini economici un elevatissimo valore. Di fronte alla portata della sfida che abbiamo di fronte devono essere per prima le Amministrazioni ad agire secondo una linea che non ammette passi indietro.


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