Il lavoro stagionale è un miraggio, Ischia si interroga

Sulla nostra isola si fa fatica a trovare personale per la stagione estiva e le cause sembrano essere molteplici in un mondo del lavoro che, a seguito della pandemia, non è più lo stesso

Erano tutti pronti al cancelletto di partenza per l’avvio dell’estate che, come di consuetudine, apre le porte al turismo, una delle fonti di sostentamento dell’isola d’Ischia. Ma quest’anno alberghi, bar, ristoranti e altre strutture ricettive faticano non poco a trovare il personale per affrontare i mesi più caldi e “affollati” dell’anno. Il Covid ha stravolto il mondo sotto molteplici punti di vista e le realtà lavorative sono radicalmente cambiate in due anni. Alcuni pensano che la colpa di questa situazione sia del reddito di cittadinanza che secondo loro disincentiva le persone a cercarsi un lavoro, ma non si capisce come possa una misura di lotta alla povertà bloccare addirittura un intero settore lavorativo, già in affanno tra l’altro da diversi anni.

Come si evince dalla maggior parte delle interviste che vi proponiamo, il reddito di cittadinanza non è il vero problema di questa crisi generale. Piuttosto ci troviamo in un momento storico post-pandemia in cui ci sono delle motivazioni più profonde e ampie che spiegano una stasi e una contrazione dell’intero comparto. Parliamo di congiunture economiche e sociali che non rendono più competitivo il lavoro stagionale come una volta. Dopo il lungo periodo pandemico, che ha visto chiuse o semichiuse le strutture ricettive per motivi sanitari, molti hanno lasciato il segmento in questione per migrare in altre realtà lavorative che garantiscono maggiore stabilità e maggiori garanzie in fatto di salari. L’edilizia, ad esempio, “dura” tutto l’anno e chi ha deciso di entrare in questo ambito non vi è più uscito per tornare nel mondo della stagionalità. È questa una chiave di lettura della situazione. Potremmo aggiungervi anche alcune piaghe che l’isola oggettivamente non è mai riuscita a sanare, ovvero salari troppo bassi a fronte di una mole di lavoro troppo grande, fenomeni di irregolarità e illegalità che, messi insieme, danno vita a un panorama poco incoraggiante. Per avere maggiori spunti di riflessione, abbiamo sentito alcune vocidell’isola che la pensano così:

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