CRONACA

La bimba è residente, la mamma no: l’ultima “follia”

Dimessa dall’ospedale pediatrica, la piccola di 4 anni ottiene il biglietto a tariffa agevolata, ma la genitrice no: la tessera digitale non piace al bigliettaio. Ma allora per motivi di sicurezza anche il suo “status” andava messo in discussione…

Non si arrestano le proteste e le polemiche sul trattamento riservato ai viaggiatori isolani da talune compagnie di Navigazione. La protesta è ancora in ordine al mancato riconoscimento dei diritti  dei viaggiatori residenti sulle isole ed in particolare alla mancata pratica del buonsenso nel svolgere un servizio rivolto al pubblico. L’ultimo episodio ha riguardato una bimba di 4 anni di rientro da un ricovero in ospedale con sua madre quale accompagnatrice. Le vittime di quello che viene ritenuto l’ennesimo “sopruso” frutto dell’ eccesso di potere e del mancato controllo da parte di chi di dovere, dopo aver portato la questione all’attenzione della opinione pubblica annunciano la volontà di volersi rivolgere ad un legale per dal seguito alla “denuncia nelle opportune sedi”.

La piccola,appena dimessa dall’ospedale pediatrico, ha potuto viaggiare con tariffa residenti, ma la mamma che l’accompagnamento sorreggendola in braccio “no”. La tessera digitale, “non piace” al bigliettaio.Logica avrebbe voluto che palesatesi dubbi sulla identità di un soggetto accompagnato da minore il pubblico operatore denunci o segnali il soggetto. Ma non è andata cosi. Restiamo, come denunciato più volte attraverso le nostre pagine da altre vittime del sistema come l’imprenditore Raffaele Pipolo :“Prigionieri sulla nostra isola e derubati”. Per Pipolo nonc’è altro modo per risolvere il problema dei trasporti sulle vie del mare che denunciare questi soprusi”.Coinvolta ancora una volta come nel caso Pipolo la compagnia Alilauro. 

Ma andiamo con ordine e raccontiamo i fatti. La vicenda risale a venerdi 8 settembre alla partenza prevista delle 17,55.

La donna, avvocato, residente ad Ischia, dimessa dall’ospedale con la piccola, raggiunge il porto mezz’ora prima della partenza. Recandosi alla biglietteria si rende conto di aver dimenticato in ospedale la copia cartacea del suo documento di identità, mostra allo sportello la copia digitale del documento, la partita iva, le tessere professionali, ma questo non basta a far riconoscere il suo status di passeggero residente ad Ischia al bigliettaio che resta intransigente e non vuole emettere il ticket di viaggio ridotto da 5,80 euro. Se la donna vuol viaggiare deve pagare 22,00 euro  con tariffa piena. Vani i tentativi di quest’ultima di spiegare la sua situazione, di aver scordato nella fretta e nell’ansia del ricovero di sua figlia, il documento in ospedale, l’uomo non mostra cenni di cedimento e pretende i 22,00 euro per rilasciare il titolo di viaggio. Contestualmente però riconosce il documento della piccola e, concedeteci, in un modo anche poco razionale, pur mettendo in dubbio l’identità e le generalità della donna che accompagna la bambina, emette il ticket ridotto per la passeggera di 4 anni. Ha dubbi sulla identità della donna e lascia che si accompagni ad un minore senza chiedere l’intervento della forza pubblica o denunciare ?

Come ci dice il capo Famiglia, Mario: “La cosa ancora più assurda in tutta questa storiaè che mia figlia ha la carta di identità ed ha quattro anni e, preciso, che parliamo di una bambina di quattro anni dimessa da poco dall’ospedale- spiega l’uomo, un agente  di polizia giudiziaria sdegnato dall’ennesima schiaffo riservato alle comunità insulari, da un trattamento, quanto meno, contraddittorio riservato alla sua famiglia e che ci racconta l’episodio. Stando al racconto dell’uomo, venerdi 8 settembre alla partenza delle 17,55 dell’aliscafo Alilauro sua moglie viene ritenuta una falsa residente. La donna è costretta all’imbarco per evitare ulteriori traversie e per non traumatizzare ancora la figlia piccola di rientro da un reparto ospedaliero.  Discutere a o tra chiedere l’intervento delle forze dell’ordine sarebbe stato inutile quanto il modo più semplice per perdere l’aliscafo.  Quando si dice che gli armatori hanno il coltello dalla parte del manico. 

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Giunta sul porto di Napoli mezz’ora prima, mia moglie, dopo aver lasciato l’ospedale dove era stata ricoverata mia figlia con febbre alta e altri malanni che ci hanno tenuto in ansia, si rende conto che la sua tessera era stata dimenticata in reparto mentre aveva messo in borsa solo quella di mia figlia. Comunque ha con se le copie, altri documenti, pensa di potere far capire che si è trattato di un caso fortuito, che c’è una esigenza evidente- spiega Mario determinato a gettare via il velo dell’omertà su chi fa la voce grossa solo con i piccoli cittadini-Ma niente. Raggiunta la biglietteria e tentato di chiarire il fatto, l’uomo allo sportello ha preteso il biglietto pieno ma no si è fatto alcun problema nel pensare che se quella donna stava millantando, forse quel minore la bimba magari era stata rapita. Questo mi fa capire che questi professori dell’AliLauro imbarcano un minore con il biglietto residente, manon , mia moglie che la mamma, a cui rilasciano solo il biglietto non residente perché non aveva la carta identità finisca ma solo digitale, quindi non ha provato la sua identità, nonostante gliel’abbia mostrata digitalmente sul telefono e gli ha dato anche la partita Iva dove emergono tutti i dati… beh questo indica che si è in malafede oppure non del tutto in grado di svolgere il proprio compito. Non ha denunciato l’adulto non identificato con minore, però lo imbarca con un biglietto da 22,00 euro. Questo fa comprendere che si è trattato solo di voler far soldi, anche sulla pelle degli sciagurati isolani”.Insomma non sembra esserci altro da aggiungere. Ovviamente ognuno, imprenditori del mare compresi, avranno le proprie ragioni.  

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Giovanni

Finquando non arriverà un onesto imprenditore questo è quello che dobbiamo subire

Ultima modifica di 7 mesi fa da Giovanni
Fabio

Ed e questo la rovina del turismo a Ischia! Una volta quando si era fedeli a l’interessamento di portare turisti a Ischia si chiudeva un occhio esi faceva il biglietto residente anche se si sapeva di essere presi in giro, e non sembra il caso di questa mamma, ma tanto si guardava al turista che portava soldi e benessere alla nostra isola.Oggi invece quelli in biglietteria guardano ai soldi da portare al padrone armatore e basta!

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