Gianluca Castagna | L’orizzonte di una green community per l’Isola d’Ischia. Niente di più naturale per un territorio che si fregia(va) della sua identità e anima più “verde”. E tuttavia, una prospettiva che si avvicina e al tempo stesso si allontana. Tre passi in avanti, tre indietro.
Perché se l’obiettivo (chissà quanto davvero condiviso) è quello di proporre stili di vita sostenibili, costruire una rete virtuosa per lo scambio di idee e per sensibilizzare le comunità, diffondere e aggiornare tutte le informazioni utili perché l’isola d’Ischia diventi un’isola più sostenibile, restano piccoli e grandi ostacoli ai piccoli e grandi gesti quotidiani che ci consentirebbero, ad esempio, di ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2, rispettare l’ecosistema marino, contribuire alla diffusione dell’economia circolare.
Quindi, di conseguenza, arginare criticità come inquinamento, traffico, produzione di rifiuti, degrado delle spiagge, abusivismo.
Segni che rappresentano quanto di più lontano dall’idea di un territorio davvero sostenibile.
Nella nostra regione, Legambiente ha avuto da sempre un’attenzione prioritaria ai problemi legati al degrado ambientale, alla lotta all’ecomafia e al rapporto, affatto semplice o armonioso, tra economia e ambiente. Un interesse costante per i temi dell’educazione e la formazione dei cittadini, un approccio originale e innovativo alle questioni legate alla conservazione della natura e alla politica delle aree protette, ispirato all’obiettivo di fare di parchi, oasi e riserve i primi laboratori di uno sviluppo economico e turistico equilibrato e sostenibile.
«L’amministrazione di Forio sarà sempre vicina alle iniziative, tutte meritorie, di Legambiente» ha dichiarato il sindaco Francesco Del Deo, salutando gli intervenuti all’incontro. «Il mare e l’ambiente rappresentano la vita, siamo dalla vostra parte pur nelle difficoltà burocratiche che ci impediscono, in materia di differenziata e smaltimento di rifiuti ad esempio, di prendere decisioni in direzione di una sostenibilità ambientale ormai indifferibile. Spero che le iniziative di sensibilizzazione non finiscano qui, con “RiciclaEstate”, ma proseguano tutto l’anno per scuotere la consapevolezza dei cittadini e coinvolgere le nuove generazioni, fin dall’infanzia, nella tutela dell’ambiente e della biodiversità».
«Nella Guardia Costiera e nei suoi uomini – precisa il comandante Alessandro De Angelis – Legambiente troverà alleati a 360°. Dai controlli in materia di rifiuti all’inquinamento degli scarichi, dagli abusivismi sul demanio marittimo al rispetto delle norme fino alla delicata e necessaria attività di didattica verso i ragazzi che ci unisce profondamente. Apprezzo da sempre Legambiente e il lavoro che da anni svolge sull’isola, vi sosterremo sempre in tutte le vostre battaglie, compresa quella legata allo sviluppo dell’Area Marina Protetta ‘Regno di Nettuno’».
Gallozzi affronta anche la questione incendi. «Ho incontrato i vigili del fuoco, questa mattina. C’è una carenza di uomini e mezzi, un problema serissimo. Sull’isola d’Ischia, un territorio con sei comuni, solo 7 pompieri per turno, un’autobotte grande e una piccola. Quasi 350 alberghi e solo 7 pompieri. Bisogna alzare la voce nei confronti dei nostri interlocutori istituzionali. E’ vero, la burocrazia è un ostacolo, ma troppo spesso la politica di dimostra troppo distante dai problemi concreti del territorio e della comunità».
«Con Goletta verde siamo a metà percorso e le aree protette che abbiamo incontrato presentano luci e ombre. A Capo Rizzuto, ad esempio, continuano gli scarichi non depurati in mare. La percezione della comunità è diversa in base alla storia dei territori – precisa Nicoletti – Una storia scritta da buoni e cattivi amministratori. Non neghiamolo: l’anno scorso abbiamo ribattezzato l’area marina protetta di Ischia “Regno di Nessuno”, perché sembrava davvero figlia di nessuno. Una frammentazione di ruoli che ha avuto ricadute pesanti e negative sulla gestione. Quando si arriva a un commissariamento, la situazione è ormai ingestibile. Poi esistono certo realtà che rappresentano punti di forza per le comunità: penso a Ustica, ad esempio. La prima area marina protetta istituita in Italia. Percorso non facile anche quello, ma oggi nessuno può mettere in discussione certe scelte. Alle isole Egadi, dove insiste l’area marina più grande d’Europa, la mobilità sostenibile ha preso piede perché l’amministrazione e il direttore dell’Amp hanno avuto il coraggio di fare certe scelte condividendole con tutta la popolazione, compresa una comunità, molto rumorosa e agguerrita, di pescatori. Non esiste un’azione di sviluppo vero se non c’è una forte azione di conservazione. Tutto ciò che non rientra in questo paradigma o è falsa conservazione o è uno sviluppo che non porta da nessuna parte. So che esistono, anche a Ischia, forti pressioni in senso contrario, ma prima o poi il numero chiuso o sbarchi controllati dovranno essere un criterio da prendere in considerazione. E’ comunque necessario, gestire meglio gli sbarchi si arriva sulle isole. Solo una strategia accompagnata da tante misure che risolvano le criticità di Ischia può trasformarla in un’isola realmente più sostenibile. Nei fatti e non a parole».
Sull’importanza (e delicatezza) della fascia costiera si è soffermato Gian Carlo Carrada («non è una semplice unione di mare e terra, ecco perché ha maggior bisogno di tutela»), ricordando che l’amp deve vincere l’analfabetismo ambientale che non risparmia nessuno.
«Da noi – sostiene con forza – non cambierà mai niente se l’educazione e la scienza dell’ambiente non entrano nel contesto didattico delle scuole italiane».
Interessante come sempre il viaggio fotografico nei nostri fondali proposto e illustrato dal ricercatore CNR Guido Villani: meraviglie e orrore, un supermarket dei rifiuti dove – malgrado tutto – vivono (o sopravvivono) flora e fauna di grande bellezza, ma sempre più a rischio.
Peccato che a vedere cosa nascondono, nel bene e nel male, i nostri mari ci fossero così pochi politici o rappresentanti del tessuto imprenditoriale isolano. A parte Del Deo e la sua nemesi politica Vito Iacono, autore di un intervento finale che ha denunciato il fallimento di ogni ipotesi di isola sostenibile, se prima i cittadini non recuperano «senso di vergogna e indignazione verso la cattiva amministrazione del territorio».