CRONACA

LACCO AMENO Marina di Capitello vs Comune, ennesimo atto

Il sindaco Giacomo Pascale lo aveva preannunciato due mesi fa. Il Comune di Lacco Ameno promuoverà appello innanzi al Consiglio di Stato contro l’ordinanza della Settima Sezione del Tar Campania, con la quale era stata accolta l’istanza cautelare proposta dalla Società Marina del Capitello s.c.a.r.l contro i provvedimenti del Comune, relativi alla dichiarazione di scadenza della convenzione, al diniego di proroga e rilascio delle aree portuali. Sono stati quindi formalmente nominati i legali di fiducia del Comune, gli avvocati Lorenzo Lentini e Nicola Patalano.

Come si ricorderà, dopo la scadenza della concessione la società aveva ottenuto una proroga che le aveva consentito di gestire il porto fino al termine della stagione, richiamandosi a una delle norme emesse per fronteggiare l’emergenza sanitaria. A settembre, un’ulteriore pronuncia del Tar aveva congelato lo stato di fatto, sospendendo i provvedimenti del Comune e rinviando a marzo l’udienza di merito.

Proprio a settembre, l’assessore Leonardo Mennella, delegato al contenzioso, confermò l’intenzione di impugnare il provvedimento cautelare, facendo valere la mancanza di giurisdizione del Tar, il quale del resto aveva già aveva riconosciuto tale circostanza nel 2020, per potersi occupare dell’inadempimento contrattuale, cioè il mancato pagamento del canone da parte della società, e della conseguente risoluzione del contratto che il Comune ha intimato al privato concessionario. Di conseguenza il Comune ritiene che tutti questi provvedimenti cautelari non potevano essere emessi dal giudice amministrativo, il quale al massimo avrebbe dovuto demandare al giudice ordinario la questione relativa all’inadempimento da parte del privato. Dall’altra parte il Comune ritiene che, proprio a causa dell’inadempimento e del fatto che il vincolo contrattuale si era sciolto, non poteva nemmeno applicarsi la proroga che il decreto-legge sull’emergenza sanitaria aveva assicurato anche alle concessioni pubbliche. La battaglia sul “fronte del porto” dunque continua su tre fronti: uno civilistico davanti al giudice ordinario, un altro davanti a un collegio arbitrale, e infine, come si è visto, il lungo contenzioso amministrativo con distinti ricorsi sui vari provvedimenti emessi dal Comune.

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