CULTURA & SOCIETA'

MOLTO FREDDO MOLTO SECCO CON LIME Metodo mafioso, figlio di un popolo codardo

di Lisa Divina

Il metodo mafioso non è nato per caso. È figlio di chi ha preferito subire scegliendo il compromesso invece che reagire e opporre resistenza, accettando, così, la prepotenza al posto della giustizia. Questo metodo è figlio di un popolo che ha rinunciato alla propria dignità e ha permesso di mettere radici profonde anche qui a Ischia infiltrandosi nella vita economica, sociale e politica della nostra terra che è diventata fertile alle erbacce. Siamo stati trasformati in un’isola dove il metodo mafioso si manifesta, secondo qualcuno, con la violenza e la corruzione. Un’isola dove chi denuncia o si oppone all’ipotesi di un sistema criminale viene minacciato se non addirittura aggredito. Non si tratterebbe solo di un’organizzazione criminale. E di certo neppure sarebbe un fenomeno culturale. Infetta il modo di vivere, di pensare, di agire. È un metodo che nega il valore della vita. Questo non è un problema isolato ma una piaga che si diffonde e infetta la nostra società, trasmessa dalla continuità territoriale fino a entrare nelle nostre case, nei luoghi di lavoro e, forse, nelle istituzioni. Una malattia che ha raggiunto anche l’isola e ne minaccia la pace, la bellezza, il futuro. Questa malattia si nutre dell’indifferenza, della nostra paura, della nostra omertà eppure non è invincibile, anzi è vulnerabile se si affronta con determinazione, coraggio e unità. Se si combatte con la verità e la testimonianza, contrastando con la conoscenza e l’educazione questo inquinamento atipico al quale va posto rimedio iniziando quella rivoluzione culturale che serve a cambiare la forma mentale del singolo cittadino. Allora sì, in questo modo si potrebbe sconfiggere il metodo mafioso. Si deve sconfiggere! Per il bene della nostra isola, per lo sviluppo e la crescita dei nostri figli, per la pace di noi stessi. Per questo, dobbiamo fare la nostra parte. Le autorità devono operare con efficacia, rigore e trasparenza perseguendo i responsabili. Ai cittadini invece spetta il dovere di dire basta, senza paura, senza silenzio. Le amministrazioni devono passare ai fatti, senza ipocrisia, senza ambiguità. Devono dire, in modo chiaro e diretto: “NON VI VOGLIAMO SULLA NOSTRA ISOLA. QUESTA È LA NOSTRA ISOLA. NON VOGLIAMO I VOSTRI SOLDI SPORCHI!”. Dobbiamo dire, con forza e convinzione: “BASTA”.

Dobbiamo affermare con orgoglio e responsabilità che siamo un popolo onesto e libero. E noi, cittadini onesti e liberi, abbiamo il dovere di combattere questo metodo con ogni mezzo legale e pacifico che la Legge ci mette a disposizione. Abbiamo il diritto di vivere in una società giusta e sicura, in cui la legalità, la trasparenza e la responsabilità sono i valori fondamentali. Noi, onesti e liberi, non ci arrendiamo, non ci pieghiamo a questa logica, non ci lasciamo intimidire dal suo potere, non ci facciamo complici del suo silenzio e di certo, non ci accontentiamo della sua presenza. Noi, denunciamo e contrastiamo questo metodo criminale, educhiamo i nostri giovani alla legalità e sosteniamo le vittime. Vogliamo premiare i testimoni, proteggere i magistrati, incoraggiare le forze dell’ordine e collaborare con le istituzioni. Noi, cittadini onesti e liberi, siamo il cambiamento e il risultato che vuole essere raggiunto. È necessario un appello alla coscienza e alla responsabilità di tutti i cittadini ischitani per riportare “Ordine” nel nostro territorio. Bisogna liberarsi dalla catena che ci trattiene dal comprendere il significato delle parole: “Chi sostiene che il metodo mafioso non è sulla nostra isola è in malafede!”

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

1 Comment
Più vecchio
Più recente Più Votato
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
antonio

ma che c’entra il titolo e la foto con l’articolo?

Pulsante per tornare all'inizio
1
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex