Gianluca Castagna | Napoli – «Un saluto particolare voglio farlo alla scuola di Lacco Ameno, duramente colpita dal sisma. Gli studenti hanno continuato a studiare, a suonare e quindi a sperare».
In queste parole, pronunciate dalla Sovrintendente del Teatro San Carlo di Napoli Rosanna Purchia, è racchiuso il senso più alto della partecipazione alla finale del Premio San Carlo dell’orchestra musicale dell’Istituto Comprensivo “V. Mennella”.
La musica, in un momento così difficile per la comunità, è diventata così strumento di rinascita e occasione di riscatto.
Proprio al musicista pesarese è stata dedicata la nona edizione del Premio, a cui hanno partecipato tutte le scuole italiane con indirizzo musicale con una selezione durissima che ha portato nel celeberrimo teatro napoletano il meglio di quanto espresso dalle scuole del territorio.
Forte è stata l’emozione degli insegnanti e dei tantissimi genitori accorsi per applaudire i propri figli. Forte è stata l’emozione del sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale, che ha voluto accompagnare personalmente l’orchestra in questa giornata che molti non dimenticheranno. E forte è stata anche l’emozione della Preside Assunta Barbieri, che ha caparbiamente voluto che il suo giovane ensemble musicale, malgrado la mancanza di una sede adeguata, non rinunciasse a un’esperienza impegnativa, di spiccato interesse artistico e soprattutto di alto valore formativo.
«Nella categoria dove abbiamo partecipato (scuole secondarie di primo grado a indirizzo musicale) siamo stati selezionati solamente in due» commenta il Prof. Ungaro. «Distaccando qualitativamente, non di poco, tutte le altre scuole iscritte al Concorso. Un risultato che ci riempie di orgoglio e ci ripaga di tutti i sacrifici che abbiamo sostenuto nel corso dell’anno. L’esecuzione dell’Allegro con dall’Overture del Barbiere di Siviglia è tecnicamente avvenuta a freddo. Abbiamo dovuto tagliarla per il minutaggio consentito, quindi si parte subito con un tempo molto sostenuto, marcato, deciso. I ragazzi l’hanno eseguito saltando le prima 24 battute. Se questo non costituisce un problema per un musicista professionista, è stato molto impegnativo per un’orchestra di ragazzi. Che hanno saputo tenere a bada l’emozione di trovarsi nel più antico teatro lirico d’Europa, con un’acustica particolare che per loro ha rappresentato una novità assoluta».
«L’orchestra del “V. Mennella”, come tutte le orchestre scolastiche – commenta la D.S. Barbieri – rappresenta un formidabile esempio di cittadinanza attiva. Lavorano insieme per un obiettivo comune. In questo caso, una competizione sana con al centro la musica. Un linguaggio universale, compreso da tutti, per questo l’emozione è stata così grande».
Una realtà destinata a sciogliersi, quando terminerà il ciclo di studi?
«Adesso i ragazzi vogliono andare in vacanza, e hanno ragione», confessa la preside. «A metà luglio però pensiamo a un’altra esibizione in occasione di una mostra sulla sismologia a Villa Arbusto». «Non so se tutti continueranno» chiosa. «Sull’isola d’Ischia abbiamo quattro scuole medie con indirizzo musicale, ma nessun un liceo musicale. Molti di questi ragazzi, terminata la scuola secondaria di primo grado, smetteranno di suonare. Un peccato, perché tra di loro ci sono veri talenti. Il mio sogno è quello di avere anche a Ischia un Liceo musicale come quelli che abbiamo visto esibirsi al Teatro San Carlo. Mi batterò perché questo possa avvenire, spero di riuscirci.»
La soddisfazione dei genitori
Katja Mennella, «Gratificazione enorme dopo un anno di impegno e sacrifici
«Siamo molto contente per i nostri ragazzi, che hanno vissuto un anno molto difficile, faticoso, per tutti i disagi del terremoto. Conciliare la didattica ordinaria con gli impegni e lo studio musicale non è stato facile per loro. Mio figlio, che suona il clarinetto e come solista ha vinto anche il Premio Mennella, è in terza media, tra pochi giorni dovrà sostenere l’esame e l’impegno, quindi, è stato enorme». E dopo? «Vincenzo ha la musica dentro, per questo ha scelto l’indirizzo musicale e credo che, in qualche modo, coltiverà questa sua passione anche dopo. Una passione che tra l’altro condividiamo. Io suono, quindi è nato nella musica, mi riprende perfino se sbaglio. Se continuerà? Voleva andare al Conservatorio, a 13 anni mi è sembrato troppo presto. Prima le superiori, gli ho detto, poi vediamo».