CRONACAPRIMO PIANO

Nessuna asta, l’Hotel Solemar ceduto con una sola offerta

Si chiude ufficialmente la pluridecennale era di Presutti alla guida dell’accorsata struttura affacciata nell’incantevole scenario del Lido d’Ischia. Ad aggiudicarsi l’albergo composto da 78 camere un (ancora) ignoto imprenditore campano che non avrebbe mai operato nel settore turistico: se l’è accaparrato versando 5.300.000 euro

Il nome dell’acquirente non è ancora noto né ufficiale, non avendo provveduto ancora a saldare quanto dovuto, ma una cosa è certa. Dopo decenni l’Hotel Solemar – che, come i nostri più attenti lettori ricorderanno era stato messo all’asta – è stato ufficialmente ceduto. Partiamo immediatamente da una considerazione e da un dato di fatto che però francamente non sorprende più di tanto: l’acquirente non è ischitano, eppure se consideriamo le dimensioni della struttura, la sua posizione e le sue referenze l’importo per il quale si è chiusa la trattativa si può considerare un affare per l’ancora misterioso acquirente. L’immobile era stato valutato 7 milioni di euro, la base d’asta era stata fissata a 5.250.000 euro con rialzi di 50.000 euro. Ebbene nel momento in cui si è arrivati al dunque, l’asta non c’è stata perché era stata presentata una sola offerta con il minimo sindacale di “plus”: e allora affare fatto e concluso per 5.300.000 euro per una struttura ricettiva che ha le seguenti caratteristiche: “Complesso a destinazione turistica (albergo con n. 78 camere ed attività accessorie) sito nel Comune di Ischia (Na) alla via Battistessa n. 43, composto da un livello interrato, ove risultano allocati ristorante, cucina, centro benessere ed estetico, nonché locali tecnici e di servizio, piano terra con hall, reception, ufficio, bar, camere e servizi, oltre una corte esterna con piscina e solarium, piani primo e secondo con camere e servizi, piano terzo con un numero ridotto di camere, solarium ed un appartamento con terrazzo a livello di uso esclusivo. Superficie commerciale totale di mq 4.536 circa; superficie convenzionale totale di mq 3.232 circa. L’estensione complessiva della particella 27, su cui insiste il complesso, è di 1.462 mq”. Insomma, sarà pure che il turismo o almeno un certo tipo di turismo è in crisi a queste latitudini ma di certo chi ha comprato ha azzeccato il “terno”. L’asta per la cronaca era stata fissata per lo scorso 5 marzo, con il termine ultimo per la presentazione delle offerte previsto per il 4 marzo alle ore 23.59.

Nella giornata di ieri abbiamo raggiunto telefonicamente Aldo Presutti, l’ormai ex titolare dell’Hotel Solemar, che al cronista ha detto: «La prima considerazione e il sentimento non può che essere quello di profonda amarezza per il modo in cui si è conclusa questa triste storia del Solemar. Incredibile che dinanzi a un prezzo del genere non si sia fatto avanti alcun acquirente isolano, mi domando dove finirà Ischia di questo passo. Viviamo un momento drammatico, sembra quasi che l’imprenditoria locale sia morta e rassegnata al peggio, occorre svegliarsi e imprimere una seria svolta per far cambiare marcia al territorio. Adesso non è più una strada da percorrere, è diventata davvero una necessità, altrimenti non ci sarà futuro per le nuove generazioni. Ischia non merita di esser declassata, questo è il mio auspicio: in fondo mi sento ischitano a tutti gli effetti, avendo vissuto qui per oltre quarant’anni». Già, quarant’anni e allora come non chiedergli se con l’isola abbia definitivamente chiuso. Presutti risponde così: «A Ischia tornerò sicuramente, ma non da imprenditore, il mio percorso professionale è da ritenersi concluso. Ho 62 anni, sotto questo aspetto ho fatto il mio. L’isola comunque resterà la mia seconda patria, avrei voluto ancora fare qualcosa ma le circostanze non mi hanno concesso questa opportunità».

La base d’asta era fissata in 5.250.000, dunque è bastato un minimo rialzo per chiudere la partita. L’amarezza dell’ex proprietario: «Triste epilogo, ma è incredibile che dinanzi a un prezzo del genere non si sia fatto avanti alcun acquirente isolano»

Dicevamo dell’acquirente, il cui nome resta ancora avvolto nel mistero. Le uniche indiscrezioni che trapelano parlano di un soggetto campano ma non residente nella provincia di Napoli e – particolare questo tutt’altro che trascurabile – di un imprenditore che non si è mai cimentato nel campo della ricettività turistica. Nell’attesa che i veli siano svelati, è anche il caso di ricordare a chi ha memoria corta come e perché il Solemar è finito all’asta, perché nel caso di specie non parliamo di pessima gestione o di situazione debitoria. Un concetto questo che Aldo Presutti rivelò anche in una intervista rilasciata al nostro giornale e pubblicata lo scorso 16 febbraio nel quale l’imprenditore dichiarò tra l’altro: «Io stesso ho voluto diffondere la notizia tra gli addetti ai lavori. Non si tratta di questioni legate a un fallimento o a una cattiva gestione della struttura ma di un problema societario. La mia ex moglie, socia anch’ella della struttura, aveva chiesto già anni addietro il recesso. Questa iniziativa portò a fare una valutazione del Solemar nel 2016, e la stima fu di 12.300.000 euro. Ora lei è in possesso del 31.25% delle quote dunque a conti fatti avrebbe dovuto percepire qualcosa più di 4 milioni di euro più interessi. Si tratta di una somma che non siamo riusciti a mettere insieme, da qui nasce la problematica. Mi dispiace, sto rischiando di perdere un grande sogno».

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