CRONACAPRIMO PIANO

Procida, lite nella notte tra 13enni: e spunta un coltello

I carabinieri sono intervenuti nella zona di via Roma a seguito di una segnalazione: leggermente ferito uno dei due contendenti, ma nessun provvedimento. I fatti ovviamente sono stati segnalati all’autorità giudiziaria competente

Un episodio di cronaca verificatasi nella tranquilla isola di Procida che non ha avuto particolari conseguenze ma che in ogni caso rappresenta la spia di fenomeni di degenerazione che in un tessuto sociale non vanno mai sottovalutati. I fatti in questione sono accaduti nella notte tra sabato e domenica nella zona di via Roma, quando su una segnalazione arrivano in zona i carabinieri della Stazione di Procida – guidati dal capitano Tiziano Laganà e coordinati dal maresciallo Antonio Di Francia – che trovano due ragazzini di appena 13 anni – entrambi residenti sull’isola di Arturo – che per motivi non meglio precisati (e che per questo motivo possono essere definiti futili) erano entrati in “rotta di collisione”. Peccato però che durante un duello che inizialmente è soltanto verbale, uno dei due contendenti tira fuori dalla tasca un piccolo coltello e finisca col puntarlo al collo al rivale. Ma, e questo va specificato (perché la ricostruzione dei fatti che è stata riportata nel pomeriggio di ieri da alcune testate web non corrisponde alla realtà) non c’è stata nessuna coltellata che tra l’altro in quella zona delicata avrebbe potuto rivelarsi fatale. La vittima dell’aggressione, però, si è leggermente graffiato nel tentativo di divincolarsi.

Il capitano Tiziano Laganà

Sul posto, chiamati dai militari dell’Arma, sono arrivati anche i genitori cui sono stati riaffidati i due ragazzini che in virtù dell’età sono anche non imputabili. In ogni caso, come da prassi, i carabinieri hanno provveduto a notiziare dell’accaduto la Procura della Repubblica per i minorenni, che potrà se lo riterrà opportuno adottare le misure del caso. Insomma, un episodio decisamente ridimensionato che ha fatto più notizia di quanto avrebbe dovuto per due ordini di motivi: il primo è che sull’isola di Graziella certo non si è abituati a raccontare fatti che vedono ragazzini del posto girarmi con dei piccoli coltelli in tasca e poi il fatto che Procida, nell’anno in cui è capitale italiana della cultura, finisca sempre e comunque col fare notizia. E questo succede nel bene e nel male. Che dire, è il prezzo del successo.

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