POLITICAPRIMO PIANO

Frana, elezioni, Forza Italia, siluri: Gb Castagna rompe il silenzio

Appena nominato coordinatore isolano del partito azzurro, l’ex sindaco di Casamicciola torna a parlare e fa davvero una panoramica ampia sui fatti della cittadina termale. Non solo l’appuntamento del 14 e 15 maggio, l’ingegnere tocca anche un’altra serie di punti di stretta attualità. E non risparmia qualche frecciata…

Partiamo dalla cronaca recente: il coordinamento isolano di Forza Italia. Una nomina che, dato l’excursus di Giovan Battista Castagna all’interno del partito, rappresenta quasi il logico coronamento di un percorso, anche se di “logico” in politica non c’è quasi nulla.

«Sì, ma in politica deve esserci la serietà. Il sottoscritto scelse nel ’94 di entrare nel partito, dunque di aderire a un pensiero, a un modo di esprimere la volontà di cimentarsi nelle problematiche del mio paese. Credo che la nomina sia arrivata al momento giusto, visto che in questo periodo si è aperto un problema di enormi dimensioni, che va al di là di ogni eventuale ambizione di programmazione ordinaria: parlo di tutto ciò che è scaturito dopo il terremoto del 2017 e ovviamente dopo la tragica frana del 26 novembre scorso».

Comitati, associazioni, esponenti politici di una parte o dell’altra, dal 26 novembre hanno spesso avuto modo di dire la loro, in maniera magari più o meno opportuna. In tale contesto ha molto sorpreso il silenzio di Giovan Battista Castagna, che è comunque il sindaco uscente di Casamicciola Terme.

«Io rispetto i ruoli. È giusto che il sottoscritto non compaia, altrimenti si potrebbe infondere confusione nella cittadinanza. Fa piacere vedere questa attiva partecipazione dei cittadini, anche attraverso comitati e associazioni, ma è giusto che il sottoscritto lavori in maniera diversa: c’è un Commissario col quale c’è comunque un minimo di confronto, anche se il fatto di non avere un’amministrazione in carica pesa tantissimo. In sostanza, il mio ruolo è stato quello di occuparmi in maniera diversa, a supporto delle necessità purtroppo scaturite dopo il 26 novembre, un ruolo che si innesta appunto nella nomina a coordinatore isolano del partito, dove c’è l’esigenza di fare da tramite con una parte importante del governo, e già si sono visti fra l’altro in questi tre mesi i primi provvedimenti governativi per affrontare l’emergenza».

«Il dramma del 26 novembre, come già il terremoto, ha dimostrato infatti che l’isola può uscire dai problemi soltanto se si “fa rete” tra i vari Comuni. La mia nomina a coordinatore isolano va proprio in questa direzione: fare quadrato tra tutte le amministrazioni comunali e avere dialogo diretto con le forze di governo»

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Quanto c’è del vostro lavoro in questi provvedimenti?

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«Ce n’è tanto: sono giunti sull’isola numerosi importanti esponenti politici di Forza Italia, di Fratelli d’Italia, della Lega. C’è dunque davvero molta attenzione: le forze politiche di maggioranza stanno facendo un buon lavoro. Tanto è già stato fatto, ma certamente non è abbastanza: purtroppo esistono delle problematiche che solo un’amministrazione eletta può affrontare. Tuttavia, ripeto, ciò non significa mettere in secondo piano il lavoro fatto dal Commissario prefettizio e dal Commissario alla Ricostruzione: e comunque come ho già detto c’è tanto ancora da fare».

Non siamo giornalisti sportivi che fanno le “pagelle”, ma se dovesse dare un voto all’operato del Commissario Prefettizio e del Commissario Giovanni Legnini quale sarebbe?

«Sono l’ultima persona che può giudicarne altre: è chiaro che però il sottoscritto ha l’abitudine di girare il paese in lungo e in largo, constatando purtroppo l’esistenza di diverse situazioni critiche. Esse sono dettate anche dal fatto che io e l’amministrazione uscente eravamo legati al territorio, avendo diretta contezza dei vari problemi e con la volontà di risolverli per raggiungere condizioni migliori per il popolo di Casamicciola. Non dico che i commissari non vogliano lo stesso, ma la sensazione, parlando con vari cittadini, è che le cose non siano messe troppo bene, ovviamente anche a causa di quello che è successo il 26 novembre».

«Le prossime saranno elezioni molto importanti. Dopo la tragedia il cittadino casamicciolese si aspetta delle risposte, si aspetta la credibilità di coloro che fanno determinate affermazioni. Non vuole più attendere né si accontenta di mere dichiarazioni programmatiche. Oggi egli vuole sapere come si intende raggiungere certi obiettivi dichiarati, e vuole avere contezza dei tempi per raggiungerli»

Il 14 e il 15 maggio si va al voto, a quasi un anno di distanza dalla caduta dell’amministrazione. Quali sono gli scenari ipotizzabili e configurabili?

«Le prossime saranno elezioni molto importanti. Dopo la tragedia il cittadino casamicciolese si aspetta delle risposte, si aspetta la credibilità di coloro che fanno determinate affermazioni. In passato abbiamo scritto i programmi: alcune cose sono state realizzate, altre no, ma oggi il cittadino non vuole più attendere né si accontenta di mere dichiarazioni programmatiche. Oggi il cittadino vuole sapere come si intende raggiungere certi obiettivi dichiarati, e vuole avere contezza dei tempi per raggiungerli. Dico questo perché ho vissuto il terremoto e la fase post-sisma con tanta ansia ma anche con tanto impegno e fatica, perché conosciamo tutti qual è stato l’atteggiamento del Governo, sia a livello regionale che a livello nazionale. Conosciamo tutte le vicissitudini e le problematiche che hanno caratterizzato anche le soluzioni apportate e le tempistiche: oggi stiamo ancora assistendo a discussioni al famoso articolo 24 bis della legge 130 di ricostruzione. Abbiamo dovuto lottare contro quella scellerata decisione sul comma 3 dell’articolo 25 secondo cui una casa ormai legittimata non poteva accedere al contributo. Problematiche molto serie, che hanno prodotto dei ritardi, di fronte ai quali il cittadino si è visto costretto a ovviare in maniera diversa. Oggi invece è di tutta evidenza che il governo si stia impegnando con una serie di provvedimenti: il fatto che ci sia un “decreto Ischia” è una soddisfazione, perché quello del 2018 era un provvedimento relativo prevalentemente alla città di Genova. Anche questo evidenzia che abbiamo dovuto lottare non poco per portare avanti le nostre istanze, ma lo abbiamo sempre fatto con grande senso di responsabilità. Ecco perché dico che in vista delle elezioni del 14-15 maggio solo chi oggi può avere un dialogo diretto con il governo potrà dare le risposte concrete che il cittadino legittimamente esige».

Due domande “difficili”: chi sarà il candidato sindaco dell’amministrazione uscente? E a chi auspica un “governo di salute pubblica” per evitare lotte intestine in un momento poco opportuno, cosa risponde?

«In altre interviste ho sempre detto che la nostra compagine ha il proprio “cavallo di razza” in Peppe Silvitelli, una persona che è sempre vicina ai cittadini, dimostrando costantemente la capacità di stare tra la gente, di ascoltare le persone, di avere anche l’umiltà di fronte a certe problematiche di riconoscere la necessità di essere coadiuvato da altre persone: si tratta di una virtù preziosa perché molto rara tra i politici, che di solito vogliono apparire in relazione alle “breaking news” per strappare facili consensi, scalando i livelli della carriera politica. Le tante qualità di Silvitelli hanno comunque un riscontro anche numerico. In lui ho sempre visto il mio successore, la persona capace di amalgamare una squadra e di guidarla. La sua maturità sta anche nella capacità di vedere lontano, di osservare l’evolversi degli eventi, di non fossilizzarsi sterilmente su una posizione. In queste settimane non nascondo che si stanno facendo dei discorsi alternativi o “paralleli”, come quello a chi Lei accennava relativamente a un assetto che eviti sterili lotte tra fazioni, cercando invece una sintesi: dunque chi si candida deve proporsi all’elettorato con proposte concrete, ma anche con la serenità di chi non intende innescare “guerre” nel paese, che portano solo divisioni».

«La nostra compagine ha il proprio “cavallo di razza” in Peppe Silvitelli, una persona che è sempre vicina ai cittadini, ma anche umile. È la persona capace di amalgamare una squadra e di guidarla. La sua maturità sta anche nella capacità di vedere lontano, di osservare l’evolversi degli eventi, di non fossilizzarsi sterilmente su una posizione»

Questo significa anche appunto il ventilato “governo di salute pubblica”?

«Si potrebbe arrivare a un potenziale governo del genere nel momento in cui si delinea la possibilità di mettere insieme un progetto concreto su cui convergere. Coi miei sono stato chiaro: c’è necessità che Casamicciola abbia la possibilità di scegliere persone dotate di credibilità, ma anche di capire cosa possono portare in dote per affrontare i vari problemi. È infatti fuor di dubbio che dal 14 maggio ci sarà da lavorare duramente. In sostanza ho chiesto che venga necessariamente formata una squadra dove il minimo comune denominatore deve essere costituito dalla concretezza del progetto, dall’essere propositivi, dallo spirito di squadra che sia visibile ai cittadini, dunque una coesione in grado di affrontare prontamente i problemi e scelte anche difficili. Se la squadra che amministra non ha una visione unitaria e un appoggio dal governo, allora sarà tutto vano: si potrà anche vincere le elezioni, ma non si andrà da nessuna parte».

Se non ci dovesse essere “posto per tutti”, come si farà?

«Non è facile mettere in piedi ciò che le ho illustrato. Le parole sono una cosa, i fatti un’altra. Non è semplice mettere insieme dodici persone in grado di portare a compimento un progetto tanto impegnativo. Il sindaco dovrà essere in grado di capire la gente e di farsi capire, ma dovrà avere accanto due elementi fondamentali: innanzitutto le persone che lo supportano e gli agevolino il compito di fare sintesi, inoltre deve godere della vicinanza e collaborazione dei livelli più alti delle istituzioni, del governo, altrimenti non potrà realizzare nulla di concreto. Quindi è importante anche l’appartenenza politica, e qui ci riallacciamo all’inizio della nostra chiacchierata, cioè alla nomina di coordinatore isolano del partito. Ho accettato anche con spirito di servizio e di sacrificio, consapevole che questa carica sicuramente servirà non poco per raggiungere le soluzioni a tanti problemi».

A chi “boccia” l’operato dell’amministrazione Castagna, cosa risponderebbe?

«Chiunque si proponga al “pubblico” deve accettare qualsiasi giudizio. Quello che ho realizzato da sindaco, è inutile rivendicarlo qui, perché finirei per parlarne solo bene. Certo, di errori ne abbiamo compiuti, ma è indubbio un fatto: il sottoscritto tre giorni dopo le elezioni del 2014 si trovò davanti 24 milioni di euro di debiti, un’Amca dove i dipendenti non venivano pagati da undici mesi, la società Marina di Casamicciola completamente a pezzi coi creditori e gli ufficiali giudiziari fuori la porta. Il terremoto poi ha influito non poco, ma le problematiche che ho elencato sono state affrontate in maniera risoluta. Ancor prima che arrivasse il sisma, ho proposto la possibile soluzione della questione-condoni: non dimentichiamo che la mia è stata la prima amministrazione a rilasciare una concessione in sanatoria a Casamicciola dal 1985. E dopo il terremoto ci siamo assunti serie responsabilità. La mia amministrazione è stata quella che ha dato il via libera per il progetto di riqualificazione del Pio Monte della Misericordia, che naturalmente ora è in stand-by per le ben note problematiche intervenute nel frattempo. Tutto ciò si è potuto fare perché la continuità ha funzionato, avendo sempre come primo obiettivo lo stare al fianco del cittadino, e di essere orgogliosi del proprio paese. Voler proporsi a tutti i costi come candidato non deve derivare solo da un generico desiderio di cimento politico, ma da un concetto fondamentale: amare il proprio paese, e questo amore fa da guida nelle scelte, che ti fa rimanere tranquillo quando si presentano i problemi o quando la gente ti critica, visto che quando si fa una scelta ci sono i pro e i contro. Da maggio dovremo subito mettere in campo le soluzioni ai vari problemi, e questo per me è un vantaggio, conoscendo bene il mondo amministrativo e i suoi aspetti – visto che ho affrontato predissesto, terremoto e vari altri frangenti – ed è questo che rende il sottoscritto sicuro di poter proporsi con ancora più forza alla propria cittadinanza. Da settembre gli scenari politici sono cambiati, c’è un governo di centrodestra, tra poco ci proporremo anche alle regionali: saranno dunque appuntamenti seri dove porteremo Casamicciola ma anche l’intera isola alla massima attenzione del governo. Il dramma del 26 novembre, come già il terremoto, ha dimostrato infatti che l’isola può uscire dai problemi soltanto se si “fa rete” tra i vari Comuni. La mia nomina a coordinatore isolano va proprio in questa direzione: fare quadrato tra tutte le amministrazioni comunali».

«Il nuovo sindaco dovrà essere in grado di capire la gente e di farsi capire, ma dovrà avere accanto innanzitutto le persone che lo supportino, inoltre deve godere della vicinanza e collaborazione dei livelli più alti del governo, altrimenti non potrà realizzare nulla di concreto. Quindi è importante anche l’appartenenza politica»

A proposito, di recente l’associazione Casamicciola al Centro ha fatto appello al commissario straordinario affinché – per quanto attiene la partecipata AMCA – si attendano le deduzioni del prossimo consiglio comunale e non si attui alcuna procedura per mettere a gara il servizio. Posso chiederle qual è la sua opinione a riguardo?

«La nota cui fai riferimento mi fa venire in mente quel detto antico “dopo scassato si vogliono fare le porte di ferro”. Queste persone che si sono rivolte al commissario spiegando che certi passaggi sull’AMCA (che con la nostra amministrazione è tornata ad essere in una situazione burrascosa dopo i “nefasti” del passato) li preoccupano è quantomeno paradossale, perché ad esempio l’assenza di un consiglio comunale è attribuibile esclusivamente a lor signori. Insomma, è un’iniziativa che vuole avere una finalità esclusivamente elettorale ma davvero di basso profilo: chi ha scritto questa nota non ha avuto a cuore quello che potrebbe succedere nella questione AMCA e questo è un dato di fatto e l’aspetto in questione non è certamente sfuggito né alla cittadinanza casamicciolese né tantomeno ai dipendenti della società partecipata. Siamo davanti davvero a un’iniziativa senza senso, la gente ricorderà quel 26 giugno 2022 quando fu perpetrata la scellerata scelta di far cadere l’amministrazione Castagna»

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