ARCHIVIO 3ARCHIVIO 5POLITICA

L’impianto geotermico non s’ha da fare: ecco le osservazioni al Ministero

Sono scaduti i termini per presentare al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (direzione generale per le Valutazioni e le Autorizzazioni Ambientali) eventuali osservazioni all’impianto geotermico che si intenderebbe realizzare sulla nostra isola, nello specifico a Serrara Fontana. Augusto Coppola, dinamico e battagliero cittadino foriano, da sempre contrario all’istituzione di detto impianto, ha fatto le sue augurandosi anche altri abbiano provveduto in tempo utile. Nell’atto stragiudiziale di significazione e diffida, Coppola esordisce scrivendo: “La società Ischia Geotermia S.r.l. ha presentato un progetto di Impianto Geotermico che dovrebbe essere realizzato nel Comune di Serrara Fontana. Risiedo con la mia famiglia e sono proprietario di un immobile con pertinenze, in zona Montecorvo (Forio), ubicato tra la Cantina D’Ambra Vini e il Castello ex Piromallo, a una quota superiore ai 100 metri dal livello del mare, in una posizione collocabile sotto la verticale della zona di ubicazione del previsto Impianto Geotermico. L’Isola fu interessata negli anni che vanno dal 1951 al 1954 da perforazioni geominerarie profonde (pozzi siglati Pc), che vennero eseguite dalla società SAFEN, con la realizzazione di un pozzo a Montecorvo (distante circa 150 metri dalla mia abitazione), il Pc46, dove furono raggiunte temperature massime di 225 °C a 1151 metri di profondità. All’epoca, la testa del pozzo, fu ‘sigillata’ e successivamente, il pozzo fu chiuso definitivamente nel 1996 (riempito con cemento), da una squadra specializzata dell’ENEL, proveniente dalla zona di Larderello in Toscana, anche a seguito di mio interessamento (vedi allegato al testo). La chiusura, fu indispensabile, a causa di un evento fortuito, che ne aveva causato l’esplosione, con fuoriuscita di acque termominerali e vapori ad alta temperatura, che ebbero impatti molto negativi sulla vegetazione, le auto in transito (danni alla verniciatura e ai vetri, che apparivano come smerigliati) e le abitazioni circostanti. L’operazione di chiusura risultò molto impegnativa. Uno dei pozzi di emungimento dell’impianto Geotermico, sembra ricadere approssimativamente nella zona del predetto pozzo Safen Pc46, e di profondità maggiore”.

Coppola prosegue poi la sua dettagliata esposizione: “La zona di Montecorvo è ricca di fumarole e sorge su una antica frana che interessò un intero versante della montagna e forse anche per questa conformazione, subì notevoli danni durante i terremoti di Casamicciola del 1881 e del 1883.Senza ripetere quanto già esposto da esimi scienziati, come Ortolani, Mastrolorenzo, Vanorio ed altri, già agli atti delle osservazioni, precisando solo che gli stessi, hanno evidenziato in modo pressoché univoco, una possibile microsismicità indotta o veri e propri terremoti indotti, di magnitudo non prevedibile, sia in fase di trivellazione che di esercizio dell’impianto, oltre che alla possibile alterazione degli acquiferi superficiali e profondi e dell’ambiente esterno circostante, fino a fenomeni eruttivi di natura freato-magmatica, ecc., mi concentro su un aspetto poco evidenziato. La zona dell’Epomeo e di Montecorvo è infatti un luogo ameno e mi preme evidenziare che le Torri di Raffreddamento dell’Impianto, in esercizio 24 ore su 24, sono di per se rumorose e pertanto in un luogo ameno, soprattutto nelle ore notturne, possono arrecare notevole disturbo ai residenti, fino a snaturare completamente i luoghi, che sono anche meta di escursioni turistiche. L’inquinamento acustico, secondo la normativa, è l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare: fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi. Le misurazioni, in modo sintetico, vengono effettuate sul livello differenziale di rumore, che è la differenza tra il livello di rumore ambientale (cioè quello presente quando è in funzione la sorgente di rumore che causa il disturbo) e il livello di rumore residuo (cioè il rumore di fondo), che nei luoghi ameni dei quali parliamo, è bassissimo. Il livello differenziale di rumore non deve superare i valori limite differenziali di immissione (art. 4, comma 1 del DPCM 14/11/97)”.

Augusto Coppola fa poi anche un’altra serie di osservazioni: “Inoltre – scrive – non ritengo del tutto veritiera, la mappa della distribuzione del livello del rumore durante l’esercizio, che ho avuto modo di visionare, livello che parte dai circa 60dB/A, nelle strettissime vicinanze dell’impianto, valore che per esperienza personale, ritengo ampiamente sottostimato. Un impianto di bassa potenza, del quale mi chiedo se qualche mente pensante ha mai davvero valutato il rapporto tra produttività e rischi per l’ambiente e popolazione locale, che tranne la promessa di elemosina offerta e miseramente accettata dal Comune di Serrara Fontana, non ne trarrebbe alcun beneficio specifico e diretto”. Poi c’è la conclusione, particolarmente significativa: “In ultimo – scrive Augusto Coppola –  oltre a ricordare che l’Isola, ‘non è un’Isola deserta’, contando circa 60.000 abitanti e nel periodo turistico fino a 400.000 presenze o oltre, ricordo che non esistono piani di risposta al rischio sismico, il che, trattandosi di un’isola e’ di per se un fatto criminale e che una zona dell’Isola, il 21 agosto 2017 è stata colpita duramente da un terremoto di magnitudo 4.0, con epicentro a Casamicciola alta e un ipocentro ad una profondità di circa 1,73 Km, le stesse faglie dei terremoti del 1881 e 1883, faglie che si trovano a circa 2,5 km verso nord, rispetto alla centrale. Non è possibile escludere in modo categorico, che le predette (o altre) faglie possano subire una sollecitazione, sia in fase di trivellazione che in fase di esercizio dell’impianto, con tutte le presumibili nefaste conseguenze. Questo Evento Sismico del 21 agosto, che ha provocato il crollo di numerose case e ha portato ad un bilancio di 2 vittime e 42 feriti è stato avvertito in modo forte nella zona di Montecorvo, pertanto, essendo il sottoscritto titolare di un interesse diretto soggettivo, oltre a quello diffuso nell’intervenire contro la realizzazione di tale opera, evidenziando la possibile violazione del principio di precauzione, (in una situazione di incertezza scientifica sull’impatto dell’impianto sul rischio sismico e vulcanico esistente), in un ISOLA, anche densamente abitata durante la stagione turistica, diffido l’autorità in indirizzo, ad astenersi dall’autorizzare la realizzazione di questo impianto. Mi riservo, nel caso vengano ignorati tutti gli allarmi dati sulla pericolosità di tale opera, di adire le autorità preposte, relativamente alla necessità di costituire un fondo di garanzia o stipulare una polizza (miliardaria), che copra tutti gli eventuali danni derivanti da eventi sismici indotti, e conseguentemente al turismo sull’isola, non escludendo ogni altra azione, con il ricorso alla magistratura contabile, amministrativa, civile e penale”.

Corrado Roveda

Ads

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex