FOTO FRANCO TRANI
In un certo senso l’incontro svoltosi ieri mattina al Municipio di Piazza Santa Restituta ha ricalcato il copione già visto l’ultima volta, nella riunione che a dicembre si tenne sempre nella sala consiliare del Comune di Lacco Ameno. Il commissario delegato alla ricostruzione Carlo Schilardi ha fornito ripetute e ampie rassicurazioni agli operatori economici e ai cittadini, ma diverse sono state le contestazioni, anche veementi, soprattutto da parte degli albergatori costretti a vedere totalmente bloccata la propria attività a causa degli elevati danni patiti nella notte del terremoto del 21 agosto 2017.
PARLA IL COMMISSARIO
Il commissario ha poi preso la parola compiendo una breve panoramica della situazione: innanzitutto ha spiegato che la microzonazione del territorio sta procedendo, ribadendone l’importanza in ottica-ricostruzione, visto che quest’ultima passa
È poi cominciata la serie di domande e osservazioni da parte dei presenti. Un architetto ha espresso la necessità di ottenere la presenza di un interlocutore della struttura commissariale sull’isola, per risolvere ogni interrogativo sui molteplici aspetti burocratici. Schilardi si è detto immediatamente disponibile affinché avvenga tale dialogo, predisponendo da subito un apposito corso di formazione per i neo-assunti presso i tre Comuni, cosa che agevolerà il dialogo coi tecnici che assistono cittadini e imprese.
L’INTERVENTO DELL’INGEGNER MARIO RISPOLI
Un intervento che ha riscosso grande consenso è stato quello dell’ingegner Mario Rispoli, relativo soprattutto al contenuto della quinta ordinanza. Il sisma, ha spiegato Rispoli, ha provocato una migrazione dei cittadini colpiti verso altre località dell’isola, facendo lievitare gli affitti in queste zone. Inoltre alcuni sono accolti in albergo, dove le tariffe praticate per sfollati sono persino superiori a quelle praticate con la politica low cost nei confronti dei turisti. In tal modo il beneficio ricavato dagli alberghi è paradossalmente superiore a quello che potevano ottenere ospitando i turisti stessi. Soprattutto, Rispoli ha dichiarato che la comunità si sarebbe aspettata un aiuto innanzitutto per coloro che hanno dovuto abbandonare del tutto le proprie attività produttive, che sono quelle più danneggiate dal sisma, gente che ha dovuto lasciare non soltanto la propria abitazione, ma anche la propria fonte di reddito. Secondo l’ingegnere, sarebbe stato meglio far riferimento al numero delle presenze, cioè dei posti letto occupati. Fra l’altro, gli sfollati compiono i loro acquisti nei comuni dove abitano, aumentando il fatturato degli esercizi commerciali del posto. Per Rispoli è quindi errato far riferimento al numero degli abitanti nell’ordinanza, in quanto sostanzialmente il sisma ha colpito
Schilardi ha ribadito che non esiste un problema di tipo finanziario: i primi cinque milioni furono previsti per l’intera isola dal decreto legge, a causa del danno, anche d’immagine, riverberatosi su tutto il territorio, e sottolineando che i prossimi dieci milioni andranno soltanto ed esclusivamente al Cratere. Secondo il Commissario, rispetto ad altri provvedimenti analoghi il decreto-Ischia è “flessibile” al punto che il suo raggio d’azione sarebbe persino ampliabile o modificabile.
L’AMAREZZA DI LONGOBARDI E L’ATTACCO DI MARIO ROMANO
A questo punto è intervenuto l’imprenditore Antonio Longobardi, titolare dell’Hotel Grazia: «Ho profonda delusione e amarezza. Il mio albergo è chiuso, 60 dipendenti sono senza lavoro. La priorità dovrebbe andare alle aziende chiuse, non ad altri. Noi e le imprese nel nostro stesso stato abbiamo costi d’impresa congelati al 21 agosto», ha dichiarato Longobardi, precisando che il decreto-Ischia dovrebbe essere definito come un provvedimento di condono, non di ricostruzione.
Il Commissario ha avuto appena il tempo per abbozzare una risposta, perché Mario Romano si è letteralmente scagliato contro l’interpretazione proposta dall’ex prefetto: «Com’è possibile dare finanziamenti a chi ci ha trattato da lebbrosi? Nelle nostre
INTERROGATIVI E PROPOSTE
Claudio Cigliano della Confcommercio ha proposto l’istituzione di una “zona franca” urbana per tutelare i commercianti delle zone e delle strade attualmente meno frequentate, per salvarli dalla chiusura: ipotesi che il Commissario ha promesso di approfondire.
Anche il sindaco di Forio Francesco Del Deo è intervenuto a supporto del commissario: «Quella attuale è un’ordinanza iniziale per rimettere in moto l’economia, ma ci saranno numerosi passi successivi, anche grazie ai suggerimenti che i cittadini stanno dando: il Commissario ha dimostrato di essere sempre pronto a rispondere a tutti. Cerchiamo di mantenere un clima di collaborazione».
Il vicesindaco di Ischia Gigi Di Vaia ha voluto indirettamente rispondere alle accuse volate in aula, rivendicando l’atteggiamento responsabile del Comune di Ischia che non chiese lo stato di emergenza: «Eppure anche noi abbiamo avuto danni seri: numerose attività commerciali hanno chiuso».
L’ultimo intervento è stato quello del sindaco di Casamicciola, Giovan Battista Castagna: «È errato dire che Casamicciola abbia avuto la peggio dall’ordinanza numero cinque, perché non è vero. Per la prossima ordinanza, quella che riguarderà solo i comuni del Cratere, auspico un incontro preliminare, come quelli che finora ci sono sempre stati, ma che coinvolga anche le varie categorie, in modo da scriverla insieme, e non avere ulteriori dubbi». Mentre l’assemblea terminava, e il Commissario si apprestava a riguadagnare la terraferma dirigendosi al porto, altri dubbi sono stati espressi dai cittadini, come quelli di coloro che, avendo un’abitazione in zona rossa, si domandano se sia conveniente investire cifre onerose per sostenere l’istanza di condono, col rischio di vederla poi vanificata in un momento successivo. Ma a questa e ad altre domande il sindaco di Lacco Ameno ha ribadito che si potrà dare una risposta soprattutto nel dialogo coi componenti della struttura commissariale.