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Adesso basta, si espropri il parcheggio della Siena

L’appello arriva dal PMLI che lamenta dieci anni di lavori non ancora conclusi e che ha creato danni terrificanti per il borgo antico di Ischia Ponte e non solo

Sulla fallimentare, inutile e ciclopica opera del Parcheggio della Siena che dopo dieci anni di lavori, non è ancora conclusa, si è detto e scritto tanto. Nel ribadire che si tratta di un’opera che deturpa in modo irreversibile un luogo tradizionalmente e paesaggisticamente interessante, che non avrebbe dovuto subire alcuna manomissione; nel ricordare che il vero e proprio polmone verde della Siena che sorgeva nel Borgo di Celsa ad Ischia Ponte, è stato sventrato e devastato per soddisfare i profitti di un privato; i Marxisti-leninisti del PMLI di Ischia, alla luce delle gravi affermazioni pubblicate dal sindaco sullo stato dei luoghi, esigono con urgenza:

Gianni Vuoso (Pmli)
  1. Una delibera consiliare con la quale si dichiari la pubblica utilità dell’opera, la realizzazione di un’area a verde pubblico a livello stradale, il divieto di installazione di ogni tipo di impianto fotovoltaico;
  2. Che si interrompa al più presto ogni rapporto con la proprietà privata e sia approntata la pratica per l’esproprio dell’opera, grazie anche alla possibilità di poter disporre di finanziamenti previsti nel PNRR.

Il PMLI sollecita la popolazione a sorreggere la proposta che non può essere ulteriormente rinviata nel tempo ed esige risposte immediate e concrete.

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