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«Troppi rischi alla Siena, si faccia chiarezza per la sicurezza pubblica»

L’ente morale Centro Studi Isola d’Ischia, nella persona del suo presidente Antonino Italiano, ha indirizzato una dettagliata nota alla direzione generale dei Lavori Pubblici e Protezione Civile della Regione Campania (nello specifico al dott. Italo Giulivo) avente ad oggetto una delicata questione e cioè “emungimento copioso di acque calde sotterranee in Ischia, località Siena. Paventasi grave e irreparabile dissesto idrogeologico”, con chiaro ed evidente riferimento ai fenomeni che si sono riscontrati negli ultimi tempi nel corso dei lavori per la costruzione del parcheggio all’ingresso del borgo antico di Ischia Ponte, con i lavori ed i conseguenti fenomeni sviluppatisi che hanno creato più di qualche perplessità e allarme.

Nella sua nota, rivolgendosi a Giulivo, Italiano ricorda che «da circa un mese in Ischia – via Pontano – località Siena, per la “realizzazione di una sala polifunzionale a vocazione culturale”, progetto cofinanziato dall’Unione Europea con la partecipazione di Ministero, Regione e Comune, è in atto un emungimento di acque sotterranee di portata assolutamente eccezionale per l’isola d’Ischia, valutata in 100 litri al secondo. Da quanto si è potuto rilevare, una batteria di tubi verticali infissi perimetralmente all’area di cantiere, collegati ad un potente impianto di pompaggio, aggotta acqua dolce che viene scaricata direttamente in mare ad una temperatura di circa 30 gradi centigradi». Non è tutto, nella sua articolata relazione il presidente osserva e dunque aggiunge anche che «abbiamo anche osservato che la fonte Mirtina, un affioramento della falda freatica ubicata nella vicina pineta comunale dove esiste una stazione di rospo smeraldino, risulta inusitatamente disseccata con grave pericolo per la sopravvivenza della fauna».

Un vero allarme rosso, dunque, quello lanciato da Antonino Italiano, che lo stesso non nasconde affatto: «Sulla base di queste osservazioni manifestiamo la più viva preoccupazione per il dissesto che può derivare al corpo idrico sotterraneo atteso che non risultano installati piezometri, a distanze crescenti dall’area di emungimento, atti a controllare l’entità del cono di depressione della falda». La lunga e dettagliata relazione si conclude con l’appello inevitabile: «Si prega codesta direzione di predisporre gli opportuni controlli sulla rispondenza delle operazioni esecutive al progetto originario dell’opera in corso di realizzazione, di chiarire l’esistenza o meno di un collegamento tra l’emungimento ed il disseccamento della fonte Mirtina, e di rassicurare la cittadinanza su eventuali possibili cedimenti strutturali di manufatti pubblici e privati, considerato che tutto ciò avviene nel centro storico di Ischia». Preoccupazioni non da poco, insomma, di fronte alle quali risposte chiare ed inequivocabili sarebbero quanto mai opportune.

Gaetano Ferrandino

foto Qui Ischia

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