Villa Mercede, primo incontro tra sindacati e cooperativa
Ieri a Grumo Nevano presso la sede della Civitas, che gestisce il servizio presso la residenza sanitaria di Fontana, è iniziato il tavolo di trattativa con le organizzazioni sindacalii per evitare i licenziamenti

È iniziato ieri mattina l’esame congiunto della procedura di licenziamento collettivo per alcuni dei lavoratori di Villa Mercede. A Grumo Nevano si è infatti svolta la prima riunione tra gli esponenti della Civitas, la cooperativa che gestisce il servizio presso la residenza sanitaria assistenziale di Fontana, e i sindacati (circa il 75% dei lavoratori nella struttura fa capo alla Uiltucs). Riunione giocoforza interlocutoria, con l’azienda che ha argomentato nel dettaglio le problematiche e le motivazioni che l’hanno spinta a dare il via alla procedura di licenziamento. La presidente Polverino ha ribadito che le difficoltà di ordine finanziario sono state aggravate dalla decisione dell’Asl di abolire il servizio semiresidenziale a Fontana. Il sindacato ha chiesto di poter visionare della documentazione a supporto, in particolare dati economici, operativi e produttivi della cooperativa, compreso l’elenco delle commesse sul territorio regionale, del personale impiegato, con le informazioni concernenti lo straordinario e le ferie, per studiare a fondo ogni anfratto della spinosa vicenda e capire se esistono possibilità di accordi alternativi nel tentativo di evitare il licenziamento. Al momento la vicenda è in una fase “tecnica”, caratterizzata dagli snodi della procedura di licenziamento collettivo, che ha una durata massima complessiva di settantacinque giorni.

Intanto, a Villa Mercede i lavoratori continuano a prestare la propria insostituibile opera a sostegno degli anziani ospiti, con tre mensilità di stipendio arretrato. La Uiltucs ha attivato la procedura per chiedere all’Asl Napoli 2 Nord di intervenire in sostituzione per garantire i crediti dei lavoratori: si attende una risposta. In ogni caso, dal sindacato ribadiscono che le trattative continuano anche con la Regione e con la Prefettura: un’azione a largo raggio per tentare di trovare la migliore soluzione possibile ed evitare drammatiche e pesantissime ripercussioni sui lavoratori e sulle loro famiglie. Il tavolo di trattativa è stato aggiornato al 18 aprile. Quindi, anche se resta ferma l’intenzione, da parte sindacale, di valutare iniziative parallele e più incisive di lotta, al momento si è dato spazio alla trattativa.
È paradossale la sorte che tocca ai dipendenti di Villa Mercede: nonostante l’eccellenza sul campo, la struttura è stata da sempre soggetta alle incertezze di origine burocratica e in tema di opzioni strategiche da parte delle autorità sanitarie. La chiusura del Centro Diurno è stato l’ultimo innesco che ha gettato nuovamente nubi scurissime all’orizzonte dei lavoratori, che eroicamente mantengono intatta la propria altissima professionalità nonostante la quotidiana spada di Damocle sul loro destino.